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  • Tra horror, mostruosità e… Batman: intervista a James Tynion IV

    Tra horror, mostruosità e… Batman: intervista a James Tynion IV

    Ospite di Edizioni BD a Lucca Comics 2022, abbiamo parlato con James Tynion IV della sua carriera e del suo lavoro più noto, Something is killing the Children.

    Edizioni BD ha presentato a Lucca Comics and Games 2022 House of Slaughter, serie BOOM! Studios spin-off dell’ormai acclamato fumetto Something is killing the children, co-creato da Werther dell’Edera e James Tynion IV. Proprio i due autori erano ospiti in fiera per presentare il loro lavoro. Abbiamo raggiunto Tynion IV per intervistarlo sulla serie, il suo spin-off ma anche sul resto della sua carriera, in particolare su Batman.

    something-is-killing-the-children-vol-5-9781684158539_hrCiao James e grazie per il tempo che ci dedichi! In Something’s is Killing the Children parti da un’idea molto semplice, almeno nel primo arco narrativo: portare alla luce le mostruosità che si nascondono nelle paure dei bambini. Come è nata questa serie? Ti aspettavi il grande successo che ha ottenuto?

    Posso iniziare con la seconda parte, è più facile: non mi aspettavo assolutamente questo grande successo (ride). È un vero piacere, ne sono davvero felice. Mi ha sempre affascinato il modo in cui le idee si manifestano nel mondo e credo che l’idea che solo i bambini siano in grado di vedere i mostri e gli orrori in agguato intorno a noi perché la loro paura è molto più forte e pura, mentre gli adulti sono diventati troppo vecchi per vederli mi sembra perfetta per descrivere il tempo in cui viviamo. Perché anche se questa storia non riguarda in maniera diretta temi come la violenza e i massacri nelle scuole, credo che siamo immersi in un momento storico in cui i bambini vedono gli orrori del mondo molto meglio degli adulti. Volevo creare una serie che parlasse di questo. Detto ciò, il titolo Something is killing the children mi è venuto in mente anni e anni fa, lo avevo inventato per un racconto che però non era affatto buono, ma sapevo che il titolo era forte ed evocativo. Così l’ho tenuto nel taschino e ho aspettato la storia degna di questo titolo (ride).

    Quindi quello che sta succedendo negli Stati Uniti negli ultimi anni, se pensiamo alla violenza e alle sparatorie nelle scuole, ha influenzato molto la sua storia.
    Sì, assolutamente!

    Come hai conosciuto Werther Dell’Edera e come avete iniziato a lavorare insieme?

    All’inizio, quando ho iniziato a discutere l’idea della serie, non avevo in mente nessun artista, era ancora uno stadio molto approssimativo. Solo quando il mio editore, Eric Harburn, mi ha mostrato il lavoro di Werther mi sono convinto che era l’artista perfetto per questa storia. Ciò che mi è piaciuto del suo lavoro è che le espressioni dei personaggi, le loro emozioni, erano davvero potenti in ogni scena in cui era richiesta un’emozione, ma anche le ambientazioni erano davvero forti e ben definite: molti artisti possono essere bravi a fare una delle due cose, emozioni davvero buone ma senza sfondi, oppure sfondi bellissimi ma recitazione molto rigida, priva di emozioni. Il lavoro di Werther ha un equilibrio perfetto tra queste due cose.

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    Almeno inizialmente, la storia ha un sapore fine anni ’80- inizio ’90, da It al più recente Stranger Things. In che modo queste opere ti hanno influenzato? Quali sono state le ispirazioni per questa storia?
    È molto interessante questo aspetto perché non sono sicuro di essere consapevole di tutte le influenze: ero un adolescente all’inizio del 2000 e quello era il periodo in cui gli autori che erano stati adolescenti negli anni ’80 e ’90 hanno iniziato a realizzare fumetti, serie e film che erano davvero debitori nei confronti di quel periodo.
    E io sono cresciuto leggendo e guardando tutto questo materiale che nasceva da lì. Ma a parte questo, il lavoro di Steven Spielberg è davvero importante per me, così come quello di Stephen King: queste sono le mie principali influenze, ma sono per lo più inconsapevoli. E poi ci sono anche altri aspetti che vengono dalla mia vita personale, naturalmente: uno dei motivi per cui SIKTC si svolge in una piccola città del Wisconsin è che sono cresciuto a Milwaukee, nel Wisconsin (ride).

