Il martedì e il mercoledì in USA sono i giorni dedicati all’uscita dei nuovi albi a fumetti, molti dei quali sono numeri di esordio di serie e miniserie, i first issue.
First Issue è la rubrica de Lo Spazio Bianco dedicata ai nuovi numeri uno in uscita negli States! In questo episodio #89 ci occupiamo di alcune delle novità uscite tra il 7 e il 14 luglio 2021.
Marvel Comics
Di seguito, le copertine delle novità Marvel Comics.
DC Comics
Il DC Animated Universe -o Timmverse, dal nome del suo principale demiurgo Bruce Timm – era l’universo condiviso che raggruppava le serie animate sugli eroi DC prodotte tra gli anni ’90 e i primi 2000. Un progetto tutt’oggi molto amato dai fan che hanno vissuto l’infanzia in quel periodo e che, nel corso degli anni, è stato espanso anche attraverso numerose serie a fumetti.
Justice League Infinity, scritta da J. M. DeMatteis e James Tucker, si inserisce proprio in tale contesto e, per la precisione, si presenta come sequel della serie animata Justice League Unlimited, andata in onda tra il 2004 e il 2006. Pur trattandosi di un fumetto evidentemente indirizzato a coloro che erano soliti seguire le avventure della League sul piccolo schermo (laddove il fan service non manca) e che si configura come un divertissement assolutamente leggero, gli autori sono riusciti a confezionare un primo numero a tutto tondo, contenente cioè tutti gli elementi che una buona storia dovrebbe avere per intrattenere il pubblico.
Il tono scanzonato è sottolineato dai continui scambi di battute rapidi e ironici, che mettono in luce le distinte e ben riconoscibili personalità dei vari eroi. C’è spazio però anche per l’introspezione, con il lettore che viene accompagnato nella lettura dalle riflessioni sulla natura umana di Martian Manhunter, impegnato in un viaggio formativo in giro per il mondo. O ancora con l’androide Amazo e il suo desiderio atavico di colmare il vuoto esistenziale causatogli dalla sua condizione di essere artificiale. O anche solo con un breve momento nel quale Shayera deve fare i conti non i sentimenti non del tutto sopiti verso John Stewart. Non manca poi una buona dose d’azione, in una scena corale esplosiva e sopra le righe. E infine un intrigante cliffhanger che comincia a delineare la portata della crisi che Superman e compagni dovranno affrontare nei prossimi numeri riesce a far impennare la curiosità per il prosieguo della serie.
I disegni, realizzati da Ethen Beavers, riescono a far sentire subito a casa i fan della serie animata, ricalcandone fedelmente lo stile artistico. Uno stile cartoon molto stilizzato e dunque povero di dettagli ma che riesce ad appagare lo sguardo grazie alle sgargianti deflagrazioni di colori che divampano da ogni pagina.
Marco Marotta
Di seguito, le copertine delle novità DC Comics.
Image Comics
L’immortalità ha sempre affascinato l’umanità, per il timore che incute la morte. Una sua declinazione specifica, rappresentata in modo nutrito da film e fumetti – da Highlander a The Old Guard per fermarsi al passato più recente – è quella degli immortali che vivono tra di noi.
Kyle Higgins, curatore di una sua linea editoriale (Black Market Narrative) di cui questo fumetto fa parte, pubblicata da Image Comics, propone la sua personale interpretazione di questo sottogenere, che sta fra fantasy e fantascienza con possibilità narrative quasi infinite, ironicamente per restare in tema con l’infinita vita degli immortali.
Il giovanissimo, almeno all’apparenza, Christopher ha una vita normale con qualche problema psicologico di cui non conosce l’esatta origine, visto che la sua esistenza è serena e comune. Capiremo ben presto da cosa deriva il suo disagio interiore: è un dio, ed è anche il leader di un gruppo di cinque divinità imprigionate in un ciclo infinito di reincarnazioni. Da questa premessa Higgins trae spunto per una narrazione sincopata, che peraltro non è lineare e inizia in medias res. I luoghi comuni ci sono tutti, e se cercate qualcosa di nuovo non è questo il fumetto che fa per voi. Ma lo scrittore riesce a svincolarsi dalla banalità sfruttando gli stereotipi senza abusarne, per creare un ritmo veloce e avvincente, con un cliffhanger non proprio sorprendente o inatteso ma perfettamente coerente con questi topos narrativi. L’azione frenetica impressa dalla sceneggiatura è ben coadiuvata dal disegnatore Felipe Watanabe, conosciuto dai fan di Flash, che abbina cura per i dettagli e le anatomie delle figure a un notevole dinamismo nella scansione della pagina. Un albo forse non immortale come i suoi protagonisti ma che non deluderà nemmeno il lettore occasionale, per la sua facilità di fruizione.
Paolo Garrone
Di seguito, le copertine delle novità Image Comics.
Altri editori
Alice in Leatherland – serie creata da Iolanda Zanfardino (testi) ed Elisa Romboli (disegni) per Black Mask Comics – si presenta con una bicromia calda e linee morbide; la prima tavola ci introduce al lavoro della protagonista, Alice, scrittrice di narrativa per l’infanzia, alla sua visione della vita e alle sue priorità, che vedono l’amore per la sua compagna vincere sulle prospettive di carriera. Tutto questo crolla allorché Alice scopre che la partner non solo la tradisce ma la disprezza e umilia con l’amante del momento; i suoi riferimenti perdono improvvisamente significato e “Alice va in città”, seguendo il consiglia dell’amica e collega Robin. In città (San Francisco), Alice cerca una nuova vita. Il primo passo è trovare una casa, che si rivela avere proprietari dalla professione assai particolare: servizi sadomaso di gran successo (la Leatherland del titolo scopriremo essere il nome del sexy shop di proprietà di un amico dei compagni di casa di Alice).
Dialoghi brillanti, ritmo scandito dall’impostazione della tavola, espressività marcata ma mai caricaturale, Alice in Leatherland si annuncia come una commedia sentimentale dai toni accesi, che sfrutta situazioni bizzarre per generare comicità. I personaggi che ruotano intorno ad Alice formano un cast sopra le righe in un contesto fertile per ambiguità, malintesi, divagazioni e riflessioni sulle forme di sentimento, relazione, pratiche di piacere e la ricerca di sé. Quello di Alice si prospetta come un racconto, se non di formazione, di ricostruzione della propria individualità. Al centro dello sguardo troviamo sempre i personaggi, le loro espressioni, i loro visi e i loro corpi, punti focali anche quando immersi in sfondi ricchi e panoramici: l’aspettativa è quindi di un racconto di persone, con una gamma che va dal melodrammatico al comico, il tutto ammantato in una calda luce di fiaba.
A commento della vicenda, cresce la storia che Alice sta tentando scrivere: una lucciola intrappolata, che non riesce più ad accendere la propria luce e che, con l’aiuto di altri animaletti che incontra via via, trova la libertà e la speranza.
Simone Rastelli
Nel fumetto mainstream americano è tempo di antologie “colorate” e, dopo Marvel e DC Comics, scende in campo anche Dynamite con Red Sonja: black white red.
Che cosa s’intende per “antologie colorate”? Si possono ribattezzare così raccolte di storie inedite, caratterizzate dall’uso del bianco e nero acceso da un terzo colore, che per diverse ragioni si attaglia al personaggio preso in esame. C’è anche il caso di Superman: red and blue, testata in cui le due tinte del titolo rivestono un ruolo fondamentale, poiché sono distribuite in buona parte di ogni vignetta.
Quando si pensa alla diavolessa hirkaniana, influenzati anche dal suo nome, è inevitabile immaginare la sua folta chioma rossa (o arancione). Ecco dunque che in questo primo albo la tricromia è più che giustificata, anzi è naturale. In esso sono indicizzati tre racconti brevi: The sorcerer of Shangara! di Mark Russel, Bob Q, [b]Hassan Otsmane-Elhaou e Nate Cosby; The hunted di Amanda Deibert, Cat Staggs e, nuovamente, Hassan Otsmane-Elhaou e Nate Cosby; Seeing red di Kurt Busiek, Benjamin Dewey, Simon Bowland e Nate Cosby.
La prima narrazione prende vita attraverso un segno sottile, che mette in scena personaggi dai volti affilati ed espressivi, costretti a recitare un ruolo pensato per loro da chi detiene il potere. Si tratta di una riflessione interessante, anche se sbrigativa, sull’esercizio della forza, la verità e il controllo, in un’atmosfera in parte surreale, saggiamente stemperata dall’ironia e dalla disposizione creativa delle onomatopee.
Nel secondo capitolo, gli autori puntano sul repertorio di pose iconiche e sulla recitazione di Sonja per mostrare alcune delle sue caratteristiche, sviluppando un’avventura semplice, con un colpo di scena non troppo prevedibile ma neanche molto emozionante. Le sfumature, i riflessi, le ombre e il paesaggio innevato, reso ancor più suggestivo dalle spruzzate di rosso sangue, rendono la trama gradevole.
La protagonista, chiamata a una prova di forza e astuzia, deve vedersela con il classico cattivo chiacchierone nell’ultimo episodio che, se non può contare su dialoghi molto brillanti, almeno può avvalersi di didascalie coinvolgenti, utili per analizzare dall’esterno le situazioni e contestualizzare le figure granitiche che si avvicendano nelle vignette tra primi piani, balzi e fendenti.
In sostanza, un esordio che valorizza più l’estetica dell’intera operazione che la sostanza della diegesi, ma comunque una base sufficiente su cui costruire un prodotto globalmente più soddisfacente.
Federico Beghin
Di seguito, le copertine delle altre novità.
Per questa puntata è tutto. Vi auguriamo buone ferie, a chi ne farà, e vi diamo appuntamento a settembre con First Issue #90.
Stay tuned!