Fumettisti dall’Oblò #3 – “Chilometri Zero” di Paolo Castaldi tra consumo critico ed economia solidale

Fumettisti dall’Oblò #3 – “Chilometri Zero” di Paolo Castaldi tra consumo critico ed economia solidale

In "Chilometri Zero" Paolo Castaldi ci ha raccontato un'Italia diversa, capace di costruire reti sociali e solidali di scambio e produzione etica dei prodotti alimentari. Dall'Oblò ci racconta il suo sguardo su progetti capaci di ricostruire i rapporti tra produttori e consumatori, tra uomo e ambiente.

Parliamo di: “Questa terrà è la mia terra”. Riflessioni su consumo etico, problemi ambientali, cambiamenti climatici e diritti sociali alle porte di Milano Expo2015

Con: Paolo Castaldi che LoSpazioBianco aveva già intervistato, nonché incontrato qui.

Leggendo: Chilometri Zero. Viaggio nell’Italia dell’economia solidale (BeccoGiallo 2014) di Paolo Castaldi

Guardando: Second Wind di Sergey Tsyss; When elephants dance the grass gets beaten di Jan Van Den Berg; Endless road di Huaqing Jin

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La terza serata della rassegna di docu-film e graphic novel Oblò. Sguardi sulla realtà tra cinema e fumetti, dal titolo “Questa terra è la mia terra“, era dedicata alla discussione della criticità dei rapporti tra uomo e territorio, ma anche alla proposta di modelli di sviluppo ecologicamente più sostenibili ed economicamente più solidali. In sala a discuterne insieme, portando le proprie proposte ed esperienze, si sono incontrati Pascoe Sabido (Corporate Europe Observatory), Anne Iris-Romans (AltrAgricoltura Nord Est), Marica Di Pierri (A Sud) e Paolo Castaldi, terzo fumettista ospite della rassegna dopo Zerocalcare e Marta Gerardi.
Paolo Castaldi, già vincitore del Premio Boscarato come autore rivelazione dell’anno del km03Treviso Comic Book Festival 2011, è certamente un autore eccentrico. Come già emergeva in Etenesh, l’odissea di un migrante (2011) e in Diego Armando Maradona (2012), entrambi editi per BeccoGiallo, così come l’ultimo Gian Maria Volonté (2014), il suo tratto grafico è capace di vaste oscillazioni e sperimentazioni. In Chilometri Zero questo suo stile poliedrico si ibrida con altre forme artistiche, in particolare con la fotografia, facendo sì che il racconto del suo viaggio attraverso l’Italia dell’economia solidale sia capace di mutare stile e forma a seconda della realtà raffigurata.

In quello che Paolo preferisce chiamare “diario di viaggio – reportage, piuttosto che fumetto“, acquerello, matita, ma anche fotografie e immagini tratte da videogiochi si alternano, adattandosi al linguaggio dell’architettura, con le sue linee e intersezioni, quando si racconta il Condominio Ecosol di Fidenza o a quello del graphic design quando si ritrae il Parco Agricolo Sud Milano e ci si avvicina ai territori dell’Expo2015.

L’ibridazione delle forme segue la personalità del viaggiatore, permette di inserire i ritratti fotografici dei luoghi visitati e dei volti incontrati, ma anche, aggiunge Paolo, di concedersi delle “pause poetiche in cui pensare, in cui guardarsi intorno, in cui il racconto non deve seguire per forza i ritmi serrati della narrazione fumettistica“.

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Il viaggio da Ovest verso Est di Castaldi ci dimostra come organizzazioni di cittadini abbiano saputo modificare i rapporti tra città e campagna, tra produttori e consumatori, tra ambiente e uomo portando i temi dell’economia solidale e del consumo etico all’attenzione delle politiche pubbliche, nelle scuole e nelle loro vite quotidiane, attivando processi di trasformazione dal basso. Ci ricorda poi, quando ormai è tempo di tornare indietro, verso Ovest, che

È possibile agire, cambiare le cose dal basso.

È possibile scegliere e legare le proprie scelte individuali a quelle di altre persone.

È possibile costruire un mondo diverso a partire dalle relazioni che sappiamo coltivare nel territorio che abitiamo.

Una domanda a  Paolo CastaldiWP_20150223_0022015022321513220150223215353

Se il fumetto è l’oblò da cui guardi il mondo, cosa appare diverso al di là del vetro?
Paolo Castaldi:
Innanzitutto per guardare dall’oblò del fumetto servono solo una matita e un pezzo di carta. Sembra poco, ma l’idea di poter creare intere realtà a costo zero secondo me è molto importante, perché rende il fumetto qualcosa che è potenzialmente alla portata di tutti. L’oblò di un regista, per esempio, è già molto più costo, e poi ha un’inquadratura e uno spazio che sono fissi. Con il fumetto invece sono libero di costruire l’oblò della dimensione che voglio, allargando o stringendo la circonferenza a seconda che decida di farti solo spiare dal buco della serratura, o sbatterti in faccia tutta la realtà così com’è.

 

Il sito di Paolo Castaldi è biancoruvido.com.

 

Alla prossima settimana per il quarto e ultimo appuntamento di “Fumettisti dall’Oblò” con Alessia Di Giovanni.

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