Un mondo distopico in cui le verdure sono illegali e i fast food sono la fonte di cibo primaria e caldeggiata dalle autorità vede l’esistenza di coltivatori e consumatori clandestini di vegetali e una rete di ribelli. La moglie di Youssouf Ralatouf, leader dei ribelli, braccata, si trova costretta ad abbandonare il proprio neonato in un fast food prima di essere catturata. Il piccolo Pepito cresce così nel ristorante, allevato dal responsabile e dai dipendenti, sognando una carriera nel mondo dell’ingozzamento agonistico.
Surreale e sardonica, Junk Food è un’avventura per ragazzi che evoca reminiscenze dal Barone Rampante di Italo Calvino e dall’animazione, come Lo straordinario mondo di Gumball e Bruno Bozzetto. Tigri antropomorfe, personaggi sopra le righe, mestieri improbabili, polli che sognano un profetico salvatore sono solo alcuni degli elementi che si affastellano in una satira feroce e sguaiata della moderna società occidentale. Se la relazione malsana con il cibo (dal junk food agli impatti sull’ambiente) è il focus e il pretesto principale, Noémie Weber non fa sconti su nulla, toccando parecchi tasti dolenti della nostra contemporaneità, dallo sfruttamento dei lavoratori all’uso e al potere della pubblicità e della comunicazione.
La storia scorre come un’avventura per i più giovani, ma i riferimenti, messi alla berlina e spesso al ridicolo – si parla di sesso, droghe psichedeliche e dipendenze – e le critiche sono giochi per gli adulti.
Per raccontare la storia Weber mette sulle tavole un tratto essenziale, caricaturale (anche qui, stile e deformazioni comiche dei personaggi, richiamano tantissimo lo stile grafico di Bozzetto) che utilizza il colore per creare figure – spesso o in buona parte scontornate – o moltiplicarle. La folla spesso è un insieme di figure che appaiono quasi come “fantasmi” di colore in trasparenza. La gabbia per lo più utilizza una costruzione di vignette su tre strisce: anche in questo caso a definire la forma delle vignette stesse (per lo più rettangoli dai bordi arrotondati) sono i colori che fanno da sfondo, in contrasto col bianco della pagina. Si alternano però diversi momenti in cui la suddivisione in vignette sparisce completamente o quasi, con composizioni più creative e molto dinamiche.
Abbiamo parlato di:
Junk Food – Un’avventura ipercalorica
Noémie Weber
Traduzione di Alessandra Faggiotto, Francesco Ferrone
Gallucci, 2024
110 pagine, brossurato, colori – 19,50 €
ISBN: 9791222105765