Black Panther: Wakanda Forever
La diffusione del trailer finale di Black Panther: Wakanda Forever, ha messo in moto a poco più di un mese dall’uscita la campagna promozionale che porterà l’atteso sequel nelle sale cinematografiche. Il filmato ha anche fornito un quadro narrativo più ampio di quello che ci aspetterà nel nuovo capitolo del franchise, seminando elementi che ci pongono davanti a una pellicola che, da un certo punto di vista, ha al suo interno molteplici fattori molto simili a due altri film Marvel Studios tra i più politici, ovvero Captain America: The Winter Soldier e Captain America: Civil War.
È probabile che nel sequel diretto da Ryan Coogler quella patina di speranza che il finale del primo capitolo aveva donato, con la rivelazione del Wakanda al mondo, sia svanita velocemente e non abbia maturato gli effetti voluti e sperati in quel frangente ma, anzi, abbia scatenato rivalità, invidie e smanie di conquiste non riconducibili soltanto alla figura di Namor e della sua Talocan.
È ovvio che un paese avanzato tecnologicamente possa involontariamente alimentare, all’esterno, trame ben più complicate che vanno aldilà di un semplice incidente poi motivato come casus belli, ed è su questo fattore che gli elementi si pongono similari a quelli del terzo capitolo dell’eroe a stelle e strisce, più che altro perché Namor non è notoriamente un vero e proprio villain ma un antagonista che, nelle storie a fumetti, è stato facilmente manipolato più di una volta da altre figure che hanno fatto leva sulla sua arroganza per oscurarne la lucidità.
In Captain America: Civil War, Zemo riusciva a influenzare due figure cardine della comunità dei supereroi come Steve Rogers e Tony Stark, portandoli al conflitto e alla fine di una amicizia, e lo faceva con pochi strumenti e non avendo dietro un apparato organizzativo complicato, se non la propria esperienza militare e determinazione.
Black Panther: Wakanda Forever ci introduce a una geopolitica del Marvel Cinematic Universe ben più articolata e complicata, dove è possibile che attori terzi possano giocare un ruolo fondamentale nelle vicende della pellicola, e non solo, soprattutto se verranno introdotte figure che seguono la dottrina della scienza politica spregiudicata alla Machiavelli.
Passando invece alla questione del marketing vero e proprio, i Marvel Studios hanno già iniziato a promuovere le partnership più importanti, come quella con Lexus, attraverso la diffusione dello spot “An Electric Future” che vede al centro il primo veicolo elettrico a batteria del marchio di lusso e segna la terza collaborazione tra il brand automobilistico e la branca cinematografica della Casa delle Idee.
Ambientato nel Marvel Cinematic Universe con i membri della Guardia Reale tutta al femminile del Wakanda, le Dora Milaje, lo spot mostra la lussuosa Lexus RZ 450 guidata dal generale Okoye (interpretato da Danai Gurira) mentre sfugge a degli inseguitori.
Tornando al nostro rapporto di successo con i Marvel Studios per l’attesissimo sequel di Black Panther, stiamo portando questa collaborazione a un altro livello – ha dichiarato Vinay Shahani, vicepresidente marketing di Lexus – La tecnologia, la creatività e l’immaginazione che incontriamo nella nazione futuristica del Wakanda si adattano perfettamente alla società globale e sostenibile che Lexus immagina con l’introduzione del nostro veicolo più avanzato di sempre, l’RZ 450 completamente elettrico.
La potenza, l’eleganza e la visione del futuro del marchio Lexus si allineano perfettamente con il franchise di Black Panther. Non potremmo essere più felici di collaborare ancora una volta con Lexus per dare vita a una storia ricca di azione e supportare la campagna a 360 gradi – ha dichiarato invece Mindy Hamilton di The Walt Disney Company.
Lo spot è stato diretto da Anthony Leonardi III, un pluripremiato regista che non è estraneo alla Marvel o alla Lexus essendo stato coinvolto in Avengers: Endgame e nella pubblicità di Lexus a sostegno del film Eternals.
