Chi è Mikaël Ross?
Nato a Monaco nel 1984, Mikaël Ross inizia nel 2004 a studiare fashion design alla Bayerische Staatsoper di Monaco. Nel 2007 si trasferisce a Berlino dove inizia a studiare alla Kunsthochschule Berlin Weissensee, dove altri autori tedeschi quali Mawil, Reihnardt Kleinst e Ulli Lust hanno precedentemente studiato. Nel 2010 pubblica in autoproduzione il suo primo fumetto Herrengedeck. Nel 2010 compie una esperienza Erasmus a Bruxelles, dove si unisce al dipartimento di fumetti del Saint Luc Institute. Lì incontra Nicolas Wouters con il quale avvia vari progetti, pubblicando Les pieds dans le beton (2013) e Totem (2016) in Francia, editi da Sarbacane, e poi successivamente in Germania da avant-verlag.
Nel 2012 effettua una residenza d’artista ad Angouleme. Sempre nel 2012 inizia ad esporre i suoi lavori in vari festival (Comic Salon Erlangen, Comic Festival di Amburgo, Festival internazionale della letteratura di Berlino). Nel corso degli anni ha vinto numerose borse di studio, tra cui la prima borsa di studio per artisti della città di Berlino nel 2018. Nello stesso anno realizza Imparare a cadere, sua prima graphic novel da autore unico pubblicato per avant-verlag e in italia da Bao Publishing. L’opera ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui una prestigiosa nomination al Deutschen Jugendliteraturpreis.

Neuerkerode, la via della cedevolezza
Noel, ragazzino tondo e simpatico, ha una disabilità mentale. Vive a Berlino con la sua mami, ama gli AC/DC e arrostire (bruciandoli) i marshmallows sul balcone. La sua esistenza è scandita da piccole abitudini e dalla presenza costante della mamma. Ma all’improvviso questo delicato equilibrio si interrompe: dopo un malore della madre, Noel viene portato via dalla sua casa e da tutto ciò che conosce. Arriva a Neuerkerode, comunità evangelica nel nord della Germania, e qui per lui inizia un nuovo cammino. Il ragazzo viene accolto in una piccola società dove incontra operatori e disabili, e per la prima volta, non più protetto dalle mura domestiche, deve affrontare le relazioni esterne e mettere in discussione il suo mondo.
Secondo la lezione del judo, la “via della cedevolezza” insegna a chi lo pratica a cadere senza farsi male. Questo è quello che spiega l’insegnante dell’arte marziale che fa lezione ad alcuni membri della comunità e , praticamente, riassume l’essenza di tutta l’opera. Noel non può evitare di avere a che fare con le delusioni d’amore, con il lutto, con l’abbandono, ma piano piano può assorbire e metabolizzare ciò che gli accade e rialzarsi. Neuerkerode in questo senso è il luogo in cui i membri della comunità possono interagire tra di loro e con gli altri: affrontare il dolore, superare le difficoltà di condizioni non facili e in questo trovare le proprie soddisfazioni e una via personale alla felicità.La graphic novel nasce prima di tutto proprio come omaggio a questa comunità, in occasione del centocinquantenario dalla nascita: Mikaël Ross vi ha soggiornato per un po’ di tempo, interagendo con le persone che lì vivono e lavorano, ascoltando le loro storie e catturandole sulla pagina, dando forma all’essenza e al sentimento d’inclusione alla base della comunità.
Le tavole di Ross traducono nel disegno quella che è la disabilità mentale, con i suoi momenti di dolore e ma anche con gli inaspettati punti di forza, riuscendo così ad annullare ogni diffidenza e distanza. L’autore è particolarmente bravo a caratterizzare i personaggi, evitando di guardarli con occhi pietosi e riportando sia gli alti che i bassi di ognuno di loro, tratteggiando piccoli particolari che li rendono subito riconoscibili: il lettore è portato a immedesimarsi, a empatizzare nei momenti di difficoltà, a vivere i loro sforzi, sentendo proprie le debolezze di Noel, le ossessioni di Valentin, la tristezza di Alice, ma anche i momenti di stanchezza e di fastidio di Robert, operatore del centro.
La narrazione si mantiene in equilibrio tra momenti divertenti e teneri (i siparietti tra Noel e Valentin, o le loro interazioni con Robert, strappano più di una risata) e momenti estremamente toccanti (lo smarrimento di Noel di fronte al malore della madre, gli scatti di rabbia di Alice seguiti da momenti di grande fragilità). Particolarmente degno di nota, in questo senso, è l’inserimento del flashback sul nazismo attraverso lo sguardo singolare di Irma; poche intensissime pagine sono sufficienti a denunciare il massacro compiuto ai danni dei disabili mentali, tra le prime vittime delle violenze naziste, e a dare al lavoro di Neuerkerode un respiro storico e quasi eroico, quello di un luogo dove il supporto quotidiano ai più deboli diventa atto umano che si oppone alla barbarie e che ridà dignità all’essere umano.Anche lo stile di disegno di Ross si muove sullo stesso confine: chiare sono le influenze del fumetto francese (in particolare Christoph Blain e il suo Gus, così come le linee fini e tormentate di Larcenet e De Crecy), ma anche di quello tedesco, soprattutto dei vignettisti umoristici di vari quotidiani. I volti caricaturali, i corpi dei personaggi, alcuni monumentali e saldi nella loro immobilità, altri veloci, esili, tormentati, si muovono in ambientazioni suggestive e magiche che proiettano il racconto in una dimensione fiabesca. Tuttavia il realismo del contenuto, libero da ogni facile pietismo, anzi trattato con ironia e leggerezza, rende questo volume un’opera ipnotica. Ross dimostra una grande consapevolezza sebbene questo sia il suo primo lavoro come autore unico: la costruzione della tavola è chiara e comprensibile, i movimenti dei personaggi e lo scorrere della storia alternano momenti dinamici e divertenti ad altri più intimi, più lenti e attenti a gesti minimi, sia d’amore che di dolore.
Sapiente è anche l’uso del colore, alternato con una forte presenza del bianco, che diventa elemento narrativo fondamentale: si veda l’uso del rosso che rappresenta la concitazione di un concerto rock a cui si mescola la rabbiosa gelosia di Noel, o il blu scuro che rappresentano la solitudine e la paura del ragazzo subito dopo l’incidente alla madre, fino al verde dei capelli di Alice, unica tonalità che risalta sul bianco e nero della pagina, simbolo della speranza reale che dalle cadute ci si può sempre rialzare.
Impara a cadere è un’opera che coinvolge, che mostra come la via dell’evoluzione e del cambiamento sia difficile per tutti, ma in particolare per alcuni, cosa che non li rende estranei o distanti, ma in qualche modo ancora più profondamente umani e vicini.
Abbiamo parlato di:
Imparare a Cadere
Mikaël Ross
Traduzione di Giordana Rossetti
Bao Publishing, 2020
128 pagine, cartonato, a colori – 19,00 €
ISBN: 9788832734058