Battaglia, il vampiro che nelle avventure precedenti è entrato in contatto con vari personaggi ed eventi che hanno segnato la storia d’Italia, si ritrova coinvolto in una vicenda ricca d’azione e violenza in cui il ruolo d’antagonista è ricoperto da Padre Pio.
La storia gioca con alcuni dei temi tanto cari ad autori come Warren Ellis e Garth Ennis, puntando tutto su sequenze dalla forte impronta iconoclasta, blasfema e politicamente scorretta. Se infatti da un lato alcune trovate possono scontentare e/o infastidire qualcuno, dall’altro le scene più divertenti e riuscite sono proprio quelle maggiormente sopra le righe.
Solitamente in Italia, salvo rari casi come Don Zauker, si tende a non spingersi mai troppo oltre quando si trattano determinati temi o personaggi; le stesse battute sulla Chiesa, ad esempio, sono diventate in breve tempo monotone e scontate.
Il lavoro svolto da Giulio Antonio Gualtieri, invece, risulta particolarmente ispirato proprio per la sua natura volutamente provocatoria che raggiunge l’apice durante la tortura di Battaglia ad opera di Tina, una delle pie donne incaricata di curare gli interessi di Padre Pio.
La scelta di giocare poi con la figura del santo, da sempre al centro di numerosi dibattiti, convince pienamente dato che è davvero difficile non parteggiare per il vampiro siciliano durante lo svolgersi della vicenda, anche perché Padre Pio, all’interno del fumetto, è descritto come un truffatore che si procura le stigmate mediante l’acido, totalmente fuori di testa e in combutta con numerosi fascisti. Battaglia, che si trova suo malgrado a dover confrontarsi con il frate di Pietrelcina, assume il ruolo dell’antieroe/salvatore costretto ad affrontare e sconfiggere il Male… con un altro tipo di male.
L’unico problema risiede nella caratterizzazione dei fedeli: la gente comune è infatti raffigurata come un’unica grande massa di pecore che inneggia al santo senza porsi mai nessuna domanda e, in questo preciso frangente, forse si sarebbe dovuto puntare maggiormente su una diversificazione dei pareri più ampia, mostrando magari qualche voce fuori dal coro. Infatti, malgrado gli intenti chiaramente satirici, la scelta di caratterizzare in questo modo i fedeli risulta poco incisiva e davvero troppo scontata.
Il ritmo della storia risulta molto serrato, grazie a un susseguirsi di lunghe scene d’azione che spaziano dai brutali combattimenti corpo a corpo fino ad arrivare a un rocambolesco inseguimento in moto.
Il tratto di Valerio Nizi è semplice e curato, in grado di valorizzare al meglio le scene di combattimento e le espressioni facciali dei personaggi principali, tra cui spicca ovviamente Battaglia. Molto ben riuscite anche le splash pages, capaci di trasmettere un forte pathos giocando con il nero. La realizzazione degli ambienti risulta invece leggermente approssimativa e povera di dettagli, lasciata quasi in secondo piano rispetto a tutto il resto.
Il Pio Padre è quindi un’avventura dai toni forti ed esagerati in grado di far storcere il naso, per ovvie ragioni, a una determinata fascia di pubblico, ma capace, al tempo stesso, di intrattenere e divertire tutti quelli che amano le storie politicamente scorrette e blasfeme.
Abbiamo parlato di:
Battaglia #6 – Il Pio Padre
Giulio Antonio Gualtieri, Valerio Nizi
Editoriale Cosmo, agosto 2016
144 pagine, brossurato, bianco e nero – 5,00 €
ISBN: 9788869113017
claudiz
31 Agosto 2016 a 10:22
Di cattivo gusto.