Diamo il benvenuto su queste pagine virtuali a Giorgio Pozzi, proprietario della casa editrice Fernandel. Specializzata da anni in letteratura, ha recentemente aperto una collana a fumetti sotto la direzione artistica di Gianluca Costantini, al ritorna invece su LoSpazioBianco.it dopo la recente intervista.
Come nasce la casa editrice Fernandel, e come si è evoluta negli anni?
L’esperienza di Fernandel inizia nel giugno del 1994, nel momento in cui viene fondata l’omonima rivista trimestrale che, tuttora attiva e presente, è disponibile nelle librerie Feltrinelli e su abbonamento. L’obiettivo è stato, fin dall’inizio, quello di allontanarsi il più possibile dagli stereotipi letterari, con l’ambizione di porsi come mezzo di confronto e di scambio per le diverse esperienze di scrittura, cercando così di superare il problema dell’isolamento in cui spesso si trovano gli esordienti. Proprio nel tentativo di allontanarsi dagli stereotipi, il nome della rivista doveva essere distante da formalismi letterari ed evocare invece un’immagine paterna e bonaria, vagamente surreale nel contesto…
Quali sono le motivazioni che vi ponete dietro la scelta di un romanzo? Qual è la vostra linea editoriale, o “marchio di fabbrica”, se vogliamo?
Credo che uno dei più importanti “marchi di fabbrica” consista proprio nella scelta di non occuparsi di “letteratura” ma di narrativa. Non è un semplice espediente linguistico, perché fornisce un’indicazione chiara sulla nostra linea: non ci interessa riflettere il mondo della società letteraria, ci interessa pubblicare bei racconti e fornire chiavi di lettura del mondo in cui viviamo.
Rispetto ai colossi dell’editoria, cosa deve fare un editore medio o medio/piccolo per sopravvivere in un mercato avaro di grandi numeri e in un paese povero di lettori come l’Italia?
Deve pubblicare libri con una certa coerenza, in modo da costruire una riconoscibilità da parte dei suoi lettori e anche da parte dei librai.
Sono molti gli aspiranti autori che si rivolgono a voi? Come accogliete i loro scritti?
I cosiddetti “invii spontanei” sono moltissimi, nell’ordine di un paio di romanzi al giorno (fanno circa 700 romanzi, e circa 1000 racconti l’anno). È difficile poter gestire tutto questo materiale, ma ci stiamo organizzando con un comitato di lettori. Purtroppo non è possibile rispondere nel merito a tutti, ma almeno in questo modo i testi vengono letti.
L’entrata nel mondo del fumetto come è avvenuta? È un lettore/appassionato della letteratura disegnata?
Per questo devo ringraziare Gianluca Costantini, che mi ha fatto capire il valore di un certo tipo di fumetto, e quindi anche la sua portata culturale, sempre più lontana dall’immagine classica di “puro intrattenimento”. In questo senso la collana “Illustorie” sposa in pieno l’idea del fumetto e dell’illustrazione che Gianluca Costantini e il suo gruppo hanno promosso in questo anni, per esempio attraverso un periodico come “Inguine Mah!gazine”, che ora è pubblicato da Fernandel.
Penso che da parte della Fernandel ci sia un’ottica al mercato del fumetto differente rispetto alle case editrici specializzate, punterete l’occhio principalmente alle librerie di varia. È così?
Sì, questo è un aspetto interessante che mi ha convinto a investire nel fumetto e nell’illustrazione: vorrei portare un certo tipo di fumetto (penso alla Phoebe Gloeckner del “Diario di una ragazzina”, che pubblicheremo in autunno) in libreria, perché è un libro che rientra a pieno titolo nel campo della narrativa; vorrei poi portare un certa narrativa “giovanile” nelle fumetterie: per questo in settembre pubblichiamo “Pandemonio”, un fumetto scritto da Gianluca Morozzi e illustrato da Squaz.
Non per questo siete assenti dalla fumetterie. Come giudica questo tipo di distribuzione, ha trovato difficoltà nel confrontarsi con questa diversa realtà?
No, anzi, molta disponibilità da parte delle fumetterie e dei distributori.
Ci può spiegare in breve come funziona per un editore la distribuzione in libreria rispetto a quella in fumetteria?
L’unica vera, sostanziale differenza rappresenta il “conto vendita”: le librerie acquistano i libri con la possibilità di renderli ai distributori, mentre le fumetterie acquistano senza resa. È una semplificazione notevole, per editori e distributori, ma certo da parte del negoziante c’é la necessità di essere più attenti negli acquisti.
Come sei entrato in contatto con l’editore? Quali sono i tuoi compiti per Fernandel?
