Quale concetto migliore per esaltare l’inventiva di un artista? Quale tema più liberamente interpretabile dello spazio bianco può esistere, a parte forse il suo opposto, l’oscurità?
Per questo abbiamo dato vita a uno spazio dove gli autori possano dare forma alle proprie idee e interpretazioni e, allo stesso tempo, a una piccola celebrazione del nostro sito, che intorno al concetto di “spazio bianco” è nato e che vedeva nel contorno vuoto delle vignette un non-luogo “dove i fumetti sono tutti uguali”.
Ospite di questa puntata è Andrés Abiuso con la sua illustrazione senza titolo. Buona visione.
“Credo di non avere un buon rapporto con lo spazio bianco.
Ci ho messo due mesi a “toccare foglio” per questo disegno.
Vedere quello spazio bianco mi fa sentire in trappola, costretto a cercare qualcosa di unico e irripetibile da riversarci dentro.
È come se il foglio vuoto fosse un pazzo armato fino ai denti e io un ostaggio con un incurabile sindrome di Stoccolma.” Andrés Abiuso
Andrés Abiuso
Nasce a Quilmes, in Argentina, nel 1996. Dopo gli studi scientifici studia fumetto alla TheSign di Firenze (ex Scuola Internazionale di Comics). In seguito ad anni passati a capire il mondo (dicesi “lavorare”), si trasferisce a Milano. Attualmente ha un lavoro (quasi) vero come Menswear Illustrator ma si ostina a voler fare la fame con i fumetti. Nel marzo 2022 esce il suo primo graphic novel, scritto da Lorenzo Coltellacci ed edito da Tunué: Escher – Mondi Impossibili.
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Sofia
16 Marzo 2022 a 11:02
Interessante pensare che uno spazio bianco possa avere tale importanza per gli artisti! A volte spaventa il vuoto, eppure il bianco può comunque diventare qualcosa, non per forza il nulla, anzi! Molto molto curioso!