    CREATOR: gd-jpeg v1.0 (using IJG JPEG v80), quality = 60Più in generale, questo ritorno degli anni ’80 è molto presente nella narrativa degli ultimi anni. Tu, partendo da questo, hai sviluppato una storia molto particolare che si allontana presto da quelle atmosfere, ma molti altri non lo fanno. Pensi che il senso di nostalgia possa essere un’arma a doppio taglio per chi scrive storie oggi?
    Penso di sì, almeno per alcuni generi. Quando lavoravo nel campo dei fumetti di supereroi mi trovavo sempre di fronte a questo problema, perché penso che quel tipo di fumetti sia davvero bloccato nella nostalgia, la gente non vuole nuove storie perché vuole vedere solo le storie migliori di un personaggio, i suoi greatest hits, riprodotti ancora e ancora. E trovo che questo sia davvero limitante per un creativo. Ho sempre ben presenti quali siano le ispirazioni importanti che ho e le opere che mi influenzano, ma il mio lavoro non è ricreare il passato, francamente non mi interessa. Voglio catturare un’emozione che viene dal presente.

    Dal grande successo di SIKTC è nato lo spin-off House of Slaughter, che esplora ancora di più il background dei cacciatori. Avevi già in mente questo sviluppo fin dall’inizio o è nato tutto dopo il successo della serie principale?

    Non è stata un’idea che ho avuto fin dall’inizio, ma solo dopo alcuni numeri di SKITC. Credo che mentre creavamo il fumetto abbiamo capito che il mondo che stavamo costruendo era molto più grande di quello che stavamo esplorando con la storia di Erica Slaughter. Una volta preso atto di questo, e se la serie principale avesse mantenuto il successo che stava raggiungendo, ho pensato che avremmo dovuto creare qualcos’altro, un contenitore diverso, in cui raccontare tutte le storie che non avevano nulla a che fare con Erica, esplorando altre parti di quel mondo. Onestamente, quello che avevo in mente era simile all’universo di Hellboy: sono cresciuto con Hellboy e ho amato i fumetti della B.P.R.D. costruiti intorno al mondo del personaggio principale. Quindi, per me, SKITC è il libro sul personaggio principale, Erica Slaughter, mentre House of Slaughter è una sorta di B.P.R.D. di questo universo, dove ogni arco mostra personaggi diversi che esplorano angoli diversi, riservando la storia di Erica solo per Werther e me.

    Avete in programma anche altri spin-off?

    Oh sì, abbiamo molte idee.

    Quindi state costruendo un universo Something is killing the children, giusto?
    Sì, assolutamente! (ride)

    Si può dire che tu sia uno dei più prolifici autori di fumetti horror di quest’ultimo periodo. Ogni tuo progetto, come The nice house on the lake o l’antologia autopubblicata Razorblades: The Horror Magazine, suscita immediatamente un grande interesse. Come hai sviluppato la passione per questo genere di storie? Mi ha già detto di essere un fan di Stephen King, quindi forse arriva tutto da lì?
    King ha sicuramente una certa influenza, ma direi che faccio horror soprattutto perché da bambino ero spaventato da molte cose. Avevo sempre incubi, in videoteca non guardavo nemmeno le copertine dei film horror. Ma poi, al liceo e all’inizio del college, mi sono reso conto che le storie che creavo nella mia testa erano in realtà più spaventose di quei film, così nei miei corsi di scrittura ho iniziato a scriverle e le persone le hanno apprezzate molto! Quindi credo che il motivo principale per cui mi piacciono le storie che esplorano le paure è che crescendo ho avuto molte paure, quindi volevo esplorarle. E mi piacciono anche i mostri, il sangue, le cose inquietanti, non so perché, ma penso che siano divertenti da scrivere.

    CREATOR: gd-jpeg v1.0 (using IJG JPEG v62), quality = 85

    Sei stato uno dei primi autori a unirsi a Substack nel 2021. È passato più di un anno: come valuti questa esperienza? Come ha cambiato il tuo modo di fare fumetti?
    Mi è stata dato un finanziamento iniziale (grant) molto sostanzioso per creare nuovi fumetti. Sono straordinariamente grato perché questa sovvenzione non ha vincoli, la società Substack non possiede nulla di ciò che creo. Ho potuto avviare una serie di nuovi progetti che io e i miei co-creatori possediamo completamente, senza il problema della cessione dei diritti. Mi ha dato la possibilità di iniziare a realizzare progetti per un anno: i fumetti prodotti con la sovvenzione possono generare denaro per nuovi progetti e così via. In pratica mi hanno dato l’indipendenza, che per me è molto importante.
    Inoltre, non so se leggere i fumetti via e-mail diventerà mai il mio modo preferito di leggere i fumetti, ma adoro scrivere una newsletter, sul mio lavoro e sulla mia vita, avere una comunicazione diretta con migliaia di miei fan in tutto il mondo e sicuramente continuerò a coltivare questo rapporto.

