Haganai #1 (Itachi, Hirasaka, Buriki)

Haganai #1 (Itachi, Hirasaka, Buriki)

Protagonisti di Haganai sono tre studenti delle superiori senza amici: il timido Kodaka e le terribili ragazze Sena (“perfetta a parte il carattere”) e Yozora (“tanti difetti a parte l’aspetto fisico”). Pur ben lontani dal potersi definire amici, formano insieme il Club del tuo prossimo allo scopo di trovare nuove amicizie e combattere la solitudine. Questa è la premessa per dar vita a una serie di gag e scontri assurdi in questa commedia a sfondo scolastico che, grazie a un ritmo forsennato e a caratterizzazioni estreme come da copione, riesce a strappare più di un sorriso, pur puntando su topoi narrativi facilmente riconoscibili e su uno sviluppo standard, all’insegna della scoperta del valore dell’amicizia anche tra persone apparentemente incompatibili.
Una formula insomma collaudata, che in questo primo volume è ben sfruttata, e porta a un risultato che potremmo definire rassicurante: il lettore abituale sa cosa aspettarsi e quindi giudicare se il tono, lo stile e i personaggi incontrino i suoi gusti e meritino l’acquisto.
Allo stesso modo, guardando al bicchiere mezzo vuoto, Haganai è un esempio di come molti manga, affini per settore e genere, finiscano per riciclare modelli di successo risultando poco innovativi e addirittura tra loro ripetitivi. Una caratteristica che, quando l’offerta di manga non era ancora esplosa, era spacciata come discriminante tra il fumetto occidentale e quello orientale. Quel che rende l’offerta di fumetti giapponesi apparentemente tanto varia è quindi più la quantità di combinazioni tra genere narrativo e target di riferimento, sicuramente più sfruttata rispetto al fumetto italiano o statunitense a grande diffusione.

Abbiamo parlato di:
Haganai #1
Itachi, Yomi Hirasaka, Buriki
Traduzione Silvia Ricci Nakashima
J-Pop, settembre 2012
192 pagine, brossurato, bianco e nero – 5,90€
ISBN: 978-88-6634-338-7

 

2 Commenti

1 Commento

  1. Grammarnazi

    26 Ottobre 2012 a 18:44

    HaGANai, non Hanagai.
    Comunque la partenza è sì sottotono, ma poi prende una piega surreale molto più divertente.

    • La redazione

      27 Ottobre 2012 a 10:47

      Abbiamo corretto, scusate per l’errore grossolano.

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *