Topolino #3636: Marlin, Enigm e il tarallium
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Topolino #3636: Marlin, Enigm e il tarallium

Su Topolino #3636 fa il suo esordio una nuova serie, In science we trust, con la storia L’altalena dimensionale di Giovanni Barbieri e Cristian Canfailla.

La storia, che mette a confronto, per la prima volta, Zapotec e Marlin da un lato ed Enigm e Atomino Bip-Bip dall’altro, racconta di come, a causa di un guasto, la macchina del tempo insieme con Zapotec e Marlini, finisce nella dimensione Delta. Per tornare nell’universo usuale chiedono aiuto a Enigm e Atomino.

La cosa interessante della storia, però, è l’introduzione di un particolare cristallo che permette alla macchina del tempo di funzionare.

Questione di energia

Topolino3636 tarallium

Il cristallo di tarallium, a quanto ci riferisce Marlin, fornisce l’enorme quantità di energia per i cronoviaggi. Per provare a valutare questa enorme quantità di energia, ragioniamo in termini di teletrasporto (in fondo i viaggi nel tempo sono una forma di teletrasporto!).

Supponiamo di voler teletrasportare un corpo di 80 kg. Già solo l’energia contenuta in questo corpo per farlo viaggiare alla velocità della luce risulta pari a 7.2 \cdot 10^{18} J, ovvero l’energia consumata da una lampadina di 40 W che resta accesa per 5.7 milioni di anni!

Supponiamo, poi, di dover effettuare il teletrasporto per qualcosa come un anno luce: in questo caso, al netto di valutazioni per troppo eccesso, la quantità di energia necessaria sale a qualcosa come una piccola stella 100 volte inferiore in massa al nostro Sole!

Quindi, al di là delle approssimazioni, questi numeri così esagerati per il teletrasporto ci danno un’idea abbastanza precisa delle energie potenzialmente necessarie per un viaggio nel tempo, rendendo così piuttosto implausibile l’idea che tutta questa energia sia contenuta dentro il tarallium.
D’altra parte se consideriamo il tarallium come un cristallo temporale, allora possiamo vedere le cose in modo leggermente differente.

Cristalli temporali

Frank wilczek
Frank Wilczek – via commons

Nel 2012 il fisico teorico Frank Wilczek suggerì l’esistenza dei cristalli di tempo.

I cristalli usuali sono strutture geometriche che si ripetono nello spazio. I cristalli di tempo di Wilczek sono strutture geometriche che si ripetono nel tempo. Questo vuol dire che la loro struttura cambia continuamente, ma se per esempio il cristallo temporale ha periodo 1 minuto, allora la sua struttura si ripete ogni minuto.

Ed evidentemente il tarallium ha proprio proprietà di questo genere, visto che il flusso mesonico di Atomino non è riuscito a ripararlo.

Dal punto di vista sperimentale, però, nel 2016 sono state osservate le prime strutture che sembrano proprio dei cristalli temporali.

Ci potremmo poi chiedere se i cristalli temporali possono essere utilizzati per costruire una macchina del tempo, però non è stato osservato nulla del genere (né mi pare che qualcuno abbia provato a pensare qualcosa del genere), e in ogni caso ci sarebbe comunque il limite energetico da cui siamo partiti all’inizio (senza considerare la questione della conservazione della massa, che in un viaggio nel tempo risulterebbe violata).

Per cui i cristalli temporali possono essere usati per i viaggi nel tempo solo in storie di fantascienza da fisici come il buon Marlin!

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