Originariamente pubblicato nel 2005/2006, Jack Cross sembra un brand nato pronto per essere trasposto al cinema, sulla scia del successo del nuovo 007 o della saga di Bourne. Personaggi dalla psicologia che si risolve in poche battute e scene, ruoli ben chiari, tanta azione e un po’ di intrigo spionistico, tutto diretto con mano sicura da un Warren Ellis col pilota automatico.
Cross è un ex-agente governativo che si è ritirato per darsi all’attivismo pacifista. Viene richiamato in servizio per investigare su un probabile attentato organizzato da doppiogiochisti della CIA.
L’incarico mette in evidenza la dicotomia della sua natura, l’ambire alla pace e all’anonimato (il suo compenso prevede la sostanziale invisibilità dai registri pubblici) che contrasta con la spietatezza nel cercare la verità con ogni mezzo, senza risparmiare violenze apparentemente eccessive e assassinii a sangue freddo. Questa contraddizione offre l’unico particolare veramente disturbante della sua caratterizzazione: per ogni vita tolta egli si autoinfligge della cicatrici a forma di croce, che ormai ricoprono totalmente il suo corpo. Ma questo elemento viene usato in maniera superficiale, e resta un modo grossolano e avulso dal racconto per esplicitare una psicologia sull’orlo della follia.
I disegni di Gary Erskine, realistici e ordinati anche se troppo ingessati, accompagnano la sceneggiatura senza guizzi e sostanzialmente garantendo professionalmente la massima comprensione possibile.
Abbiamo parlato di:
Jack Cross
Warren Ellis, Gary Erskine
Traduzione di Stefano Formiconi
Rw Lion
96 pagine, cartonato, colori – € 13,95
ISBN: 9788866918295