Paperi #3 – ONE$: scavare nel cadavere dell’apparenza

Paperi #3 – ONE$: scavare nel cadavere dell’apparenza

Con One$ si conclude la trilogia Paperi dei fratelli Rincione, rappresentazione sporca ed estrema di ciò che si nasconde dietro la società dell'immagine.

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In un certo qual modo con la trilogia Paperi i fratelli Rincione colgono lo spirito barksiano, ovvero l’utilizzo dei personaggi disneyani per raccontare i difetti della società, spingendolo però fino alle sue estreme conseguenze: mentre nei primi due numeri abbiamo visto oltre la facciata di un uomo apparentemente felice e di una famiglia apparentemente tranquilla, con l’ultimo numero, che si concentra sul capostipite della famiglia, si stringono le fila della macrotrama che unisce i tre albi raccontando una storia sporca vista con un occhio velatamente anarchico.

Rovine

Nel complesso l’approccio pittorico e realistico alla trama ricorda il Ruins di Warren Ellis, Terese e Cliff Nielsen e Christopher Moeller, una sorta di What If del famoso Marvels di Kurt Busiek e Alex Ross. Ruins racconta come un mondo in cui i supereroi Marvel fossero reali finirebbe con l’andare in rovina, essendo la loro esistenza praticamente insostenibile. Allo stesso modo Paperi è il Ruins disneyano, non prodotto dalla Disney e dunque rappresentato con personaggi che pur non essendo esattamente identici a loro, richiamano palesemente Paperoga, Paperino, Paperon de Paperoni e soprattutto Topolino.

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Quest’ultimo viene utilizzato in un modo molto analogo a quanto fatto da Andrea Pazienza in Perché Pippo sembra uno sballato (storia che evidentemente è stata punto di riferimento per l’intero progetto), ovvero come rappresentazione del potere economico e, nel caso dei Rincione, politico.
D’altra parte Paperone – con la sua immancabile Numero Uno, diventata simbolo di un’ispirazione tradita – rappresentante del potere religioso nel mondo dei Paperi, è qui fedele per caratterizzazione allo Scrooge di Charles Dickens sia nei flashback, in cui viene mostrato il suo carattere duro e privo di pietà, sia nel presente, dove mostra un’umanità e una disperazione non dissimili da quelle del personaggio di Dickens. Ciò che cambia è il finale, perché il Topolino di Paperi si dimostra molto più crudele e meno distaccato dei fantasmi che tormentano Scrooge, mentre il rapporto tra i due personaggi, qui svelato in tutte le sue implicazioni, è coerente con l’idea che i poteri politico e religioso siano nati sostanzialmente insieme. Lo ricorda molto bene Jared Diamond in Armi, acciaio e malattie, forse uno dei libri scientifici più squisitamente libertari. A questo però i Rincione aggiungono un senso di oppressione dovuto all’arroganza del loro Topolino, lasciando nel lettore la sensazione che il potere economico/politico sia ormai diventato tale da poter disporre delle persone a suo esclusivo piacimento.

Questione di tecnica

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Forse molto più che nei due numeri precedenti, è in One$ che i fratelli Rincione mostrano l’uso più complesso del fumetto. Da un lato i testi di Marco Rincione estremamente intimisti e dall’altro i disegni di Giulio Rincione che spaziano dall’estremamente realistico, come nei primissimi piani che mostrano un’umanità incredibile nelle espressioni rappresentate, a un tratto molto vicino all’animazione.

Confronto tra Giulio RIncione (sopra) e Ben Templesmith (sotto - illustrazione da Hellspawn #15)
Confronto tra Giulio Rincione (sopra) e Ben Templesmith (sotto – illustrazione da Hellspawn #15)

La scelta delle inquadrature e dei dettagli da mostrare è poi fortemente cinematografica e mostra una continua ricerca dell’effetto con cui spiazzare il lettore, mentre la colorazione differente dei due personaggi principali, accesa e dominata dal rosso per Paperone e spenta e dominata dal grigio/blu per Topolino, enfatizza il confronto estremo tra i due personaggi, che assume toni danteschi quando si arriva nella stanza del tesoro di Paperone. Le scene più metaforiche ricordano, poi, le inquietanti illustrazioni di Ben Templesmith o di Ashley Wood, completando così quel senso di oppressione di cui si scriveva qualche riga sopra.
Paperi non è dunque una semplice satira sull’universo disneyano, ma un più ampio racconto che scava nel cadavere della civiltà occidentale, mostrandone il marcio attraverso i personaggi che più di tutti, in Italia, hanno rappresentato gli aspetti positivi della nostra società.

Abbiamo Parlato di:
Paperi #3 – One$
Marco Rincione, Giulio Rincione
Shockdom, settembre 2016
32 pagine, spillato, colori – € 3,00
ISBN:9788893360258

 

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