Leiji Matsumoto può a tutti gli effetti essere considerato uno dei padri della fantascienza giapponese, e l’opera di pubblicazione delle sue opere da parte della Panini Comics è certamente degna di apprezzamento.
Con Danguard A l’autore crea la sua serie robotica, sulla scia di Mazinger Z di Go Nagai, con una operazione che vide al tempo la realizzazione in contemporanea di fumetto e anime. È nel fumetto pero’ che l’autore può approfondire le tematiche a lui care, ed incentrare la storia principalmente sui personaggi, tanto che il robot Danguard viene mostrato in una sola vignetta nel finale, quando viene abbandonato come segno della volontà pacifica dell’uomo. Nel classico futuro tipico dei manga di Matsumoto, in cui la terra è sulla via della distruzione per l’inquinamento e l’odio, l’unica speranza per salvare l’umanità sembra essere la fuga sul decimo pianeta del sistema solare, Prometeo, la cui orbita lo porta ad avvicinarsi a sufficienza alla terra una volta ogni centosettanta milioni di anni.
All’uomo non rimane che costruire una nave spaziale talmente veloce da riuscire ad atterrare sulla superficie del pianeta senza distruggersi, ma se il dottor Oedo ha intenzione di crearvi le basi per una nuova umanità, il suo ex assistente Doppler vuole instaurare sul nuovo mondo la sua dittatura. Takuma Ichimonji, figlio di uno dei piloti morti nel primo tentativo di sbarco, sarà incaricato di pilotare il Danguard, l’arma del dottor Oedo contro Doppler.Nonostante le difficoltà, anche grazie all’aiuto sotto mentite spoglie del padre di Takuma, sopravvissuto miracolosamente all’incidente, Doppler sarà sconfitto, e gli abitanti dello stesso Prometeo accetteranno l’offerta di pace del dottor Oedo salvando la Terra dalla sicura distruzione.
Una fantascienza molto introspettiva, dove più importanti degli scontri e del robot stesso che dà il titolo alla serie sono i sentimenti tormentati di Takuma, i suoi fallimenti, il padre che dietro una maschera lo assiste, la lotta di Oedo per salvare l’umanità. Matsumoto riesce ancora una volta a costruire una storia di fantascienza matura, con il suo tratto inconfondibile e con una solidità nella trama maggiore rispetto a Capitan Harlock ed alla Corazzata Yamato.