ARF 2023 si avvicina e a presentarlo ci pensa il poster coloratissimo e dallo stile cartoonesco di Nicoletta Baldari, artista romana che da alcuni anni si è fatta strada nel mercato statunitense realizzando prima illustrazioni legate al mondo Disney e poi variant cover per varie case editrici, da Marvel a DC Comics.
Proprio in occasione della mostra a lei dedicata durante ARF (dal 12 al 14 maggio al Mattatoio / Città dell’Altra Economia di Roma) l’abbiamo intervistata sulla sua carriera, il suo stile e le sue ispirazioni.
Ciao Nicoletta e grazie per il tuo tempo. Vorrei iniziare dall’ultima notizia, in ordine di tempo, che ti riguarda: ad ARF 2023 ci sarà una mostra dedicata alla tua arte e ai tuoi lavori. Come ti sei sentita quando te lo hanno proposto?
Ero emozionatissima! In realtà sono ancora super entusiasta, devo ancora realizzare che sta succedendo davvero! Non mi sarei mai aspettata una mostra con i miei lavori. Credo che la guarderò e penserò “E tu che ci fai qua, perché sei scappata fuori dal mio computer?!”
Per ARF hai realizzato anche il manifesto dell’edizione di quest’anno. Come è nata quest’opera?
È nato tutto da una chiamata, una sera di fine dicembre 2022. Ero felicissima! Da subito il cervello ha iniziato a macinare idee: come in ogni progetto, ci sono dei canoni da rispettare. Lo stesso vale per la locandina di ARF. Un altro fattore importante è stato tenere conto dell’ingombro della grafica, con il titolo, le date e così via. Ho cercato di mixare tutto, dalla composizione all’idealizzazione del personaggio, dalla scelta dei colori (super pop) fino a considerare la grafica come un elemento di design, come se fosse parte integrante del disegno stesso. Volevo cercare di dargli un’impronta il più personale possibile e spero di esserci riuscita.
Riavvolgiamo il nastro dell’intervista e ripartiamo dalle domande canoniche per conoscerti meglio. Quali erano i fumetti che leggevi da piccola e quali fumetto (o lavori di illustrazione) ti hanno spinta in questa direzione?
Disney, Disney, sempre e solo Disney. Dai fumetti, alle illustrazioni fino ai cartoni animati. Il mio sogno da bambina era quello di svegliarmi la mattina, sedermi alla scrivania e immergermi in quel mondo magico e disegnare le storie dei miei personaggi preferiti.
Il tuo stile è molto riconoscibile: linee curvilinee e dolci, anatomie e tratti dei volti volutamente esagerati e cartooneschi, uniti a una colorazione al neon, fatta di forti contrasti e di toni molto accesi. Come hai sviluppato questo stile e quali sono stati gli artisti e le artiste che ti hanno ispirata (o continuano a ispirarti oggi)?
Lo stile è venuto fuori piano piano, saltando da un progetto all’altro. Ho cercato, anzi, cerco sempre di inserire un po’ di mio in ogni progetto a cui lavoro, adattandolo ai diversi titoli. Il risultato finale è un bel mix tra l’impronta personale e quello che richiede la casa editrice. Non ci sono artisti in particolare che mi hanno ispirato. Cambio spesso riferimenti perché mi piace variare. Cerco di guardarmi intorno, di non fossilizzarmi solo sul mondo del fumetto ma di guardare oltre: in base al progetto a cui sto lavorando provo a spaziare un po’, dalla pittura, alle illustrazioni, ai poster retrò o alle palette dei film.
Quale è stato il tuo primo lavoro? Cosa ti ricordi di quella prima esperienza?
Geronimo Stilton! Ero un po’ ‘spaventata’ all’inizio perché era la prima volta che avevo a che fare con un personaggio così famoso. Invece si è rivelata un’esperienza divertente, che mi ha insegnato tanto: dall’interpretazione dei personaggi, alla caratterizzazione ( alcuni dovevano essere cattivi ma non troppo) alla scelta delle inquadrature; fino ad utilizzare un nuovo linguaggio, rivolto a un pubblico più piccolo. Tutto era funzionale al fine di rendere piacevole la lettura e aiutare il lettore tuffarsi nella avventure del Topo più famoso di Topazia.
Nel mercato statunitense, oltre che realizzare alcune storie a fumetti, hai trovato soprattutto spazio come copertinista. Come cambia il tuo approccio quando passi da una storia a fumetti a una copertina? Quali sono gli elementi che secondo te sono fondamentali in una cover?
