Lucio Parrillo, un italiano alla conquista del mondo

Lucio Parrillo, un italiano alla conquista del mondo

Il giovane disegnatore, conosciuto per i fumetti della King Comics e le copertine delle serie Eura, ormai pubblica regolarmente i suoi lavori con i piu' importanti produttori di videogames del mondo e le piu' prestigiose case editrici di fumetti. La francese Soleil, la tedesca IPP e la statunitense Wizard of...

Lucio Parrillo al tavolo da disegno (foto Kristy LHo avuto la fortuna di conoscere Lucio Parrillo a metà degli anni ’90, quando si dedicava per lo più alla satira ed alle parodie. La sua arte era ancora acerba, ma fra quei tratteggi, ostinati ed al tempo stesso eleganti, s’intravedeva già il suo talento. Una dote inspiegabile e probabilmente naturale, che il disegnatore nato nel 1974 a Catanzaro è poi riuscito ad affinare nel corso degli anni grazie ad un impegno e ad una costanza impressionanti, che gli hanno permesso di cogliere presto i frutti di tanto studio.
Il suo stile pittorico lo ha inizialmente portato ad occuparsi di illustrazioni e copertine, come quelle per gli storici settimanali Scorpio e Lanciostory dell’Eura.
L’ingresso nello staff del progetto King Comics ed il lavoro a fianco dell’art director Claudio Castellini, poi, gli hanno permesso di affinare anche la narrazione sequenziale e l’arte dello storytelling, aprendogli le porte dei principali editori europei. Oltre alle varie copertine per la filiale della Marvel in Europa e per numerose case produttrici di videogames (come la Konami o la Microid), infatti, ha pubblicato il fumetto SKP per la tedesca IPP e sta terminando il terzo volume della serie L’Empire Eternel per Soleil, una fra le più importanti case editrici francesi, pur lavorando a tempo pieno per Wizard of the coast, il più grande produttore al mondo di giochi di ruolo, creatore anche della saga Dungeons & Dragons. Ma già si vocifera di una sua prossima collaborazione con la DC Comics e la Marvel USA…
Grazie all’operato di Giuditta De Santis, Alessandro Greco, Fiorentino Sarro e tutti quelli dell’Associazione Dioniso, il pubblico ha avuto l’opportunità di ammirare i disegni di Lucio Parrilo all’interno della manifestazione “Calabria Cartoon“, svolta presso il Centro commerciale Metropolis di Cosenza dal 28 Febbraio al 6 Marzo. Proprio per questa occasione, il disegnatore ha anche rilasciato un’intervista molto interessante, incentrata specialmente sul rapporto fra l’autore, il fumetto e la sua regione natia…

A che età hai iniziato a disegnare e cos’é che ti ha spinto a farlo?
Ho incominciato prestissimo, ero un ragazzino e la passione per i fumetti è nata grazie a mio padre che mi portava a casa svariati fumetti della Disney, Tex e di Jacovitti. Essendo mio padre uno scultore e pittore ad alti livelli, la sua presenza e i sui consigli mi hanno dato la giusta spinta a voler migliorare sempre di più e a non accontentarmi, ogni piccolo ostacolo era un muro da abbattere.

In Calabria, dove sei nato e vissuto per molto tempo, c’era interesse per il fumetto e l’illustrazione oppure ti sei sentito un lupo solitario, un pesce fuor d’acqua?
Intorno a me non c’era per niente interesse, anzi c’era molta ignoranza in materia. A scuola e anche al liceo artistico il fumetto è sempre stato considerato inferiore rispetto alle altre forme di espressione artistica, se avessi ascoltato le persone che avevo intorno ora sarei un disoccupato laureato in psicologia o forse un madonnaro…..

Cosa ti ha spinto ad andare via dalla Calabria?
Sono andato via a 17 anni, perché quì non c’era quello che cercavo, ovvero non c’era la possibilità di crescere tecnicamente ed artisticamente e soprattutto di avere opportunità dal punto di vista lavorativo.
I giovani d’oggi sono fortunati, basta un click e hai la possibilità di vedere artisti e disegnatori da tutto il mondo quando ero ragazzino io, non si trovavano nemmeno i libri di illustratori come Vallejo o Frazetta, o Rockwell (che sono i nostri pittori contemporanei i quali un domani saranno nei più famosi musei) il primo libro che mi ha dato una scossa di adrenalina l’ho comprato a Roma a 17 anni, fino ad allora conoscevo solo l’Adorno di storia dell’arte.

Nel tuo modo di illustrare e disegnare c’é una matrice che appartiene alle tue origini? Il tuo immaginario ha degli elementi riconducibili alla Calabria, ai suoi luoghi e paesaggi o alla sua cultura e storia?
Sicuramente si. La mia terra e soprattutto il meraviglioso mare della Calabria con le sue spiagge e la natura incontaminata e i sui profumi li porto con me sempre, e inconsciamente si rispecchiano nel mio modo di esprimermi, torno sempre volentieri in Calabria e sono orgoglioso di esserci nato.

Fare quello che fai è stata una scelta precisa o visto che avevi talento lo hai semplicemente sfruttato?
È sempre stato il mio sogno, era il mio obiettivo, ci ho creduto, ho sudato tanto e ho superato molte difficoltà per arrivare a conquistare quello che ho, e più vado avanti e più credo di volere obiettivi sempre più lontani da tutti i punti di vista, anche tecnicamente sono sempre alla ricerca di nuove sperimentazioni che possano permettermi di migliorarmi. Quando si è in competizione con illustratori e artisti di livello internazionale e sai che la tua copertina verrà messa a confronto con quelle di “mostri sacri” come Vallejo, Frazetta, Lockwood, Fabry, etc. che prima di te hanno pubblicato per quella stessa case editrice, devi dare il meglio di te e devi riconoscere i tuoi errori per poter crescere.

Una affascinante pistolera di Lucio ParrilloTu pensi che per la Calabria sarebbe importante sviluppare una Scuola di illustratori e disegnatori? Avrebbe senso un programma strutturato per valorizzare i talenti?
Penso che molti ragazzi che hanno questa passione potrebbero avere la possibilità di imparare e di studiare senza dover lasciare la propria terra, molti giovani hanno le capacità ma non hanno le possibilità economiche di andare a studiare in un’altra città.

È facile trovare lavoro in questo campo se si è bravi oppure sono pochissimi i fortunati che arrivano a vivere di questo lavoro?
È molto difficile, ormai per lavorare in questo campo bisogna andare all’estero, in Italia il mercato dei comics è in discesa, le case editrici Italiane pagano poco e per poter vivere di questo lavoro bisogna andare fuori dall’Italia, una volta si partiva per Milano o Roma, ora si parte per andare in Europa, America o Giappone, bisogna conoscere l’inglese molto bene, e si è in competizione con milioni di illustratori e disegnatori bravissimi che arrivano da tutto il mondo, quindi bisogna essere preparati tecnicamente, è anche vero che con internet si ha la possibilità di essere ovunque virtualmente e ciò facilità la cose perché si può essere con la propria galleria virtuale nell’ufficio della più grossa azienda Americana, il problema è che come te allo stesso modo altri disegnatori fanno lo stesso ogni giorno dal Canada, dal Giappone, dalla Turchia o dalla Finlandia e credetemi…..c’e gente che fa paura per quanto è brava.

Quanto pensi che imparare a disegnare e fare fumetti sia importante come base formativa per lavorare nel campo dei nuovi media, dalla televisione a internet?
Il disegnatore di fumetti è un artista completo, deve conoscere l’anatomia e la prospettiva meglio di qualunque altra cosa, deve saper creare città e mondi fantastici, scene drammatiche e d’azione meglio di un film, e una persona con tutte queste qualità ha sicuramente più possibilità di altra gente di inserirsi nel campo lavorativo multimediale ad esempio per la creazione di Video Games o effetti speciali per il cinema e tv ma anche lì bisogna avere il coraggio di prendere il proprio book e partire.

Se dovessi per motivi di forza maggiore fare un altro lavoro che lavoro sceglieresti?
Modellatore 3D per il cinema.

Viste le nuove possibilità di lavoro on-line hai mai pensato, una volta che ti sarai completamente affermato e sarai diventato un nome nel tuo campo a livello internazionale, di ritornare in Calabria e fare uno studio qui, magari impiegando risorse calabresi e contribuire alla crescita della tua terra?
La Calabria è una terra meravigliosa che lentamente sta crescendo ed è positivo che ci siano persone che contribuiscono a migliorarla, purtroppo una della cose che frena la crescita della Calabria è il fatto che ci siano persone che non vogliono pensare in grande, tutto quello che si fa (con sudore e dispendio di energie e soprattutto di denaro…) lo si fa in piccolo e in maniera mediocre pensando che tanto rimane in casa o nel proprio paesino e nessuno al di fuori di noi stessi lo vedrà…
Io personalmente sono affascinato dal resto del mondo, confrontarsi con culture e menti diverse mi aiuta a crescere, nella vita quotidiana c’é tanto da imparare e da scoprire e tutto ciò mi spinge lontano da casa.

Qual è il miglior consiglio che puoi dare ad un giovane disegnatore che vuole lavorare nel campo dell’illustrazione e del fumetto?
Disegnare talmente tanto tutto il giorno sempre, fino ad avere gli occhi rossi alle 4 di mattina davanti al proprio tavolo da disegno e se cristiano… pregare Dio.

Per maggiori informazioni su Lucio Parrillo e per visionare una parte del suo incredibile portfolio, visitate il sito ufficiale dell’autore.

Foto: Kristy Lynn Bryant

1 Commento

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  1. Nordlys

    4 Gennaio 2014 a 21:59

    – Disegnare talmente tanto tutto il giorno sempre, fino ad avere gli occhi rossi alle 4 di mattina davanti al proprio tavolo da disegno.

    In tal caso però dove lo si trovca il tempo anche per lavorare alla propria storia?
    Io disegno ma scrivo anche.

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