    BatmanTynionVorremmo farti anche una breve domanda su Batman, visto che hai prima scritto le sue storie per anni (Batman Eternal e altre miniserie) e dopo Tom King hai forgiato il mondo del pipistrello sulla serie regolare per 40 numeri. Che fascino esercita Batman su di te e qual è il suo più grande punto di forza?
    Batman è semplicemente una delle migliori idee narrative mai create, al pari di Sherlock Holmes e Robin Hood. È un’idea semplice ma anche forte: un ragazzo che vive l’esperienza peggiore che si possa fare, vedere i propri genitori uccisi davanti a lui, e costruisce tutta la sua vita per evitare che questa cosa accada a qualcun altro. Quando si riduce il personaggio a questa idea, ci si rende conto che tutti noi ci siamo passati, anche se non nello stesso modo: tutti abbiamo avuto dei problemi nella nostra vita e cerchiamo di costruire noi stessi in modo che quei problemi non possano ferire noi e le persone intorno a noi. Tutti noi guardiamo a Batman per questo.
    Inoltre, Batman è davvero figo, ha un sacco di gadget, combatte clown assassini in una città al neon dove il sole non sorge mai. Io adoro Batman, ho anche un tatuaggio a forma di pipistrello sul braccio.

    E qui è necessario chiederti quale sia qual è la tua storia preferita…
    Direi che Anno Uno è probabilmente per me la storia migliore scritta sul personaggio, ma onestamente ce ne sono così tante tra cui scegliere! Sono molto onorato di aver potuto dare la mia impronta a questo eroe. Sono arrivato subito dopo Tom King, come hai detto tu, e la sua era una storia davvero emotivamente profonda, che raccontava ai lettori ciò che Batman pensa. Normalmente il mio istinto sarebbe stato quello di fare qualcosa di simile, ma dato che Tom lo aveva appena fatto, ho deciso di andare nella direzione opposta. Credo che nella mia run, in tutti i 40 numeri che ho scritto, Batman si sia tolto la maschera solo per un paio di pagine! Doveva essere una grande storia d’azione, con nuovi personaggi e costumi colorati. Lavorando con Jorge Jimenez, per me uno dei più grandi artisti di supereroi di tutti i tempi, e creando nuovi personaggi e gadget con le sue incredibili capacità di progettazione che poi sono diventati giocattoli e statue (e spero che saranno presenti nei videogiochi), mi sono sentito semplicemente fortunato, e mi sento fortunato per aver trascorso in totale  dieci anni della mia vita creativa a Gotham City. Ora che sto entrando nella parte della mia carriera dedicata a progetti indipendenti, so che Batman farà comunque sempre parte della mia vita. E sono sicuro che tra un paio d’anni, se vedrò di nuovo il Bat-Segnale, non potrò fare altro che rispondere alla chiamata!

    Grazie mille James!

    Intervista realizzata dal vivo a Lucca Comics and Games 2022

    James Tynion IV

    JamesTynionIVJames Tynion IV è uno sceneggiatore americano, noto per i suoi lavori in DC soprattutto nelle serie legate a Batman, come Batman Eternal, il crossover Batman/Teenage Mutant Ninja Turtles la serie principale dell’Uomo Pipistrello, scritta per 40 numeri tra il 2019 e il 2022. Oltre ai lavori in DC Comics, Tynion ha realizzato vari lavori creator owned, come WYND, Memetic, Cognetic e Eugenic per BOOM! Studios. Proprio per questo editore crea, insieme a Werther Dell’Edera, la serie Something is Killing the Children, che conta a oggi oltre due milioni di copie vendute e che ha vinto negli anni quattro premi Eisner. Nominato a numerosi premi Eisner, Harvey e Hugo, Vincitore del premio GLAAD, Tynion IV  è noto per le sue molte serie e antologie horror, quali The Oddly Pedestrian Life of Christopher Chaos, True Weird, Blue Book, Razorblades (tutte prodotte dalla sua casa di produzione Tiny Onion Studios), The Nice House on The Lake (DC Comics), The Department of Truth e The Closet (Image Comics)

    La nostra intervista a Werther Dell’Edera

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