John Lasseter e il mondo dell’animazione
L’annuncio della nomina di John Lasseter capo di Skydance Animation, ha scatenato preoccupazioni non solo all’interno della stessa Skydance Media, ma anche nell’intero mondo dell’animazione USA.
Come riportato da The Hollywood Reporter in un interessante reportage pubblicato nei giorni scorsi, l’incarico a Lasseter, che lasciò pochi mesi fa la Pixar in seguito ad alcune accuse di molestie e comportamenti inappropriati, starebbe scatenando diverse reazioni tra chi crede che questi possa portare Skydance ad attirare nuovi animatori e chi invece vede il tutto come l’opposto rispetto a un cambiamento culturale nel settore, soprattutto in ambito femminile.
Le persone sono sconvolte – ha detto al sito Megan Dong, direttore dell’animazione – Finché [Lasseter] sarà lì, non lavorerei a Skydance e ogni artista femminile o creativa con cui ho parlato oggi ha detto che non lavorerà mai con Skydance finché lui sarà coinvolto. È un messaggio terribile da inviare alle donne.
A generare ancora più frustrazione sarebbe stato anche il memorandum inviato da David Ellison, CEO di Skydance, nel quale si cercava di tranquillizzare gli impiegati in merito all’assunzione di Lasseter, ma che ha avuto però l’effetto contrario. Molte animatrici hanno evidenziato a THR che il documento spostava troppo l’enfasi sulla “visione creativa” dell’ex animatore Pixar, tralasciando di prendere una netta presa di posizione sulle accuse rivolte a Lasseter alcuni mesi fa, che comunque non hanno mai portato a incriminazioni o aperture di vicende giudiziarie.
Il memorandum era qualcosa del tipo “Sappiamo che è cattivo, ma fidatevi di noi” – ha dichiarato la storyboard artist Ashlyn Anstee – Beh, quali cambiamenti hai effettivamente apportato? Se non riesci nemmeno ad ammettere quello che hai fatto? Quando una compagnia assume qualcuno del genere, questa è una bandiera rossa sull’intera società.
Ho detto al mio agente: “Non lavorerò con questa persona, non lo farò” – ha dichiarato un’altra animatrice sotto anonimato – “Sono stati compiuti tanti progressi l’anno scorso in termini di persone in grado di parlare delle esperienze che avevano avuto con le molestie. John Lasseter aveva chiaramente violato i confini delle persone. Il messaggio che stanno trasmettendo dandogli questo immenso potere e autorità è solo ‘Non ci interessa’”.
Da un altro punto di vista, alcuni analisti ritengono che l’incarico dato a Lasseter possa solo giovare a Skydance Animation che nel complesso, comparata ad altre major del settore, è una piccola società che si affida in prevalenza a una partnership con Ilion Animation Studios, con sede a Madrid, e uno staff di 65 persone a Los Angeles, oltre a un accordo di distribuzione con Paramount Pictures.
Citando alcune fonti che hanno lavorato in passato con Lasseter, The Hollywood Reporter evidenzia come l’uomo possa essere un vantaggio per il reclutamento di altri animatori per Skydance, invece che un ostacolo. Secondo Deadline, che cita alcune fonti alla Disney, la ragione per cui la major di Topolino ha aspettato così tanto tempo per decidere del destino di Lasseter, era perché i suoi dirigenti erano preoccupati che potesse diventare in un prossimo futuro un concorrente.
Assolutamente sì, le persone lavoreranno con lui perché vogliono lavorare con un genio – ha evidenziato la fonte – Il problema per alcune persone potrebbe essere: Cos’è Skydance? Non è uno studio, è una divisione cinematografica, non ha la capacità di offrire ciò che John avrebbe potuto offrire se fosse andato da Google o Apple.
A questo proposito, alcuni analisti sostengono che potrebbe essere comunque molto difficile per Lasseter creare una sorta di Pixar 2.0, soprattutto perché molti ritengono che il regista e sceneggiatore lavori al suo meglio quando è affiancato da persone di fiducia, come Brad Bird (Gli Incredibili) e Pete Docter (Up), un elemento al momento non presente all’interno di Skydance Animation.
Penso che molti cineasti vorranno lavorare per lui – afferma invece una fonte in un altro studio di animazione – È diventato testardo ed è stato guidato dall’ego, ma si spera che recuperi un po’ di umiltà, dovrà scegliere i progetti giusti e i registi – registi donne – in modo tale da inviare un messaggio positivo alla comunità.
Captain Marvel
Negli ultimi giorni, la campagna promozionale dei Marvel Studios inerente l’attesa pellicola sull’eroina interpretata da Brie Larson ha subito una decisa accelerazione non solo dal punto di vista di iniziative quali trailer, featurette e diffusioni di nuovi poster, ma anche attraverso il lancio di eventi sociali, così come fatto anche in occasione dell’uscita di Black Panther.
Dopo il successo di una precedente campagna che ha portato alla raccolta di più di 50.000 dollari per aiutare i bambini a vedere il film di Ryan Coogler nei cinema, GoFundMe ha annunciato nei giorni scorsi il lancio di un evento simile che punta a mandare le ragazze a vedere il primo film Marvel con una protagonista femminile.
Il #CaptainMarvelChallenge è uno sforzo congiunto tra la piattaforma di crowdfunding e Girls Inc. of Greater Los Angeles, una organizzazione no-profit americana, per cercare di raccogliere fondi per acquistare i biglietti per i bambini e i loro accompagnatori e organizzare rinfreschi per giovani ragazze interessate alla pellicola. L’obiettivo della campagna è di 10.000 dollari con eventuali fondi aggiuntivi che andranno a finanziare programmi per Girls Inc. della Greater Los Angeles e We Have Stories, un’agenzia di marketing che sostiene progetti per le comunità emarginate.
L’iniziativa è stata inizialmente ispirata da un tweet della star di Captian Marvel, Brie Larson, in seguito al successo di #BlackPantherChallenge, creato dal fondatore di We Have Stories Frederick Joseph.
Captain Marvel è il primo film con una protagonista femminile dei Marvel Studios. Il personaggio principale, Carol Danvers, non è solo un supereroe, è anche una atleta e una pilota da combattimento – ha dichiarato Joseph in una dichiarazione – Lei è un primo esempio nel MCU del fatto che le donne possono fare qualsiasi cosa, e non c’è una persona migliore per interpretarla di Brie Larson, che è stata uno dei volti di numerosi movimenti femministi come Time’s Up. Sono ispirato da Brie e dalle donne di tutto il mondo e non vedo l’ora di mandare più ragazze possibili a vedere questo film.
Nel frattempo continua anche la diffusione del merchandise legato al film, che fa anche perno sugli Skrull e il loro essere mutaforma. A questo proposito, nei giorni scorsi è stato lanciato Captain Marvel: Secret Skrulls, un gioco di identità nascoste in cui i giocatori interpretano i ruoli dei loro personaggi Marvel preferiti, tra cui la stessa Capitan Marvel, per difendere la Terra in una guerra intergalattica contro gli Skrulls in forma mutata. I giocatori devono decidere di chi fidarsi, difendere le loro alleanze e ripristinare la virtù del pianeta Terra.