Supereroi Made in Hollywood, le troppe aspettative della Snyder Cut

Supereroi Made in Hollywood, le troppe aspettative della Snyder Cut

In questa puntata, Hollywood guarda ai supereroi in ottiche inedite, e uno sguardo alle possibili criticità della Justice League versione Snyder Cut.

Supereroi Made in Hollywood

Mentre Marvel Studios e Warner continuano a costruire i loro universi condivisi e mentre qualcun altro (Valiant) cerca timidamente e in maniera indecisa di fare da terzo incomodo, sono sempre di più a Hollywood i progetti che vedono al centro la creazione di soggetti originali, o comunque in alcuni casi di supereroi alternativi in quanto a tematiche proposte.

Tra i più recenti esempi Heroes & Villains, pellicola targata MGM che sarà diretta da David Robert Mitchell ancora coperta da segreto per quanto riguarda la trama, ma che viene descritta come un “nuovo modo di vedere i supereroi”.
Se nel 2008 Hancock con Will Smith fu uno dei primi esperimenti tesi a presentare i supereroi da un punto di vista inedito, negli anni successivi la proliferazione di pellicole targate Marvel e DC Comics ha un po’ messo in ombra questo obiettivo, nonostante vi siano stati progetti come Kick-Ass e successivamente The Boys che, anche se nati da soggetti non originali e quindi direttamente basati sui fumetti, hanno comunque dato il loro contributo a dissacrare fortemente proprio gli eroi dei comics e i loro luoghi comuni. Se dobbiamo guardare invece a pellicole che hanno analizzato l’eroismo in chiave super in maniera originale non possiamo dimenticare i film di M. Night Shyamalan o, di recente, Brightburn prodotto da James Gunn.
Se fino a qualche tempo fa però si trattava di piccole eccezioni, negli ultimi mesi all’interno di Hollywood stanno proliferando decine di progetti il cui obiettivo primario è quello di costruire una trama che presenti i giustizieri mascherati sotto una luce diversa, se non in alcuni casi nel ruolo di veri e propri comprimari in storie dal taglio realistico.

E’ questo infatti il caso di un thriller supereroistico, ancora senza titolo, che sarà diretto da Chris Baugh e Brendan Mullin, attualmente in fase di produzione presso la Legendary, in cui un gruppo di ladri cercherà di salvare le proprie vite dopo avere fallito un colpo nel covo di un supereroe. La commistione tra il genere dei supereroi e il thriller si vedrà anche nell’atteso Samaritan con Sylvester Stallone, già in lavorazione prima che le riprese fossero bloccate a causa della pandemia di Covid-19 e che potrebbero riprendere a breve, visto che proprio in questi giorni lo stato americano della Georgia (dove il film veniva girato) sta mettendo a punto una serie di protocolli per la ripresa delle produzioni.

In questo quadro generale sta giocando un ruolo fondamentale soprattutto Netflix che, dopo la fine della sua partnership con la Marvel, sta ampliando notevolmente il proprio raggio di interesse con lo sviluppo di film e serie originali incentrate su tematiche legate ai supereroi in maniera tale da coprire una varietà di generi che vanno da quello drammatico alla commedia.
La piattaforma streaming, che in quanto a contenuti si è sempre dimostrata molto efficiente, negli ultimi tempi ha accelerato su progetti quali Raising Dion, serial drammatico su una madre afro-americana con un figlio dotato di superpoteri, ma anche su progetti più solari come Super-Normal con Daisy Ridley, comedy descritta come “sovversiva”, o anche We Can Be Heroes con Priyanka Chopra, forse l’unico progetto veramente di taglio totalmente supereroico nel senso classico del termine.

Non è ancora chiaro al momento se la maggior parte di questi progetti siano standalone, o se l’obiettivo primario sia alla fine quello di costruire nuovi franchise o personaggi da sfruttare nel corso degli anni, ma quello che risulta alla fine affascinante è come Hollywood sia riuscita a prendere un genere nato dall’acquisizione di personaggi creati da altri e a plasmarne di nuovi, creando una commistione tra generi non indifferente.

sylvesterstallone
Sylvester Stallone. Il suo “Samaritan”, thriller supereroistico diretto da Julius Avery, è uno dei tanti progetti in lavorazione con cui Hollywood vuole sfruttare in maniera nuova il genere.

Justice League e la Snyder Cut

Nei giorni scorsi, l’annuncio della messa in onda, a maggio del prossimo anno su HBO Max , della versione del film Justice League nella sua interezza così come girata da Zack Snyder, ha messo fine a una martellante (e sinceramente insensata) campagna da parte non solo del regista, ma di una base di fan che molto probabilmente riversa su questa versione molte aspettative.
Da un punto di vista strettamente promozionale è ovvio sottolineare che una mossa del genere va vista in una ottica di lancio per la nuova piattaforma streaming HBO Max, su cui la Warner punta ormai moltissimo, mentre è lecito domandarsi se la diffusione di una director’s cut di un film già di per sè abbastanza mediocre possa avere effetti dal punto di vista qualitativo.
I problemi di Justice League, alla fonte, erano la trama abbastanza scarna dal punto di vista narrativo e, soprattutto, il villain principale Steppenwolf, realizzato interamente con l’ausilio della CGI e con una resa visiva finale alquanto deludente. Partendo da questo elemento, e proprio dal fatto che il villain principale si sia dimostrato l’ombra senza carisma di ben più solidi supercriminali del grande schermo come, ad esempio, Thanos o Killmonger, sarebbe perlomeno utile che la versione di Snyder avesse un’altra figura a coprire questo ruolo, in maniera però ben più massiccia. Al momento, infatti, pare da indiscrezioni non confermate che Darkseid compaia solamente in una scena tagliata, e quindi ben lungi dal modificare lo status di Steppenwolf.

steppenwolf

Oltre a questo c’è anche da domandarsi se una durata di quattro ore possa essere d’aiuto a livello narrativo, visto che una scelta del genere ha i suoi pro così come i suoi contro. Se la versione estesa di Batman V Superman: Dawn of Justice, era limitata a 30 minuti aggiuntivi che colmavano alcune lacune ma non le risolvevano completamente, lasciando inalterati i difetti, molto probabilmente due ore di materiale aggiuntivo potrebbero sortire alla fine lo stesso effetto. Con un rischio in più, ovvero quello della saturazione.
L’unico elemento positivo in tutto questo è che la scelta di diffondere la Snyder Cut su una piattaforma streaming rimane una mossa promozionale, e nessun effetto avrà su un Universo Cinematografico, come quello DC Comics, che ha già da qualche anno preso una strada molto differente da quella inizialmente intrapresa da Snyder, con evidenti ragioni.

 

Clicca per commentare

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *