“Secret” di Hickman, quando le rivelazioni uccidono

“Secret” di Hickman, quando le rivelazioni uccidono

Con "Secret - Non farsi scoprire" Jonathan Hickman e Ryan Bodenheim realizzano una spy story improntata su terribili segreti e vaste cospirazioni.

Secret CoverLa manipolazione di informazioni riservate è una questione di notevole importanza, in grado di mettere in ginocchio non solo persone comuni ma anche agenzie di sicurezza e capi di Stato. Il caso WikiLeaks è solo uno degli esempi che dimostrano il rischio tangibile di veder rivelati anche i dati meglio occultati. Jonathan Hickman, partendo da simili analisi, mostra in Secret vari misteri apparentemente senza connessione tra loro. Mentre uno studio legale di Washington scopre quanto siano fallibili le proprie misure di sicurezza, l’agente Grant Miller, indagando su un inspiegabile omicidio, arriva a scoperchiare segreti e cospirazioni risalenti ai tempi della Guerra Fredda.

L’opera mostra un andamento bipartito. La narrazione frammentata e coinvolgente dei primi episodi lascerebbe infatti presagire un affresco laborioso, mentre, seppur permeata dell’elegante complessità che di solito caratterizza la scrittura di Hickman, la seconda parte del volume vira verso un ritmo più lineare, improntato a un’affrettata collocazione di ogni tassello. Lo sceneggiatore punta sull’azione e sul lato spionistico, sorvolando sui rilevanti effetti delle cospirazioni. Ne risulta un quadro meno travolgente rispetto ad alcuni suoi lavori seminali, come ad esempio The Nightly News, in cui l’impatto ideologico e di riflessione sul sistema socio-politico era decisamente più marcato.

Secret - vignetta 2Nonostante ciò, Hickman riesce a tenere alta l’attenzione del lettore, svolgendo un buon lavoro di caratterizzazione dei personaggi. In tal senso è ben coadiuvato dai disegni di Ryan Bodenheim, già co-autore di Red mass for Mars. Bodenheim compie un passo avanti rispetto alle sue opere precedenti, dimostrandosi egualmente bravo nelle scene d’azione e in quelle dialogate; soprattutto nei capitoli centrali l’artista statunitense riesce a rendere l’espressività in maniera decisamente accurata, evidenziando con un tratteggio denso i lineamenti dei volti. Tale caratteristica si perde solo nell’episodio di chiusura, in cui alcune tavole sembrano meno curate.

Visivamente un elemento caratterizzante dell’opera, ancor più dei disegni in sé,  è rappresentato dai colori di Michael Garland. Ogni capitolo (eccetto il sesto) si apre con una scena rivelatrice, in genere un flashback, colorata in maniera peculiare rispetto al resto del volume: su una scala di grigi, vengono selettivamente resi in rosso degli elementi apparentemente poco significativi, come gli occhiali, un vestito o una pallottola.
Si suggerisce così un ulteriore legame tra gli eventi mostrati e tali oggetti,che nell’integrarsi e nel completare la sceneggiatura e i disegni rendono il colore stesso elemento imprescindibile della narrazione. L’attenzione verso il colore era già presente in The Manhattan Project, altra serie creator-owned ideata da Hickman, in cui azzurro e rosso erano usati secondo un principio manicheo di contrapposizione cromatica. Tale cura infusa nell’aspetto grafico (al punto da realizzare alcuni lavori come autore completo) dimostra un’impostazione autoriale che travalica le singole serie di cui Hickman si occupa, fino a delineare un corpus di opere ben riconoscibili anche sul piano estetico.

secret - vignetta
In ogni caso, pur non essendo l’opera più innovativa di Jonathan Hickman, Secret mantiene la promessa di coinvolgere e intrigare, lasciandosi leggere tutto d’un fiato e offrendo uno sguardo acuto sulla crudeltà umana e sulla convulsa lotta per il profitto.

Abbiamo parlato di:
Secret – Non farsi scoprire
Jonathan Hickman, Ryan Bodenheim
Traduzione di Simon Bisi
Panini Comics, aprile 2015
192 pagine, brossurato, colori– € 19,00
ISSN: 9788891213990

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