Altra collaborazione molto importante, annunciata solo pochi giorni fa, è quella con Target, che lancerà nuovi articoli esclusivi su giocattoli, casa, abbigliamento e prodotti di bellezza, cuscini, pigiami e inoltre la versione LEGO della Royal Sea Leopard, la navetta wakandiana che vedremo nel film, il tutto pubblicizzato da uno spot con l’attrice Dominique Thorne, interprete di Riri Williams. Oltre agli articoli esclusivi ispirato a Black Panther: Wakanda Forever, la partnership incorporerà anche intrattenimento in realtà aumentata e le proiezioni del film nei negozi Target in oltre 200 località degli Stati Uniti entro la fine dell’anno.
In Target innoviamo, e collaboriamo costantemente con marchi iconici per offrire un’esperienza in cui tutte le famiglie si sentano viste, ascoltate e celebrate – ha affermato Maurice Cooper, vicepresidente senior del settore marketing di Target – L’uscita di Black Panther: Wakanda Forever dei Marvel Studios sarà un momento culturale significativo e Target è entusiasta e orgoglioso di amplificarne la gioia, l’ispirazione e lo scopo che saranno significativi per i nostri ospiti e le comunità che serviamo in tutto il paese.
I fan del franchise Marvel potranno inoltre assistere a oltre 130 proiezioni del film per sostenere organizzazioni senza scopo di lucro in mercati selezionati negli Stati Uniti.Per anni, le famiglie si sono divertite a trovare i loro personaggi e storie Disney preferiti su Target e, attraverso questa collaborazione ampliata, stiamo portando la magia e il cuore di Black Panther: Wakanda Forever nel nostro assortimento di prodotti – ha dichiarato Jill Sando di Target – Attraverso i prodotti, dai giocattoli ai prodotti per la casa, all’abbigliamento alla cosmetica, stiamo portando l’universo Marvel ai nostri clienti con articoli ed esperienze coinvolgenti che stimolano l’immaginazione e la gioia.
Tra le altre partnership da segnalare legate alla pellicola, vi è quella che coinvolge BLK & Bold, società americana dell’industria del caffè, che per l’occasione ha realizzato una varietà di prodotti a tema Black Panther: Wakanda Forever in edizione speciale con una confezione reinventata che mette in risalto i personaggi preferiti dai fan. Adidas, invece, ne ha approfittato per realizzare la Adidas Ultra 4D, una sneaker il cui design elegante si abbina bene con il futurismo africano evidenziato dal franchise cinematografico.
Black Adam
A ormai poco meno di due settimane dall’uscita nelle sale continua incessante la campagna promozionale di Black Adam, che al botteghino USA pare proiettato verso un ottimo debutto anche grazie alla sola presenza di Dwayne Johnson che, come abbiamo già evidenziato in più occasioni, sta calamitando l’attenzione espressamente sulla sua figura, facendo pesare il suo Star Power.
Una solida tranquillità per il risultato degli incassi in Nord America deve avere giocato nella decisione di organizzare un tour globale, che vedrà l’attore e parte del cast recarsi per pubblicizzare la pellicola in località come Città del Messico (come avvenuto nei giorni scorsi), Londra e Madrid, dove il contatto con il potenziale pubblico sarà diretto.
Dopotutto, non bisogna dimenticare che l’elemento essenziale di criticità per il film è, in un certo senso, proprio lo stesso attore protagonista, visto che Johnson è più famoso del personaggio che è stato chiamato a interpretare, mentre Black Adam è alla sua prima apparizione sul grande schermo e largamente sconosciuto a chi non è un lettore di fumetti. Da questo punto di vista si capisce l’esigenza di un tour di questo genere, anche se sarebbe stato meglio tralasciare le mete americane (New York, Atlanta e Miami), e puntare fortemente sul pubblico sudamericano ed europeo, non nuovo a effetto trascinamento per pellicole di questo tipo.
Tornando alla figura di Johnson, è evidente soprattutto sui social network come l’attore stia concentrando su di sè il marketing, facendo leva in primis sulla sua fisicità e mostrando numerosi video di allenamenti che evidenziano “Project Rock”, iniziativa che al tempo stesso promuove il film con accessori da palestra come scarpe e magliette targate “Black Adam”, e lo stesso attore. Surreale, comunque, che l’account twitter del film sia fermo sui 40000 follower, mentre quello di Johnson veleggia ormai oltre i 16 milioni.