Il dopo Justice League, le molestie nel mondo dell’animazione

Il dopo Justice League, le molestie nel mondo dell’animazione

In questa puntata il futuro del DC Universe cinematografico dopo Justice League e la mobilitazione delle donne nel mondo dell'animazione contro le molestie.

Justice League e il DC Universe

Il non esaltante esordio di Justice League al box office americano, con un incasso inferiore ai 100 milioni di dollari nel primo weekend di apertura, ha aperto numerose discussioni tra i fan e gli addetti ai lavori sul futuro del Dc Universe cinematografico, ma anche sulle ragioni (non solo economiche e promozionali) che hanno portato a un forte ridimensionamento in termini di incasso di quello che doveva essere un successo per la Warner.
Ad affrontare le ragioni, perlopiù legate ad aspetti tecnici del film ma anche decisionali inerenti la dirigenza Warner, è stato nei giorni scorsi Scott Mendelson su Forbes, il quale ha evidenziato quello che potrebbe essere stato il grosso errore compiuto dalla major nei confronti di Justice League, tanto da determinare uno scollamento del pubblico nel giro di appena 24 ore rispetto alle esaltanti stime iniziali di incasso.

Per la cronaca, con Wonder Woman di Patty Jenkins in vetta e Aquaman di James Wan che si dice promettente, non sono terribilmente preoccupato per il futuro a lungo termine dei franchise DC Films. Ma direi che la più grande lezione sul motivo per cui la Justice League è inciampata riguarda il modo in cui la Warner Bros. ha preso qualcosa che era solo un po’ unico e lo ha rimodellata in qualcosa che assomiglia a un successo strepitoso. Time Warner Inc. e i suoi amici hanno cercato di rimodellare Justice League in una variazione di The Avengers di Marvel e Disney
La chiave giusta era fare distinguere Justice League dalla massa. Ma le varie riprese aggiuntive, riscritture e modifiche in post-produzione con Joss Whedon che dovevano far diventare il sequel di Zack Snyder qualcosa di simile ai film del MCU, hanno fatto esattamente il contrario. Se il film funziona come intrattenimento indipendente o no, la versione finale di Justice League è stata trasformata in una versione inferiore di The Avengers.

Per Mendelson, l’approccio finale dato dalla Warner e da Whedon alla pellicola è risultata più che altro una sorta di copia sbiadita di un successo già esistente come The Avengers, e quindi un prodotto che il pubblico poteva facilmente scegliere di guardare o riapprezzare dal divano del proprio soggiorno. Al contrario, il giornalista sottolinea invece che uno dei motivi per cui Wonder Woman si è rivelato un grosso successo di critica e pubblico quest’anno è stato proprio perché era diverso da qualsiasi altra cosa vista in questo genere di pellicole.

Ma quale futuro c’è ora per il DC Universe cinematografico dopo la débâcle al botteghino di Justice League? Il film su cui la Warner richiude le proprie speranze, quello che dovrebbe (se tutto va bene) rivelarsi un successo al pari della pellicola di Patty Jenkins sull’amazzone DC Comics, è l’adattamento di Aquaman diretto da James Wan e con protagonista Jason Momoa.

Per la major americana però, c’è il target prioritario di riuscire a interessare il pubblico al progetto, visto che lo stesso personaggio pare essere caduto vittima della poca caratterizzazione avuta in Justice League. La maggior parte delle recensioni della critica specializzata hanno infatti sottolineato come Aquaman si sia rivelato un personaggio privo di sostanza e una brutta copia della sua controparte fumettistica. A indebolirlo, inoltre, vi è stata una sequenza con Mera (Amber Heard) che ha mancato l’obiettivo nell’essere un prologo interessante alla pellicola standalone, anche per via della sua brevità, che non ha aiutato l’empatia dello spettatore nei confronti del supereroe acquatico.

Quasi per contraddizione, l’unico personaggio che al pubblico è risultato interessante, dal punto di vista della simpatia piuttosto che della caratterizzazione, è quello che un film ancora non lo ha ottenuto. Il Flash interpretato da Ezra Miller è infatti ancora orfano di un regista dopo l’uscita dal progetto in meno di un anno di Seth Grahame-Smith e Rick Famuyiwa in seguito a differenze creative, e la pellicola sul velocista scarlatto potrebbe davvero essere quello di cui la Warner ha bisogno dopo Justice League.

