First Issue 123 Thumb

First Issue vol. 2 #4 – Ancora indie (e non solo)!

26 Giugno 2024
Torna l'appuntamento con "First Issue", la rubrica dei True Believers spaziobianchisti dedicata alle novità dal mondo dei comics americani.
Leggi in 7 minuti

Il martedì e il mercoledì in USA sono i giorni dedicati all’uscita dei nuovi albi a fumetti, molti dei quali sono numeri di esordio di serie e miniserie, i first issue.

First Issue è la rubrica de Lo Spazio Bianco che, dal 2017, si occupa dei nuovi numeri uno in uscita negli States ogni mese.
In questa quarta puntata del nuovo corso (la #123, secondo la numerazione Legacy…) attenzione incentrata su alcune delle novità uscite tra la metà di maggio e la metà di giugno 2024.

First Issue Front

 

Doom

Doom di Jonathan Hickman, Sanford Green e Rachelle Rosenberg (Marvel Comics, maggio 2024)
Nato da un’idea del disegnatore Sanford Green, questo one shot slegato da ogni continuity e ogni storia attuale riporta Jonathan Hickman su uno dei personaggi che più ama per narrarne la storia finale. In un universo devastato dalla furia di Galactus, gli unici rimasti a fronteggiarlo sono proprio Destino e la nipote Valeria Richards: partendo da questa storia in medias res, in poche pagine Hickman tratteggia perfettamente il rapporto tra i due che lui stesso aveva plasmato nella sua gestione dei Fantastici Quattro, oltre a sottolineare la loro grande caparbietà e intelligenza che sconfina nell’arroganza. Il punto principale dell’albo però non è tanto la storia in sé per sé, come detto poco più che un pretesto che si chiude senza dare grandi risposte, quanto nell’arte di un esplosivo Green, mai come in questo caso ispirato a uno storytelling manga, fatto di dinamismo sfrenato, di un tratto dalle linee mai così aguzze, tese a dare senso di velocità e di azione senza sosta, di una costruzione della tavola che alterna splash page ad altre pagine ricche di vignette che sembrano schegge frantumate. Un fumetto forse non imprescindibile, ma divertente e che celebra un grande personaggio Marvel.
Emilio Cirri

Grommets #1 di Rick Remender, Brian Posehn, Brett Parson e Moreno Dinisio (Image Comics, giugno 2024)
Rick Remender e Brian Posehn uniscono le forze per fornire al disegnatore Brett Parson e al colorista Moreno Dinisio la sceneggiatura del loro nuovo fumetto, Grommets, serie di sette albi edita da Image Comics. Nella postfazione i due autori affermano la loro passione per lo skateboard, sport che ha illuminato le rispettive giovinezze, durante le quali non brillavano nelle discipline più diffuse. Lo stesso Posehn spiega il significato del termine grommet nel contesto che ci interessa: si tratta di una persona che, con l’esuberanza e la determinazione tipiche dell’adolescenza, si cimenta con lo skate e il surf.
Un grommet è anche Rick, ragazzino che nel 1984 si è appena trasferito a Sacramento, seguendo le necessità lavorative del padre. Remender e Posehn raccontano il suo primo giorno nella nuova scuola e i primi contatti con la “fauna locale”, tra bullismo, frecciatine, imbarazzo e la nascita dell’amicizia con Brian. Il ritmo è elevato, la lettura scorre velocemente fino alla sequenza più divertente dell’episodio. Se i nomi dei protagonisti confermano la vena autobiografica dell’opera, non è però chiaro se i fumettisti si soffermeranno sugli aspetti più ordinari e quotidiani della vicenda o se quest’ultima prenderà una piega riconducibile a un genere narrativo in particolare.
Il segno dinamico, guizzante, un po’ caricaturale ma senza eccessi di Parson è perfetto per raccontare una storia di giovani scavezzacollo alle prese con una socializzazione complessa. L’atmosfera gradevolmente cartoonesca è accesa dai colori vivaci e caldi di Dinisio, che accentua la fluidità dei movimenti degli skater.
Federico Beghin

