Batman V Superman e Captain America: Civil War
L'uscita in meno di due settimane, rispettivamente, del primo trailer di Captain America: Civil War e del nuovo trailer di Batman V Superman. Dawn of Justice ha attirato l'attenzione non solo degli appassionati dei film tratti dai fumetti, ma anche degli analisti di settore, che hanno evidenziato alcune similitudini, ma anche differenze, nel modo in cui Marvel Studios e Warner Bros hanno presentato le preview di due tra i più attesi film del 2016.
È stato The Hollywood Reporter, tramite un articolo firmato da Graeme McMillan dal titolo Marvel vs. DC: Why ‘Batman v. Superman' Might Be the Anti-‘Civil War' a sottolineare alcuni interessanti dettagli.
McMillian infatti sottolinea come il nuovo trailer del film diretto da Zack Snyder possa essere in tutto e per tutto un antidoto e una risposta all'angoscioso teaser melodrammatico della pellicola sull'eroe a stelle e strisce:
C'è, naturalmente, un sacco di melodramma nel trailer di Batman v Superman – afferma McMillian – il regista Zack Snyder è specializzato nella spettacolarizzazione, e così naturalmente vediamo Superman fluttuante nell'aria mentre qualcuno allunga un braccio teso, chiedendo di essere salvato, così come le scene di distruzione di massa che sono una ripetizione di quelle già viste nel 2013 in Man of Steel. Ma il tutto è condito da qualcosa di molto più insolito per un film di Snyder: un senso curiosamente stupido dell'umorismo. Non era solo nella battuta finale del trailer- “Lei è con te?” “Ho pensato che fosse con te”, dopo la comparsa di Wonder Woman, ma anche lo stranamente nervoso Lex Luthor di Jesse Eisenberg e lo scambio macho “la mia città è migliore della tua” tra Clark Kent e Bruce Wayne in apertura del trailer.
Ma è il momento finale del trailer – quando il pubblico vede per la prima volta il Doomsday cinematografico, che Superman e Batman completano gli albi a fumetti superando le loro differenze per combattere un nemico comune, insieme a un terzo eroe, che li salva entrambi – e che fa sentire tutto più fresco, soprattutto alla luce del trailer di Civil War. Mentre quello si conclude con una prova di forza tra i tre eroi, questo trailer va oltre mostrando tre eroi in piedi uniti – un momento di ottimismo che guarda oltre il combattimento suggerito nel titolo del film per concentrarsi su quello che viene dopo.
Nell'analisi di THR viene evidenziata l'importanza sul fatto che, mentre in Captain America: Civil War ci si concentra in prevalenza su tematiche come il tradimento e la sfida fisica, il trailer della pellicola targata Warner punta sostanzialmente sulla risoluzione dei conflitti e le alleanze comuni, suggerendo che il film con Henry Cavill potrebbe in fin dei conti fornire al pubblico, nonostante alcuni elementi oscuri che si intravedono nelle sequenze presentate, una forma più luminosa e più fumettistica rispetto al progetto dei Marvel Studios, e quindi porsi in definitiva come un vero e proprio “Anti Civil War” in termini cinematografici.
Altre interessanti analisi, come quella del sempre attento Scott Mendelson su Forbes hanno invece puntato sull'utilizzo da parte di Marvel e Studios e Warner Bros. del mezzo televisivo come anticamera per la presentazione dei trailer e per innalzare l'hype tra il pubblico, ma anche sulla sostanziale differenza tra gli show Marvel e quelli DC Comics, se paragonati ai progetti per il grande schermo in corso di entrambe le major (con alcune eccezioni come The Flash), prendendo proprio come spunto i due trailer recentemente presentati e i differenti budget tra progetti TV e cinematografici.
In un certo senso, questa è l'idea per la Marvel in questo momento: I film sono dei grandi show ad alto budget, mentre la televisione racconta le piccole storie, in stile soap opera. I film tendono a mettere in evidenza i personaggi ricchi e potenti dell'universo Marvel, mentre i programmi TV si concentrano su dei poveracci e su chi deve ripulire il casino letterale e figurato lasciato da quei fastidiosi Avengers. Ma ancora più importante, dal momento che i fumetti sono, in fondo, soap opera, gli show televisivi sono probabilmente diventati il formato ideale per raccontare queste storie.
Con gli effetti speciali, le scenografie, e le scene di azione coreografate che hanno raggiunto i suoi fratelli sul grande schermo con tutto rispetto, ora abbiamo una situazione in cui uno show come The Flash, non narra solo lunghe storie meravigliosamente scritte sul velocista scarlatto ed i suoi amici, ma offre anche storie cosmiche ed effetti speciali di qualità al punto che sarà una sfida offrire un Flash cinematografico che sia totalmente diverso dallo show televisivo.Batman v Superman: Dawn of Justice – aggiunge poi Mendelson – non vende solo la fattibilità del franchising dell'Universo DC Comics cinematografico come qualcosa alla pari del Marvel Cinematic Universe. È anche, in virtù delle sue dimensioni, il proporre l'idea stessa che alcune storie di supereroi a fumetti sono semplicemente troppo grandi per la televisione in formato non-animato. Non migliori o peggiori, ma semplicemente troppo grandi. Perché se la televisione realmente diventasse il mezzo dominante per gli adattamenti di supereroi, beh … diciamo solo che c'è una buona ragione… che si spera ciò non accada.