Nonostante i suoi difetti, c’è un crescente consenso tra i fan sul fatto che il Flash di Ezra Miller sia una delle vere stelle del film, ed è facile capire perché. Barry Allen fornisce la maggior parte dell’intrattenimento comico del film, con alcuni dei dialoghi migliori ed espressioni facciali viste in un film DC – ha scritto Josh Weiss di The Hollywood Reporter – In altre parole, Il Flash di Miller è per la DC ciò che lo Spider-Man di Tom Holland è per la Marvel.
Sono entrambi ragazzi con notevoli capacità, ma sono ancora sotto shock quando miliardari senza superpoteri li reclutano per una squadra di super eroi per salvare il mondo. Questi miliardari usano anche metodi subdoli per indurre i giovani eroi a dimostrare i loro rispettivi poteri… Questi personaggi più giovani si comportano come faremmo tutti noi se Iron Man (Robert Downey Jr.) ci regalasse un nuovo super-costume, il che li rende più facilmente riconoscibili.

Ovviamente, la scheduling di DC Films e della Warner al momento non può essere drasticamente modificata, visto che Aquaman ha da poco terminato le riprese e Flashpoint è ancora senza un regista. Per la major, non resta che scommettere su Jason Momoa, e sperare che l’alter ego di Arthur Curry riesca a conquistare il pubblico e ad entrare in empatia con esso, cosa questa mancata in Justice League.

Nonostante i difetti, il Flash di Ezra Miller pare avere conquistato le simpatie del pubblico.

Le donne nell’animazione contro le molestie sessuali

L’organizzazione Woman in Animation, dedicata a far progredire le donne nel campo dell’animazione, ha intrapreso una lotta contro le molestie sessuali sul luogo di lavoro, discutendo l’argomento nelle riunioni con i proprietari degli studios indipendenti, pubblicando risorse online per le vittime e pianificando una sessione con esperti legali per offrire consulenza.

Fermare tutte le forme di molestie è fondamentale per la missione di WIA di aumentare il numero di donne e di altri gruppi sottorappresentati in ruoli creativi, in modo che possano essere ascoltate voci più diverse – ha scritto la presidente dell’associazione Marge Dean in una lettera inviata ai membri della WIA – e creare così un intrattenimento migliore e una cultura generale migliore.

Dean ha fatto riferimento a una campagna che sembra aver risuonato nella comunità, il Roar Art Project, che fornisce una piattaforma per le donne del settore per esprimersi attraverso la loro arte.

Come abbiamo visto nelle ultime settimane, l’antidoto al veleno è parlarne; rompere il silenzio e portare alla luce i segreti. – ha continuato la Dean nella sua lettera – Fare arte è esattamente questo. La nostra speranza è che fare arte sia catartico per le persone che lo fanno e per coloro che la vedono e la condividono.

La mobilitazione di WIA è iniziata pochi giorni prima della vicenda legata a John Lasseter, co-fondatore della Pixar, che ha annunciato una pausa di qualche mese in seguito a presunti comportamenti non consoni sul luogo di lavoro.

Quello di Woman in Animation è il secondo passo concreto compiuto dalle donne che lavorano nel settore, dopo la lettera aperta diffusa il mese scorso e firmata da più di 200 donne e persone non conformi al genere dove si chiedeva la fine del sessismo e delle molestie sessuali nel settore dell’animazione.
Firmata in totale da 217 persone, la lettera è stata inviata ai dirigenti di Disney, Cartoon Network, Nickelodeon, DreamWorks Animation, Bento Box, OddBot, Paramount, Shadowmachine, Sony Pictures Animation, Stoopid Buddy Stoodios, Titmouse e Warner Bros.
La missiva elencava tre forti azioni agli studios all’interno del posto di lavoro per stroncare comportamenti lesivi, tra cui una effettiva richiesta al sindacato The Animation Guild di aggiungere degli articoli nel proprio statuto che consentissero di censurare, sanzionare, sospendere o espellere qualsiasi membro della gilda giudicato colpevole di atti, omissioni o comportamenti pregiudizievoli.

Inzomnia

Inzomnia, il primo lungometraggio animato in stop-motion prodotto in Messico, è entrato in pre-produzione nei giorni scorsi.
Diretto da Luis Tellez e prodotto dall’ex regista messicana Paula Astorga e Milko Luis, Inzomnia racconta la storia di una ragazzina di 10 anni nella sua ricerca per salvare i genitori e il resto degli abitanti della città dal giogo di uno spietato uomo d’affari che li ha convertiti tutti in automi tramite una pillola di insonnia. La piccola Camila è immune agli effetti della pillola che tiene tutti gli altri svegli e al lavoro.

Con un budget iniziale di 2 milioni di dollari, Inzomnia, il progetto è stato presentato al Gap-Financing Market di Venezia, e prossimamente sarà proiettato alla conferenza di Buenos Aires Ventana Sur nella sezione dedicata all’animazione.
I burattini per la stop motion della pellicola sono stati creati in Polonia da Momakin e gli animatori principali coinvolti vengono da paesi quali Polonia, Brasile, Spagna, Cile e Argentina La produzione inizia a gennaio e il film dovrebbe essere completato nel 2020.

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