Joker
Con la diffusione del nuovo trailer, si apre il mese conclusivo di campagna promozionale per il film con protagonista Joacquin Phoenix nel ruolo dell’iconico villain DC Comics. L’uscita del trailer è avvenuta in una settimana particolarmente importante per la pellicola, che ha visto lo svolgersi della premiere mondiale al Festival del Cinema di Venezia.
Oltre a questo, è da evidenziare come questa strategia vada ad inserirsi nella volontà, da parte della Warner Bros., di spingere il film nella stagione dei premi, visto che Joker sarà presentato nelle prossime settimane al Toronto International Film Festival (9 settembre) e New York Film Festival (2 ottobre), cosa questa che culminerà certamente in una forte campagna per gli Oscar.
Per il resto, il nuovo trailer ha amplificato gli elementi già visti nel precedente teaser, fornendo il ritratto di un uomo schiavo della depressione, la cui vita ha solo “aspetti negativi”, come sottolineato dallo stesso protagonista. Oltre a questo, il filmato sembra concentrarsi maggiormente su vari aspetti inerenti le storyline parallele a quelle del depresso Arthur, e che legano la nascita del Joker a qualche turbolenza sociale e politica riguardante Gotham City, cosa che da questo punto di vista potrebbe elevare l’uomo ordinario e in cerca di gratificazione personale interpretato da Phoenix al clown del crimine che tutti conosciamo.
Da qui a ottobre, data dell’uscita del film nelle sale di tutto il mondo, resta almeno un altro mistero da risolvere riguardante l’etichetta entro la quale questo film sarà presentato. Come noto, la Warner aveva annunciato che Joker avrebbe fatto parte di una nuova linea di pellicole DC Comics indipendenti rispetto alle altre, il cui nome ufficiale al momento resta ancora sconosciuto. E’ molto probabile che l’avvicinarsi dell’uscita possa portare un qualche chiarimento o una qualche conferma in questo senso, cosa che sarà molto più certa se Joker, come sembra dalle prime stime sugli incassi, esordirà con successo al botteghino USA.
Moon Knight
Tra gli annunci più interessanti dei giorni scorsi, vi è senz’altro quello riguardante il serial su Moon Knight in lavorazione per Disney+, certamente uno dei supereroi più interessanti della Casa delle Idee, soprattutto grazie alle storie degli ultimi anni, che hanno rilanciato il personaggio in un’ottica psicoanalitica che ha riscosso grande successo presso i lettori.
Se vi è ovviamente grande attesa verso Moon Knight e la sua trasformazione da personaggio dei fumetti in eroe live-action, da un certo punto di vista non possiamo che esprimere una certa delusione per la scelta della Marvel, che ha puntato verso lo streaming e il piccolo schermo, quando Moon Knight meritava certamente un adattamento cinematografico viste le potenzialità narrative al suo interno.
Può essere però che queste potenzialità siano state ritenute troppo complesse da esplorare sul grande schermo, soprattutto nell’ottica di avere un prodotto che fosse fruibile a tutti e potesse rientrare nella classificazione PG-13 preferita dai Marvel Studios. Dopotutto parliamo di un personaggio che soffre di un disturbo della personalità non semplice da analizzare, e che negli anni è stato sviluppato in maniera inedita negli albi a fumetti, trascinando Moon Knight attraverso una evoluzione psicologica e caratteriale che lo hanno trasformato da eroe di serie B nato negli anni ’70 in un moderno supereroe schizofrenico, con tutte le sfaccettature del caso.
La scelta di Disney+ quindi sembra essere quella più consona, anche se il rischio ripetitività è dietro l’angolo, in quanto il serial su Moon Knight arriva dopo Legion, lo show targato FX su David Haller, figlio di Charles Xavier, in cui gli autori hanno presentato una narrazione visiva davvero straordinaria della malattia mentale. Questo rischio di un “déjà-vu narrativo” potrebbe essere facilmente aggirato se gli sceneggiatori di Moon Knight riusciranno a sottolineare una differenza sostanziale tra David Haller e Marc Spector.
In Legion, il concetto centrale è quello di un protagonista che si credeva schizofrenico solo per scoprire che potrebbe essere in realtà il mutante più potente che il mondo abbia mai visto, mentre in Moon Knight abbiamo un uomo che si crede, inizialmente a ragione, dotato di poteri sovrumani donati da una divinità egizia, solo per poi iniziare a sospettare che tutto ciò possa essere invece il frutto dei suoi disturbi mentali. Questo presupposto è stato negli anni ribaltato più volte, grazie al lavoro di autori quali Warren Ellis, Brian Wood e Jeff Lemire, ma costituisce comunque il punto da cui la serie tv potrebbe certamente partire, evitando di fornire al pubblico qualcosa di già visto.
The Walking Dead: mini-processo per i profitti
Il giudice della Corte Suprema di Los Angeles Daniel Buckley ha deciso nei giorni scorsi che il creatore di The Walking Dead, Robert Kirkman , può fare un mini-processo a partire dal 10 febbraio per risolvere le interpretazioni del contratto con il network AMC riguardante l’annosa questione sui profitti derivanti dal famoso serial televisivo. Il cosiddetto processo minimo dovrebbe durare 2/3 settimane.
Ciò significa che il creatore, nonché produttore esecutivo, vedrà finalmente risolversi almeno una parte del caso che, dall’agosto 2017, lo vede affiancato ai colleghi Gale Anne Hurd, David Alpert e Charles Eglee, più l’ex showrunner Glenn Mazzara. Questo processo inizierà quattro mesi prima di quello più importante su una questione simile, che vede il primo showrunner del serial Frank Darabont chiedere a AMC più di 300 milioni di dollari, e il cui inizio è programmato per maggio 2020.