C’era una volta il fuoco. Avanzava e bruciava paese dopo paese, città dopo città, portato da un esercito inarrestabile. Sul suo cammino si trova anche Frisia, capitale del regno e casa di Marfisa e Marlo, eredi della famiglia reale: unici sopravvissuti alla catastrofe, in fuga dal pericolo ma con un obiettivo ben chiaro a cui guardare.
Perché loro sanno che verso est, come gli ha confidato la madre prima di venire consumata dal fuoco, esiste un luogo che non ha mai conosciuto queste fiamme infernali. Ed è là che Marfisa e Marlo sono diretti.
Questa la sinossi di Fiaba di Cenere, opera di Simone Pace creata inizialmente per la piattaforma online Tacotoon e poi diventata cartonato di pregevole qualità per i tipi di Edizioni BD. Una tipica quest fantasy: abbiamo l’ambientazione di un medioevo fantastico, due protagonisti che si prefiggono un obiettivo apparentemente impossibile e che, attraverso le difficoltà e grazie all’aiuto di guide riluttanti e compagni fedeli, arriveranno in fondo alla storia cresciuti e cambiati. Tra l’inizio e la fine, ovviamente, creature fantastiche, magie misteriose e battaglie all’ultimo sangue.
Partendo da questi elementi canonici e ben definiti Simone Pace crea, capitolo dopo capitolo, un mondo credibile e solido, tenuto insieme dalle sue regole e dalle leggende raccontate attraverso voci differenti che all’inizio di ogni capitolo appaiono sospese, fuori campo, ma si incarnano via via in personaggi diversi che commentano le vicende della storia: un piccolo escamotage narrativo che ammanta il racconto di quella dimensione fiabesca evocata dal titolo e che al tempo stesso conferisce a ogni personaggio una proprio spazio e una voce ben definita.
Sebbene queste figure svolgano un ruolo puramente funzionale nei confronti del racconto e dei protagonisti, Simone Pace riesce a staccarli dallo sfondo e dal loro ruolo per arricchirli con piccole sfumature caratteriali e character design studiati nel dettaglio: tra tutti una posizione di rilievo è data ad Allegro, soldato disertore dell’armata di fuoco, barba e capelli rossi, spadone sempre pronto, inizialmente predone solitario, poi riluttante guida dei ragazzi e infine eroe redento grazie soprattutto all’amore e alla compagnia di Pupa, il cane che lo accompagna da sempre. Anche i personaggi che appaiono meno centrali nel racconto, come la strega dalla maschera imperturbabile, concorrono a costruire il fascino della storia e la sua ambientazione sospesa tra tra mito e brutale realtà.
Sebbene alcuni di questi personaggi siano coinvolti in fili narrativi che a volte sembrano venir abbandonati e rimanere incompiuti, salvo poi essere recuperati con alcuni sorprendenti ed emozionanti rivelazioni nel loro svolgimento finale (su tutti, il colpo di scena che riguarda Pupa e che getta nuova luce su parte della storia stessa), la colonna portante del racconto resta il viaggio dei due protagonisti,che hanno il volto stanco ma allegro di Marlo, la fierezza e la fragilità di Marfisa. Due bambini che crescono nella violenza e nella distruzione più assolute, costretti a maturare in fretta tra battaglie e scelte difficili (intenso il confronto tra Marfisa e la visione della madre in fiamme che la perseguita), ma capaci di mantenere una perseveranza e una purezza fanciullesche che permette loro di rigettare un mondo adulto fatto di odio e di rancore, rendendoli artefici in prima persona di quell’obiettivo che sembrava impossibile da raggiungere, un faro di speranza che dà nuova linfa al mondo. In questo sta tutta l’essenza della fiaba sui generis di Pace, che nata nel fuoco della violenza diventa un delicato e speranzoso appello alla fine di ogni conflitto.
Questa costante contrapposizione tra conflitto e quiete si rispecchia nei disegni e nella costruzione del ritmo narrativo di Pace, veri punti di forza di questo volume. L’autore di Rieti aveva dato prova della sua bravura nel creare scene di battaglia maestose in Anguisomachia (Barta Edizioni), allegoria del terremoto come battaglia tra l’uomo e una forza primordiale della terra. Fiaba di Cenere rappresenta una conferma di questo talento grafico: scene potenti, ricche di dettagli e di dinamismo, che guardano tanto a oriente (in particolare alla cinecita’ di Berserk di Kentaro Miura) quanto a occidente (un tratto solido e netto, corposo e denso da fumetto sudamericano), si animano di battaglie piene di corpi in continuo movimento, di colpi che fanno sentire tutto il loro peso quando vengono sferrati. Anche i design dei personaggi sono studiati con grande attenzione: esempio massimo è l’esercito del fuoco, sempre compatto come un’onda inarrestabile, fatto di armature che impediscono di vedere chi si celi al proprio interno, capace di incutere fin da subito un terrore subdolamente affascinante.
Il ritmo veloce e spedito che caratterizza l’intero volume viene definito fin dalle prime pagine: si comincia con delle fiamme che squarciano un fondo nero, con quattro vignette regolari che presentano i primi dettagli di un assedio (un gatto in fiamme che salta, una vetrata che si frantuma), che poi deflagra nelle pagine successive con alternanza di campi larghi e di riprese ravvicinate: poco testo, solo il necessario per presentare alcuni elementi della vicenda, mentre tutto il resto è occupato da un’azione incessante, che guida velocemente l’occhio da una parte all’altra della pagina, travolgendolo.
Ma Pace sa anche far calare il ritmo e lasciare spazio a momenti di contemplazione, in cui l’occhio indugia sul dettaglio di un volto, sui particolari della natura, su una creatura fantastica che sembra perfettamente integrata in questo mondo, su una architettura che ispira sicurezza e speranza: quando il rumore della battaglia è lontano, il lettore e i protagonisti possono godere della quiete piacevole di una realtà diversa e possibile. A segnare i cambi di tono e di ambientazione ci pensa anche il colore, altro elemento fondamentale dell’arte di Pace: su tutti spicca il rosso acceso delle fiamme che caratterizza con intensità tutti i momenti più concitati e i punti di svolta del racconto.
Infine, va fatto notare come lo storytelling funzioni tanto su carta, dove viene dato risalto alla costruzione della tavola e alla compattezza stilistica, quanto nello scorrimento verticale di Tacotoon, che esalta invece la fluidita’ della narrazione, a scapito dello stile in alcuni passaggi in cui i disegni appaiono un po’ sgranati.
Fiaba di Cenere è un’opera che va a inserirsi in un filone, quello dell fantasy e in particolare dei racconti ambientati in un medioevo più o meno realistico, che sta trovando nuovi spazi e nuovi sbocchi nel fumetto italiano degli ultimi anni: da Tristerio e Vanglorio di Francesco Catelani e Federico Fabbri ai fumetti del collettivo autoprodotto Storiebrute, da Aldobrando di Gipi e Luigi Critone fino ad arrivare anche a storie tangenti al genere come The Barbarian King di Leviathan Lab e Rust Kingdom di Spugna, per non parlare di seriali di grande tradizione e successo come Dragonero, oppure di operazioni nuove e ricche di entusiasmo come Kalya.
Si potrebbe quasi parlare di un piccolo rinascimento del genere: Simone Pace ne è sicuramente uno dei protagonisti più talentuosi.
Abbiamo parlato di:
Fiaba di cenere
Simone Pace
Edizioni BD, 2022
240 pagine, cartonato, colore – 22,50 euro
ISBN: 9788834911945
Disponibile anche in formato digitale su Tacotoon