Io e l’editore Fernandel ci conosciamo da molti anni, pubblicai per la prima volta sulla loro rivista circa 10 anni fa penso. Poi ci siamo sempre incrociati in giro visto che siamo della stessa città. Poi un giorno decisi di proporre il mio nuovo libro “Vorrei incontrarti” quindi ricontattai Giorgio e decise con grande entusiasmo di pubblicare questo difficile libro. Da qui è nata l’idea della collana, un po’ alla volta, forse perché il libro aveva avuto una buona risposta e perché la Fernandel aveva voglia di battere nuove strade fuori dalla narrativa. I miei compiti sono quelli di decidere e proporre cosa pubblicare nella collana, poi successivamente discussi e decisi da tutta la redazione.
Il nome per la collana è una tua idea? Mi sembrerebbe proprio “farina del tuo sacco” (in senso positivo).
Se devo essere sincero non mi ricordo, chi tiro’ fuori il nome Illustorie, ne erano venuti fuori tanti, abbiamo deciso insieme… poi ho disegnato il logo.
C’é un obiettivo che vi ponete di raggiungere con Illustorie, o una specifica direzione che intendente seguire?
Naturalmente la collana deve avere una sua linea contenutistica e stilistica ben precisa, e i primi 3 libri credo che abbiano queste caratteristiche, la collana segue un po’ la linea della rivista Inguine Mah!Gazine e quella degli autori pubblicati in questi ultimi anni. I primi nomi e cioé il mio, Kochalka e Pablo Echaurren sono un po’ tre generazioni diverse ma con un unico finale raccontare con il fumetto e la parola ma non fermarsi alla staticità del fumetto classico e non fermarsi nella sperimentazione. Inoltre ci interessa molto l’autobiografia e il diario…
Come vengono scelti i fumetti per la collana? Intendete mantenere una certa “periodicità” per le nuove uscite?
I fumetti vengono scelti con molta accuratezza, non è un periodo facile per pubblicare libri a fumetti, bisogna anche tener conto che la Fernandel è una casa editrice distribuita maggiormente nelle librerie di varia e questo fa si che debbano essere libri non per addetti ai lavori. I libri avranno una periodicità per ora uno ogni 3 mesi circa ed avranno quasi sempre il formato piccolo da libro.
Dopo una autobiografia e un diario a fumetti, ci aspettano opere di narrativa nel senso più stretto? Puoi parlarci in maniera un po’ più ampia delle prossime pubblicazioni?
Un po’ tutte e due direi, il prossimo libro sarà “The diary of a teenege girl” di Phoebe Gloeckner, un libro per metà romanzo e per l’altra metà fumetto, completamente autobiografico. Poi seguirà un libro che è anche la prima vera unione tra inguine e la Fernandel perché sarà scritto da Gianluca Morozzi, uno degli scrittori di punta della casa editrice e disegnato da Squaz uno dei migliori disegnatori italiani in questo momento che è sempre stata una punta di diamante per Inguine Mah!Gazine, il libro si chiamerà Pandemonio. Poi seguirà “Ultimo” fumetto storico sulla dopo liberazione degli alleati in Emilia Romagna disegnata da me e scritto da Saturno Carnoli e Andrea Colombari. Queste sono le prossime tre uscite sicure.
L’autobiografia manterrà comunque un posto importante nella collana. Pensi che il fumetto si presti meglio della letteratura per questo genere?
No non credo, penso pero’ che la possa raccontare con maggiori dettagli e forse con un ritmo diverso.
A cosa è dovuto il passaggio di Inguine da Coniglio a Fernandel? Ci sono stati dissapori con il precedente editore? Ci saranno cambiamenti per la rivista?
Anche i migliori matrimoni spesso finiscono come si sul dire e nuovi avvengono continuamente, Inguine Mah!Gazine è una rivista complessa che va molto seguita e forse la distanza Ravenna – Roma era troppa. Comunque pensiamo al futuro adesso. La rivista continua la sua strada e i cambiamenti avvengono sempre numero per numero, forse la novità più consistente è che la rivista è anche i 2 lingue.
Oltre alle tue opere (a Vorrei incontrarti ne seguiranno altre, ma anche Inguine MAH!gazine sarà pubblicato da Fernandel) ci saranno altri autori italiani?
Su Inguine Mah!Gazine ci sono sempre autori italiani, in quest’ultimo numero c’é Hannes Pasqualini con un bel fumetto sull’Iraq. Per i prossimi numeri non saprei dirtelo, in verità la nazionalità degli autori che pubblichiamo mi interessa relativamente, quindi per me non è importante che ci siano degli italiani, mi importa che ci siano dei lavori di alto livello.
In questo caso, ci saranno lavori su commissione, o piuttosto attendete di vedere le proposte che vi arriveranno?
Non prendiamo quasi mai in considerazione le proposte che ci arrivano, ci piace di più andarcele a cercare.
Riferimenti:
Fernandel Editore: www.fernandel.it
Gianluca Costantini, sito ufficiale: www.gianlucacostantini.com