Grommets 01
William Of Newbury 01

William of Newbury #1 di Michael Avon Oeming (Dark Horse Comics, maggio 2024)
Michael Avon Oeming ci conduce nell’Inghilterra del XII secolo al seguito di un procione antropomorfo tanto pavido nelle faccende terrene quanto infaticabile guerriero al cospetto del male ultraterreno. È l’apice dell’Anarchia, un tumultuoso periodo privo di leggi della storia inglese, e il nostro William fa il possibile per fermare minacce soprannaturali ed entità demoniache che si manifestano nel paese, conducendo una rischiosa e solitaria battaglia in qualità di monaco esorcista  dai metodi poco ortodossi. L’obiettivo narrativo principale di questo numero d’esordio è quello di introdurre al lettore il protagonista e l’oscuro e fangoso mondo medievale che lo circonda, in un racconto profondamente influenzato da Hellboy di Mike Mignola. Grazie a un cast di personaggi accattivanti che trovano un amalgama pressoché perfetta in una sceneggiatura che bilancia umorismo, mistero e suspence, Oeming crea un mondo che appare nostalgico ma allo stesso tempo moderno, nel quale riesce a porre l’accento sulle nozioni di fede e religione e ciò che queste rappresentano all’interno di una società ossessionata dal denaro. La voce dei personaggi risulta ben distinguibile in dialoghi ricchi di humor nei quali si rispecchialo le rispettive personalità. La parte grafica, anch’essa debitrice del segno di Mignola, riesce a ben rappresentare la caotica pericolosità del periodo storico di ambientazione, in tavole dinamiche e ricche di dettagli, occhi spalancati su un mondo oscuro e pericoloso.
Ferdinando Maresca

Blood Squad Seven #1 di Joe Casey, Paul Fry e Francesco Segala (Image Comics, giugno 2024)
Come già fatto nella miniserie Dutch, Joe Casey crea una fittizia squadra di supereroi inattiva da trent’anni e riportata in vita da una sua ex-membra per raccontare una storia che rilegge in chiave critica e satirica i supergruppi anni ’90 e gli elementi che li hanno resi popolari: ipertrofia, militarismo e violenza. In questo primo numero lo sceneggiatore mette sul tavolo molti elementi, unendo interessanti interazioni tra i personaggi con il setting militare che affronta da vicino la contemporaneità (la nuova squadra interviene nel conflitto ucraino) e con il solito gusto di Casey per mostrare il lato più depravato dei supereroi (come visto, ad esempio, in Sex). Lo stile solido e pulito e lo storytelling molto chiaro di Paul Fry danno al fumetto un gusto da metà anni 2000, complici anche i colori brillanti di Segala. Un numero uno che pone basi interessanti, sebbene nel solco classico del revisionismo supereroistico, ma che nelle mani di Casey può diventare un fumetto sagace e pungente.
Emilio Cirri

Bllod Squad Seven 01
Precious Metal 01

Precious Metal di Darcy Van Poelgeest, Ian Bertram e Matt Hollingsworth (Image Comics, giugno 2024)
A distanza di sei anni dall’acclamata mini Little Bird, Darcy Van Poelgeest, Ian Bertram e Matt Hollingsworth tornano a quel mondo distopico per raccontare una nuova storia. Trent’anni prima degli eventi del fumetto precedente, ci troviamo a seguire le gesta di Max Weaver, un “mod tracker”, un cacciatore di persone modificate ciberneticamente o biologicamente. L’ultimo dei suoi incarichi lo porta a contatto con un bambino dagli incredibili potere e lo trascina in una storia più grande di lui. Van Poelgeest ricostruisce il clima di un affascinante e inquietante mondo distopico dominato da culti e simbologie estremiste e racconta una storia dal classico sapore fantascientifico, ricca di misteri e tensione, ma sono ovviamente i disegni di Ian Bertram a valere ogni centesimo dell’albo. Ogni tavola sembra tratta da uno dei migliori numeri di Heavy Metal: la costruzione è volta a dare grande dinamismo e al tempo stesso grande chiarezza, la recitazione dei personaggi è intensa e coinvolgente, il tratto è ricco di dettagli, sia nei primi piani sia soprattutto negli ambienti, che attingono al meglio del fumetto fantascientifico europeo, arricchito da influenze nipponiche. Il tutto completato dagli ottimi colori di Hollingsworth, capace di dare ai disegni una atmosfera cupa e crepuscolare, ma anche evocativa e spirituale nei momenti più visionari.
Emilio Cirri

