Nove storie. Ritratti tragici. Uomini e donne ai margini. Amori difficili, separazioni, partenze, a volte, ritorni. Sullo sfondo, Nizza e il mare della Costa Azzurra alla fine degli anni ’90.Lo spazio di queste storie è quello della notte, momento degli incubi e delle attese infinite, ma anche della magia dei sogni, quelli che si realizzano solo nel silenzio e nell’oscurità. L’alba può riportare in vita la speranza, ma anche cancellare i sogni, segnandone la fine con il suo chiarore . Allo stesso modo, le onde del mare possono restituire gli affetti, offrire delle seconde opportunità, o ingoiare definitivamente cose, persone, desideri. Nella china espressionista di Edmond Baudoin si mescola tutto questo, nel trionfo del nero dei corpi, e nella fusione di sentimenti, passioni, violenze: tutti ingredienti, questi, di Insalata Nizzarda. Manu, quasi un alter ego dell’autore, attraversa tutte le storie: riesce ad offrire occasione di salvezza ad alcuni, ma è costretto a restare impotente di fronte alla disfatta di altri.
“Ai pesci non piacciono le storie tristi”, afferma il vecchio pescatore, ed è forse questo il motivo per cui ci aspetteremmo un segno d’amore o di speranza anche in fondo alle storie più disperate, ma anche noi lettori saremo, in alcuni momenti, sopraffatti dalla sofferenza solitaria dei personaggi.
Abbiamo parlato di:
Insalata Nizzarda
Edmond Baudoin
Traduzione di Stefano Sacchitella
264 pagine, brossurato, bianco e nero – 19,50 €
Coconino Press, 2013
ISBN: 9788876182341