L’idea è l’elemento fondamentale di una cover. È il 60 per cento del lavoro secondo me! È la parte che viene prima, nel momento in cui ti chiedono mi fai una copertina, metti subito in azione il cervello. Inizi a fare un recap delle informazioni, dal titolo, alla storia, al personaggio, da quello che vuoi raccontare tenendo conto di quello che deve essere raccontato Dopo viene tutto il resto: la composizione; i personaggi, i colori, la tecnica, la grafica. Ma l’idea rimane il principio attivo. Cerchi il modo migliore di trasmettere tutte le informazioni necessarie con una sola immagine, cercando di dargli la tua visione.
Oltre a realizzare le copertine regular, stai realizzando tantissime variant per vari fumetti, in particolare per Marvel. Ci sono delle differenze nel lavorare su una regular rispetto a una variant? Sia in termini artistici, ma anche più pratici, come scadenze e altro…
Sì, nelle variant puoi spaziare molto di più. Decidi tu il ‘tono’ della copertina: puoi scegliere di concentrati anche solo su un personaggio o un aspetto della storia e di utilizzare lo stile che vuoi, di dare un’ impronta diversa e del tutto personale alla cover.
Hai lavorato su tantissimi franchise noti in tutto il mondo, da Disney a Star Wars, passando per Marvel, Hasbro, IDW. Quale è il franchise (o anche il personaggio) a cui sei più legata? E quale invece quello su cui vorresti lavorare, magari non solo realizzando una cover ma anche una storia più lunga?
Le principesse Disney, ma perché tutto mi rimanda indietro nel tempo, quando da bambina riempivo gli albo da disegno con tutte le principesse possibili e immaginabili. Mi piacerebbe tanto approfondire il mondo di Star Wars e dei suoi personaggi.
Recentemente hai lavorato anche per DC su My Buddy, Killer Croc, scritto da Sara Farizan e parte della linea young adult di grande successo della casa editrice. Come sei stata coinvolta nel progetto e come ti sei preparata? Conoscevi già il personaggio? Sicuramente non è uno dei primi a cui si pensa nel gruppo dei nemici batmaniani…
My Buddy Killer Croc è stata una bellissima esperienza. Sono stata contattata da un editor DC, ho fatto gli studi dei personaggi e piano piano sono venuti fuori i protagonisti del libro. È vero, di solito quando pensi a Gotham city pensi a Batman, ma ho imparato ad amare Croc ed è stato bello poter raccontare una storia dal punto di vista del cattivo. Sars Farizan è un’artista eccezionale e spero tanto di poter tornare a lavorare con lei un giorno.
Se dovessi dare un consiglio a aspiranti fumettisti e fumettiste, illustratori e illustratrici, quale sarebbe?
Lavorare sodo e continuare a insistere davanti ai “no”. Frequentare fiere di fumetto, convention, promuoversi e curare i propri social. È un lavoro bellissimo ma anche difficile, serve solo la giusta determinazione!
Ultima domanda di rito: stai lavorando a nuovi fumetti di cui puoi parlarci adesso?
Sí, sto lavorando a una nuova graphic novel per DC (di cui ancora non posso dire molto) e continuo con le variants per Marvel, Disney e altre case editrici. In tempi molto dilatati , sto lavorando a un gioco di carte per Ravensburger, ma è ancora un work in progress.
Grazie per il tuo tempo, Nicoletta.
Intervista realizzata via mail tra aprile e maggio 2023
Nicoletta Baldari
Fumettista, illustratrice e character designer, lavora con Disney, Marvel, DC Comics, Hasbro, Ravensburger, Konami, Dark Horse, Atlantyca, Bao Publishing, IDW, Lucasfilm, disegnando titoli come Frozen, Gli Incredibili, Star Wars, Spider-Man, Big Hero 6, Ralph Spaccatutto, Hanazuki, Berry Bees, Geronimo Stilton e ogni sorta di principessa, eroe e guerriero spaziale immaginabile.
Grande mangiatrice di patatine, vive nell’ala est di Villa Wayne, che tutti sanno essere a Roma sud, con Tommaso, un figlio estremamente bello, Stefano, un marito estremamente somigliante a Tommaso, Agata ed Emma, due gattine morbidissime. (Biografia tratta da https://arfestival.it/mostra-nicoletta-baldari-arf-2023/)