Supergirl
Intervistato nei giorni scorsi da CBR, l'attore Iiddo Goldberg ha avuto modo di parlare del personaggio di Red Tornado, da lui interpretato in Supergirl, sottolineando quella che per lui è stata una interessante e divertente esperienza sul set del serial sull'eroina DC Comics.
Mi sono divertito un sacco su quel set. È stato un vero piacere lavorare con tutti. Ovviamente, Greg Berlanti e Andrew Kreisberg sono stati presenti per un po'. È stato come lavorare per una macchina molto ben oliata. E tutto questo mi ha appassionato… Non sono mai stato un grande fan dei fumetti. Mi sono trasferito da Israele nel Regno Unito quando avevo 10 anni, quindi la maggior parte delle mie letture erano per imparare l'inglese. Ho perso un po' di quello, di tutto quel mondo… Questo personaggio è stato creato intorno alla fine degli anni '60, e sapere che questa è la prima volta in cui veniva reso reale sullo schermo, è stato un impegno enorme e qualcosa di cui ero fiero. È stata una grande esperienza.
Posso dirvi che, in tutti i miei 12-15 anni di carriera, non ho mai girato una sequenza d'azione così grande. È stato folle. Una strada molto, molto grande è stata chiusa. È stato come lavorare su un film enorme e campione d'incassi, o il più vicino a una cosa del genere il più possibile. È stato brillante.
Tutto quello che doveva essere fatto per me, ha dovuto essere fatto su misura. Questa è stata una straordinaria esperienza in sé, che ha voluto dire fare tutti questi stampi della mia testa. Tutto è stato creato appositamente per la forma della mia testa. C'erano maschere, costumi e accessori, perché tutto doveva essere giusto. Tutto doveva essere praticabile, perché c'era un sacco di azione…
Lo stesso attore, interpellato da Comicbook.com, ha poi spiegato dettagliatamente il suo pensiero su Red Tornado e il suo creatore, il Dr. T.O. Morrow, ruolo anch'esso impersonato da Goldberg.
Penso che Red Tornado sia la vita del Dr. Morrow. Penso che Red Tornado fosse tutto quello che il dottor Morrow voleva essere, e questo è il modo in cui ho pensato di interpretarlo.
In questo episodio, Red Tornado viene presentato come un esperimento militare, per così dire, e il generale Sam Lane, ingaggia i servizi del Dr. Morrow per creare questa cosa per sfidare Supergirl. Ma penso che per il dottor Morrow, questo sia stato qualcosa per cui ha lavorato tutta la sua vita e forse la cosa più preziosa per lui.
È stata una sfida, ma ero più eccitato dal fatto che stavo per interpretare due personaggi rispetto al fatto che avrei interpretato un robot. Quando ho pensato a questo proposito, sono arrivato a una rapida realizzazione con Jesse Warn e Andrew [Kreisberg ndt] che non volevo muovermi come un robot. Doveva sembrare come se ci fosse una fluidità in lui e non volevo che lui sembrasse che non era disposto a confrontarsi con Supergirl. Volevo che fosse il più fluido e il più umano possibile, perché credo che il costume dia già l'impressione che non abbia voglia di muoversi in maniera rigida. Jesse e Andrew erano dello stesso avviso, ma ciò che è stato impegnativo era tutta la roba d'azione che abbiamo dovuto fare. Abbiamo girato una grande sequenza di combattimento nel deserto che era piuttosto impegnativa.
A parlare del serial è stato anche Mehcad Brooks, interprete del personaggio di Jimmy Olsen. Intervistato da CBR, l'attore ha fornito dettagli sul nuovo episodio di Supergirl in onda negli USA nelle prossime ore, che vedrà per una volta Jimmy al centro dell'attenzione.
C'è un terremoto, e dal momento che Kara ha perso i suoi poteri, James deve prendere in consegna il suo lavoro. Ci sono persone che hanno bisogno di aiuto qua e là, alla CATCO così come in giro per National City. C'è questa squadra di tre persone che va in giro – James, Kara e Winn – e James compie un sacco di atti eroici. Mi è piaciuto; è stato così divertente. Penso che lei stia iniziando a vederlo in un modo nuovo… e allo stesso tempo James si rende conto di essere più connesso con lei, non solo fisicamente come un supereroe, ma emotivamente, spiritualmente e mentalmente. Lei è in grado di fare certe cose veramente eroiche senza usare i suoi super poteri. Lei non ha nemmeno bisogno dei suoi poteri per essere un supereroe, e quindi c'è un nuovo rispetto, credo, tra i due personaggi. E penso che sia davvero una bella cosa.
Parlando del passato di Jimmy e del suo rapporto con Kara, soprattutto dopo la comparsa nella serie di Lucy Lane, Brooks ha dichiarato:
Mi fa piacere che tutti i personaggi dello show abbiano dei retroscena così ricchi, e anche alcuni segreti… Jimmy ha alcuni problemi irrisolti con i suoi genitori, come la maggior parte di noi, e i suoi sono piuttosto diffusi. Kara cerca di aiutarlo.
Posso dirvi che le cose si complicano con un triangolo amoroso, ma al tempo stesso diventano anche meno complesse. James viene tirato indietro verso Lucy, e poi verso Kara. Voglio dire, c'è complessità, ma poi diventa qualcosa di semplice e poi nuovamente qualcosa di complesso. Questo è il motivo per cui abbiamo il pulsante “È complicato” su Facebook. Si tratta di una relazione moderna.
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Cinebrevi
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