“Il Racconto della Roccia”: un conflitto tra Musulmani ed Ebrei

“Il Racconto della Roccia”: un conflitto tra Musulmani ed Ebrei

La storia di un bambino musulmano e uno ebreo nello Yemen di inizio '900: la graphic novel dell'esordiente BeneDì.
Il raccont della roccia

Il racconto della roccia è la graphic novel d’esordio di BeneDì, nome d’arte di Benedetta D’Incau. L’opera è pubblicata in Italia da Coconino Press nella collana Cult e ha ricevuto il sostegno della Cité internationale de la bande dessinée e de l’image nell’ambito di una residenza dell’autrice presso la Maison des Auteurs a Angoulême. Sfogliarne le pagine dà la sensazione di trovarsi di fronte a un’opera che prende ispirazione da artisti come Marjane Satrapi o Craig Thompson, sia per il tratto che per le atmosfere.

I protagonisti del fumetto sono due amici, uno ebreo (Benjamin) e uno musulmano (Hakim), e le loro rispettive famiglie. Vivono in un villaggio nello Yemen a cavallo tra il 1800 e il 1900, uno dei tanti del Paese a quel tempo in cui famiglie musulmane ed ebree coesistono in pace. Nella storia di BeneDì questa accettazione reciproca forzata è possibile grazie alle volontà dei loro avi, firmatari di una sorta di trattato di non belligeranza per permettere a tutte le persone del villaggio di vivere in quel territorio, lavorare i propri campi e commerciare senza restrizioni dovute all’appartenenza famigliare e di conseguenza religiosa.

Un giorno la tranquillità del luogo viene scossa dall’apparizione di un jinn, che improvvisamente attacca alcuni commercianti musulmani (appartenenti alla famiglia di Hakim): un evento che stravolge lo status quo del villaggio scatenando non-detti, pregiudizi e accuse tra le parti, e che si protrae per diversi anni a seguire. L’incontro con il jinn o demone non è letale di per sé e non provoca di fatto la morte, ma è fautore di una corruzione così profonda da soffiare via quasi completamente la vita. L’espressione che viene usata nel fumetto è “rubare l’anima”. Nella graphic novel Il racconto della roccia il male entra in gioco come forza esterna, anche se misteriosamente uno dei due piccoli protagonisti è portato a credere che l’evocazione sia avvenuta in conseguenza a un suo atto di preghiera.

Benedì - Il Racconto Della Roccia

jinn nella tradizione islamica incarnano il lato oscuro della creazione. Secondo il Corano sono stati creati da Allah insieme a uomini e angeli. Per alcuni, essi incarnano la natura diabolica trascendentale opposta a quella degli angeli, mentre per altri incarnano semplicemente una raffigurazione simbolica delle zone più infide e malvage dell’animo umano. Il corrispettivo del jinn nella tradizione ebraica è quello che viene chiamato demone: in effetti l’autrice utilizza entrambe le parole, alternandole a seconda che a parlare sia un personaggio musulmano o ebreo.

BeneDì non lesina su dettagli e particolari, sia dal punto di vista delle vicende raccontate sia per come sono impostate le vignette. Il racconto degli eventi si prende il tempo per indugiare su antefatti e dettagli laterali, che arricchiscono grandemente i filoni narrativi anche se in alcune occasioni distraggono il lettore dalla trama principale. Ad aiutare in questo avvicendarsi di luoghi e tempi, in alcune tavole lo spazio bianco si fa nero a indicare un flashback o una parentesi spaziale. Un accorgimento semplice, molto efficace in questo fumetto dove le digressioni e gli spostamenti spazio-temporali sono piuttosto frequenti.

Il racconto della roccia

Le tavole mostrano una composizione molto fitta, non solo per l’utilizzo frequente di numerose vignette all’interno della stessa pagina bensì anche per lo stile di disegno adottato dall’autrice, caratterizzato da un tratto non realistico, ma allo stesso tempo dettagliato. Il bianco e nero senza sfumature contribuiscono a riempire la pagina, anche per via dell’utilizzo di tratteggi atti a creare profondità, pendenze e ombreggiature.

Nella postfazione, BeneDì specifica che i personaggi e le vicende del fumetto sono frutto di immaginazione, ma che ha cercato di ricostruire al meglio il contesto storico dello Yemen tra il 1890 e il 1915. L’approfondimento storico-sociale compiuto da D’Incau è ben visibile anche grazie all’inserimento di un’ampia e dettagliata bibliografia.

Il racconto della roccia è un fumetto che racconta un mistero da risolvere: attraverso le vicende dei personaggi la fumettista delinea un tempo e un luogo reali, racconta una situazione politico-sociale che ha caratterizzato lo Yemen di inizio Novecento. Ha scelto di descrivere una situazione geograficamente circoscritta e di cui poco si parla in Occidente, ma molto significativa per la storia delle popolazioni del Medio Oriente. Ancora oggi il rapporto islamismo-giudaismo anima i conflitti politici di una terra che non smette di essere martoriata dalla guerra.

Abbiamo parlato di:
Il racconto della roccia
BeneDì
Coconino Press, 2023
223 pagine, brossurato, bianco e nero – 22,00 €
ISBN: 9788876186424

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