Il Fulmine colpisce ancora

Il Fulmine colpisce ancora

Torna in libreria il Flash di Carmine Di Giandomenico e Joshua Williamson, con la ristampa del primo ciclo di storie sul velocista scarlatto.
Flash Il Fulmine Colpisce Due Volte Cover

Pubblicato dalla Panini nella collana DC Maxiserie, Flash – Il fulmine colpisce due volte è il primo  di due volumi con la ristampa del ciclo del velocista scarlatto, realizzato nel 2016 da Joshua WilliamsonCarmine Di Giandomenico. Una saga durata oltre due anni che ha rilanciato il personaggio esplorandone anche la sua natura più intima: il ritorno di Barry Allen nella sua Central City è l’inizio della rinascita sia come uomo che come supereroe. Per lui ci sono molte sfide e verità da affrontare: dall’arrivo del letale Godspeed alla comparsa di nuovi velocisti in città; dalla ricomparsa di Wally West ai dubbi di Barry riguardanti la sua vita e la storica (e rediviva) compagna, Iris West.

La narrazione parte subito in quarta, mettendo in moto degli eventi a lungo termine accompagnati da un convincente tocco di dramma intimistico che dimostra quanto Joshua Williamson conosca il personaggio. Tenendo conto della complessa continuity di Flash, tra morte, rinascita e il cambio radicale della timeline DC, lo sceneggiatore sceglie da un lato di farlo ripartire da zero e dall’altro di sparigliare le carte tra ritorni inaspettati, visioni del multiverso temporale e soprattutto un’estensione della Forza della Velocità. Essa viene applicata a un’intera comunità cittadina, con molte persone che diventano velocisti (nel bene e nel male) e che il protagonista deve gestire facendo affidamento solo sulla propria esperienza.
Un plot di idee che però, a livello di trama orizzontale, non costituisce materiale convincente al 100%, tra l’inedita declinazione della “Speed Force” e il mistero del legame tra essa e i nuovi velocisti. Tutto risulta un po’ prevedibile (compresa l’identità del misterioso Godspeed), ma per fortuna lo sceneggiatore dà il suo meglio nella verticalità di ogni singolo episodio, costruendo diligentemente una caratterizzazione credibile della dualità di Flash/Barry congiuntamente al cast di comprimari.

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Williamson cerca infatti di approfondire il velocista illustrando i suoi demoni interiori come il trauma della morte della madre e il dramma giudiziario vissuto dal padre (un duplice tema narrato anche nel film “The Flash” con Ezra Miller), che l’eroe non riesce ad accettare. La perdita del genitore e il non essere riuscito a scoprire il colpevole porta a un senso di colpa e di impotenza che lo spinge ad essere Flash per la maggior parte del tempo. Interessante la conseguenza di tale scelta, perché il protagonista sacrifica quasi totalmente la sua vita sociale, vivendo un’esistenza fondamentalmente solitaria ma progressivamente appesantita da un senso di frustrazione perché, nonostante la sua velocità spinta al massimo, non può riuscire a salvare chiunque. Un limite che definisce l’eroe, non più come un semidio onnipotente, ma come un individuo mortale con dei limiti come tutti gli altri esseri viventi.

L’incontro poi con un nuovo carachter, la dottoressa Meena Dhawn, porta una svolta nella vita di Barry che decide di “rallentare”, riappropriandosi di una quotidianità normale e cercando di trovare un equilibrio tra essere un supereroe e portare avanti una vita, un lavoro e relazioni sociali. Quello di Williamson si delinea come un lavoro di fino nella caratterizzazione di Flash che lo rende un personaggio realistico da un punto di vista esistenziale rispetto invece alle sue vicende supereroistiche, impostate e sviluppate in maniera più canonica e non con lo stesso risultato.

Questo lato delle storie è però sublimato dalle tavole dinamiche di Carmine Di Giandomenico, il quale ripensa il costume di Flash arricchendolo di linee di velocità elettrificate ed evolvendo gli spunti grafici ideati da Carmine Infantino (grande veterano e innovatore del personaggio). Il disegnatore teramano arricchisce il movimento e il corpo di Flash con effetti elettrostatici e fulmini collegati non solo ai sui poteri, ma anche alla Forza Velocità, accelerando o diminuendo la progressione narrativa grazie a un montaggio serrato e ben costruito delle vignette.

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Inoltre le sue tavole sono piene di dettagli di scena e al tempo stesso presentano un’interpretazione molto realistica dei personaggi per espressività dei visi e recitazione dei corpi. Una rappresentazione che fornisce credibilità narrativa alle reazioni e ai momenti interpersonali dei carachters, frutto però di un lavoro così accurato da non poter avere una cadenza mensile. Per questa ragione si sono avvicendati i disegnatori Neil Googe (artista nella media, titolare però di un meticoloso bagaglio scenografico), Felipe Watanabe (dallo stile poco incisivo e qui un po’ anonimo) e infine Jorge Corona (dai toni vagamente caricaturali).

L’alternarsi di matite così diverse costituisce certamente un elemento di discontinuità per lo story-arc, ma l’intero svolgimento non ne soffre troppo grazie all’abilità di Williamson nel gestire in maniera coerente la linea narrativa che tiene in piedi la trama grazie a una articolata alternanza di dialoghi, colpi di scena, momenti introspettivi e sequenze d’azione.
Il risultato è una gestione moderna del personaggio che, grazie anche alle intuizioni grafiche del nostro Carmine, non sfigura accanto ad altri celebri archi narrativi di Flash come quelli di Gadner Fox e Carmine Infantino, Mark Waid e Geoff Johns.

Abbiamo parlato di:
Flash – Il fulmine colpisce due volte
Joshua Williamson, Carmine Di Giandomenico, Neil Googe, Jorge Corona, Felipe Watanabe
Traduzione di Stefano Formiconi e Riccardo Galardini
Panini Comics, 2023
320 pagine, brossurato, colori – 25,00€
ISBN: 9788828751304

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