Death Ratio’d di Mark Russell e Laci (AWA, maggio 2024)
Arnold è stato in coma per vent’anni e la sua vita riprende oggi nella Boston del 2046. Al suo risveglio trova ad attenderlo un nuovo mondo completamente trasformato dalla guerra dei social media. Un mondo in cui la quantità di “mi piace” determina il tuo status ed è fondamentale per garantirti un sereno destino, mentre i “non mi piace” possono portarti ad una morte violenta e improvvisa. Mark Russell crea una riuscita satira sociale, inserita in una sceneggiatura cupa e avvincente ricca di metafore neanche troppo nascoste e frecciate velenose al moderno culto di internet. Il racconto, sviluppato sulla distanza dello one-shot, malgrado una buona organizzazione narrativa risulta a tratti eccessivamente compresso e mancante di un maggior respiro che possa consentire un migliore sviluppo di questa dark comedy futuristica. Tematiche scottanti e attuali come quella degli algoritmi, dell’intelligenza artificiale e del controllo dei social media non trovano il necessario spazio di trattazione che potrebbe garantire una maggiore profondità alla storia. I disegni di Laci riescono a ben catturare l’anima dell’oscuro futuro distopico immaginato da Russell, donando una struttura credibile agli ambienti cittadini ricchi di dettagli e sfumature. Anche la recitazione dei personaggi risulta emergere in modo convincente dalle immagini, andando a ben supportare l’umorismo nero che traspare dai dialoghi che rappresentano il vero motore della storia.
Ferdinando Maresca

Death Ratiod
X O Manowar Invictus 01

X-O Manowar: Invictus #1 di Becky Cloonan, Michael W. Conrad, Fernando Heinz Furukawa, Nobi (Valiant Comics/Alien Books, giugno 2024)
Riprendendo dalla precedente X-O Manowar: Unconquered e lanciando la volta a Resurgence of the Valiant Universe, il rilancio Valiant targato Alien Books, Becky Cloonan e Michael W. Conrad costruiscono un numero interlocutorio che racconta cosa è successo dopo lo scontro con l’impero dei Novus Romanus, con un Aric di Dacia che si prende cura, in maniera riluttante, degli alieni che ha liberato mentre attende che l’armatura Shannara si ripari. Cloonan e Conrad ci mostrano il protagonista in un momento di tregua, costruiscono le interazioni con la co-protagonista Thyra, mentre preparano gli elementi della nuova avventura: da questo punto di vista, un numero uno un po’ debole, soprattutto per chi non conosce il precedente capitolo. Netto è anche lo stacco stilistico: se Unconquered era disegnato dal pittorico Liam Sharp, qui lo stile vira decisamente verso il fantasy supereroico contaminato da grandi influenze manga (il volto di Aric ricorda alcuni personaggi del Full Metal Alchemist di Hiromu Arakawa). Una scelta in linea con il rilancio Valiant, che sembra puntare a un pubblico nuovo appassionato di fumetto nipponico.
Emilio Cirri

White Boat #1 di Scott Snyder e Francesco Francavilla (DSTLRY, maggio 2024)
L’oceano è un luogo pacifico ma allo stesso tempo terrificante. Lo può ben dire Lee Derry il protagonista di questa storia che, durante l’adolescenza, assiste alla morte del fratello gemello Ward a seguito di un incidente in mare. Sono passati ventuno anni da quel tragico evento e Lee, ora giornalista nautico, viene invitato sulla misteriosa “White Boat”, un mega-yacht per super ricchi che promette una vera e propria fuga dalla realtà. Scott Snyder realizza una sceneggiatura suddivisa in capitoli, ricca di colpi di scena che contribuiscono a mantenere alta l’attenzione del lettore che si ritrova intrappolato in un profondo labirinto di misteri. Quel che ne deriva è un thriller avvincente che assomiglia a un viaggio nell’anima, nella psiche e nei ricordi del protagonista imprigionato nella mutevole e grottesca realtà del cabinato bianco. Dal corpo della storia emerge netta la sensazione di trovarsi immersi nell’universo immaginario di Howard Phillips Lovecraft, con il protagonista in balia di forze occulte e malvage che abitano modi alternativi, ai quali accedere attraverso la stiva del mega-yacht. La forte rassomiglianza tra Hollace, l’anfitrione del nostro Lee sullo yatch, e il padre dei miti di Cthulhu non fa che confermare la tesi espressa. I disegni di Francesco Francavilla stupiscono per la capacità di catturare l’inquietante magnificenza della White Boat, la banale normalità del protagonista e la cupa magia del mondo che lo circonda tanto folle e mutevole quanto ben definito e ricco di dettagli.
Ferdinando Maresca

White Boat 01

Per questa puntata è tutto. Non ci resta che darvi appuntamento il mese prossimo con First Issue vol. 2 #5 (#124).
Stay tuned!

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