A meno di un anno dal secondo volume di 100 Anime torna nelle librerie italiane Alessandro Crippa, questa volta accompagnato da Andrea Mutti alle matite, alla sua nona pubblicazione per il mercato d’oltralpe, e da Angelo Busacchini per i colori.
Ancora un’opera nata per il mercato francese, per quanto pubblicata per prima in Italia, che va quindi a ingrossare il bacino dei fumetti italiani pubblicati da noi solo come “tradotti”. Ma è un discorso stantio, buono per altre sedi, che nulla toglie al valore di un’opera certamente interessante.
Rivisitando il vecchio stereotipo dell’ex-poliziotto ormai dedito alle investigazioni private, i tre ci presentano una storia di investigazioni e serial killer dalle tonalità molto “gialle” e apparentemente molto classiche. Apparentemente in quanto Crippa (nell’intervista rilasciataci) ci avverte: Per tutto il tomo 1 vi aspetterete una cosa e nel secondo ne troverete un’altra!. Ed è vero che chiuso il questo volume il lettore crede di avere le idee molto chiare sullo sviluppo della vicenda e delle aspettative piuttosto definite. Del resto dall’inizio alla fine l’azione scorre fluida ed ininterrotta; gli eventi incalzano in modo quasi matematico e l’impressione di essere ormai in prossimità della conclusione della vicenda (l’assassino scoperto, l’enigma svelato) creano una strana sensazione: perché si deve attendere il secondo volume? Cosa resta ancora da dire e narrare?
In realtà si tratta di sensazione errata e, a ben guardare, già la prima tavola mette in chiaro che gli eventi hanno una distribuzione spazio-temporale che va al di là di quanto narrato in questa prima parte della storia. Merito senz’altro della sceneggiatura l’aver creato una tale attesa e l’aver incanalato le aspettative del lettore in una determinata direzione, con l’intenzione ormai evidente di sbaragliare tutte le aspettative tra un anno con l’uscita del secondo e conclusivo volume. Certo è anche un atteggiamento rischioso, di sfida per quanto le vicende possano ancora offrire e non resta che attendere fiduciosi.
separatorearticolo Detto questo non si può non evidenziare un aspetto che sorge evidente dalla lettura: l’estremo coinvolgimento dei tre autori, nonché il divertimento con cui si sono prodotti in quest’impresa. A partire dalla scelta della location, Brescia, città di Mutti e Busacchini, tutto sembra dimostrare una voglia dei tre di presentare un’opera precisa e puntigliosa nei suoi aspetti più importanti, ma senza fare i saccenti.
Crippa si rende conto di essere un neofita nel mondo dei romanzi gialli e vi si muove con la cautela di un appassionato. Il nome Carlotto dato ad uno dei personaggi non fa altro che esplicitare questo suo status con un omaggio ad uno dei massimi autori gialli. Ma il gioco di citazioni e nomenclature non si ferma qui, evidenziando una tendenza a non prendersi troppo sul serio che alleggerisce la lettura, e rende l’appassionato ancora più attento ai particolari di ogni tavola.
A proposito di tavole, Mutti è ormai perfettamente a suo agio con i romanzi “polizieschi”, ma questo non preclude dal mettere in evidenza come il suo tratto ben si armonizzi alla storia, tenendola sempre ben ancorata alla “realtà bresciana”. Del resto, come ci ricordano gli autori (vedi l’intervista di cui sopra) la scelta della città lombarda come location nasce anche per sfruttare le esperienze dei due artisti, disegnatore e colorista.
A dare man forte a Mutti troviamo un ottimo Angelo Busacchini, il cui stile pittorico è parte fondamentale dell’ambientazione. La tecnica di colorazione di Busacchini non prevede l’utilizzo del computer, a differenza della maggior parte dei coloristi, e questo fornisce all’opera una sensazione di “fisicità” che ben si armonizza con la tematica del racconto, ancorandolo ancora di più alla realtà.
In definitiva un volume interessante in cui la vicenda è ben orchestrata ed i tempi di narrazione non danno molto tempo al lettore per distrarsi. Un volume che, purtroppo, non è altro che il “primo tempo” di quanto i tre vogliono proporci e, forse proprio per questo bisognerà attendere il prossimo anno per il giudizio definitivo.
Riferimenti
Casterman Edizioni: bd.casterman.com
Edizioni BD: www.edizionibd.it