L’amore e il sangue; la crescita e la ribellione; il sesso e la morte. Heartbeat è una storia malata di attrazione, orrore e violenza.
Eva vive con una madre poco presente ed è vittima di bullismo a scuola per le sue origini umili. Dietro questo quadro apparentemente banale si celano desideri inconfessati e rapporti dai contorni poco chiari. Nella monotonia di una vita che sente senza scampo, un omicidio efferato e l’incontro con un ragazzo tanto affascinante quanto pericoloso assumono per la ragazza il ruolo di una sorta di richiamo del sangue che la trascinano fino alla perdita di ogni inibizione.
Il tratto di Maria Llovet è profondamente contemporaneo nel suo riunire in maniera omogenea stili e influenze contrastanti che spaziano dal manga alla linea chiara, da Guido Crepax all’animazione. I colori sono netti e freddi; spesso le vignette tendono a uniformarsi su una sola tonalità rendendo la messa in scena più cupa e malata. C’è sicurezza nella composizione della tavola, con molti tagli stretti e inquadrature ardite e non lineari che esaltano il tono inquietante della storia. Nota particolare per le onomatopee quasi pacchiane, una sorta di word-art tridimensionale coloratissima, che sottolineano una nota di kitsch all’interno di un contesto serio e disperato.
La lettura è un’immersione in un contesto viscido ed eccitante al tempo stesso che lascia una sensazione di sporco tra le dita difficile da mandar via. Un’opera intensa e sfuggente.
Abbiamo parlato di:
Heartbeat
Maria Llovet
Traduzione di Marco Schiavone
Edizioni BD, 2016
160 pagine, cartonato, colori – 15,00 €
ISBN: 9788868837723