“Jorge Zaffino è un grande innovatore, unico e irripetibile. Scopro, quasi per caso, la sua opera nella redazione di Comic Art e, rapito dalla sua arte, fotocopio tutta la storia che stava andando in stampa: le sue pennellate veloci e il suo tratteggio sapiente hanno fatto scuola.”
(Corrado Mastantuono)
Dice bene il bravo disegnatore italiano: Jorge Zaffino è un artista unico e irripetibile.
Se dovessimo elencare i dieci disegnatori di fumetti più grandi di tutti i tempi, non ci sarebbero dubbi sulla sua inclusione accanto ad artisti come Milton Caniff, Alex Toth, Jack Kirby, Moebius. Il segno di Zaffino ha qualcosa di magico e quando lo vedi per la prima volta ha un impatto devastante; è come se tutto ciò che è stato realizzato precedentemente nei comics si disintegrasse in una frazione di secondo, per spianare la strada alla forza dirompente dei suoi disegni. In essi è racchiuso tutto quello che serve a fare di un qualsiasi fumetto un capolavoro visivo, a cominciare dal segno che è come un marchio di fabbrica; poi c’è l’uso del bianco e nero, con quelle pennellate date con la stessa forza di chi batte con un martello su un incudine; poi c’è il tratteggio che si amalgama perfettamente con le pennellate creando un impatto visivo formidabile. Ogni volto disegnato da Zaffino sembra un’opera d’arte; alcuni primi piani dei suoi personaggi vengono da lui delineati con un uso del bianco e nero che ha fatto scuola tra gli artisti odierni: oltre al già citato Mastantuono, possiamo citare Massimo Carnevale, Luigi Siniscalchi o i fratelli Cestaro, per non parlare di artisti americani come Tommy Lee Edwards e Sean Murphy o inglesi come Sean Phillips: tutti debitori nei confronti dell’arte di Jorge Zaffino. Un artista simile non può non entrare nel cuore di chi ama il disegno a fumetti, perché l’artista argentino sembra nato con matita e nutrito con inchiostro di china al posto del latte. Del resto la sua vita parla chiaro: talento precoce fin dall’adolescenza, trascorsa ad imparare il mestiere nello studio dei fratelli Villagràn; neanche ventenne già lavora a personaggi storici del fumetto argentino come Nippurdi Lagash. Ma è negli anni ’80 che il giovane Jorge incontra lo sceneggiatore Chuck Dixon nel cui curriculum figuravano collaborazioni con la Marvel Comics. Dixon rimane colpito dalle tavole di Zaffino e più in là così ricorderà l’amico artista:”Volevo lavorare con questo ragazzo. Dovevo lavorare con questo ragazzo. C’era questa… “forza” sotto la sua tecnica di disegno, già di suo impressionante… una forza cruda, cupa… era perfetto per me e per quello che volevo raccontare“.
E i due uniscono le loro forze; Dixon scrive una storia ambientata in uno futuro post apocalittico in cui la terra è completamente ricoperta di ghiaccio: la trama è bella, il ritmo non cede mai ma Dixon sa che ci vuole quella marcia in più, quell’ingrediente segreto che gli chef usano per rendere unico il loro piatto.
E “l’ingrediente segreto” non poteva che essere Jorge Zaffino; Dixon pensa la storia per i suoi disegni e l’artista non si fa certo pregare e, tavola dopo tavola, disegna con la consapevolezza di chi sta realizzando qualcosa che resterà per sempre. WinterWorld è un capolavoro grafico in cui il talento di Zaffino è presente in ogni singola tavola, con tutte quelle innovazioni che lo hanno portato ad essere (e tutt’ora continua ad essere) un artista di grande riferimento per la generazione odierna di cartoonist; la costruzione della tavola è perfetta, la caratterizzazione dei personaggi viene esaltata dal suo segno energico (e sarà fonte d’imitazione negli anni a venire) e il tratteggio, che caratterizza il suo disegno assume, tavola dopo tavola, un aspetto sempre più importante.
E WinterWorld è solo l’inizio di una breve ma grandissima carriera in cui il segno del geniale disegnatore argentino si evolverà in maniera sbalorditiva, lasciando davvero attoniti gli addetti ai lavori. Un esempio su tutti: la saga del Punitore, in cui Zaffino dà prova del suo talento per molti versi davvero unico e, oserei dire, inarrivabile. Ricorda l’editor Carl Potts: “Mi ricordo che rimanevo sempre spiazzato ogni volta che Jorge mi spediva un nuovo gruppo di tavole. Altri colleghi, o sceneggiatori e disegnatori, quando venivano a trovarmi, cercavano sempre di dare uno sguardo al suo lavoro”.
E non c’è da stupirsene vista la popolarità di cui Zaffino gode tra gli addetti ai lavori; minore, invece, è stata la sua popolarità tra il pubblico. Come ha scritto giustamente il disegnatore Pasquale Frisenda in un articolo dedicato al maestro argentino: “…i lettori americani non lo amarono mai troppo, abituati, all’inizio degli anni ’90, ormai ad un disegno stilizzato e quasi pagliaccesco, lontano dall’idea di naturalismo che Zaffino metteva in scena, invece, con una sensibilità quasi completamente assente nei fumetti americani di oggi, fatta di sottigliezza del linguaggio grafico, di corpi umani sapientemente ritratti, mai rigidi e sempre espressivi…”.
Al di là di tutto Jorge Zaffino rimane comunque un artista unico (scusate la ripetizione dell’aggettivo ma è necessaria), un innovatore che ha fatto scuola; il suo disegno, la sua sintesi e la sua pennellata tutt’oggi rischiano di non avere eguali.
Curiosità
WinterWorld venne pubblicata per prima volta in tre volumetti dalla Eclipse Comicsnel 1988. Dixon e Zaffino realizzarono anche un sequel WinterSea. WinterWorld divenne una serie regolare con i testi dello stesso Dixon e i disegni di Butch Guice.
Jorge Zaffino, purtroppo, ebbe una carriera davvero breve; si spense nel luglio del 2002 a soli 42 anni per un attacco cardiaco. Tra le sue opere da ricordare (oltre WinterWorld e il già citato Punisher): Seven Block (sempre su testi di Dixon), il bellissimo Hoover (testi di Carlos Trillo) e la bella short story, realizzata sempre in coppia con Dixon, per la serie Batman: Black and White.
Edizione Consigliata
Premetto che è doveroso ringraziare i tipi della Cosmo per averci fatto questo grande regalo: WinterWorld e il suo seguito WinterSea in un unico albo al vantaggiosissimo prezzo di 5 euro. Detto questo la qualità dell’edizione lascia un po’ a desiderare in quanto ricalca la classica struttura del fumetto seriale da edicola. Non sarebbe stata una cattiva idea realizzare un albo di formato leggermente più grande soffermandosi soprattutto sulla qualità di stampa per valorizzare i disegni di Zaffino. Ma l’importante è leggere e possedere quest’opera imprescindibile per una biblioteca essenziale sul fumetto.
Altre edizioni
Nessuna in Italiano ovviamente data la recentissima edizione del volume consigliato.
Tuttavia per chi volesse leggere l’opera di Dixon e Zaffino in lingua originale, può prendere il volume edito dalla IDW Publishing o per i più nostalgici l’edizione originale della Eclipse Comics.