
Rick Remender conclude il suo ciclo alla guida di Capitan America con una storia incentrata su Ian Rogers, figlio adottivo di Steve. Sebbene la storia sia improntata all’azione e il personaggio di Nomad sia ben caratterizzato, la prosa di Remender si mantiene sui livelli delle storie precedenti: l’eccesso di didascalie ridondanti e pedanti rallenta eccessivamente il ritmo del racconto. Roland Boschi appare decisamente sottotono: il tipico tratto ruvido e violento appare incerto e poco dettagliato, lo storytelling si dimostra spesso legnoso.
Più interessante le scelte di Josh Williamson per il Teschio Rosso: pur non brillando per originalità, la storia appare solida e ben bilanciata tra azione e dialoghi, riuscendo a costruire un crescendo che spinge a continuare la lettura.
Luca Pizzarri svolge un buon lavoro, sfruttando una costruzione della tavola classica, scorrevole e comprensibile e adottando un tratto sporco perfettamente in linea col racconto, ma che perde di efficacia nella rappresentazione dei dettagli e degli sfondi.
Abbiamo parlato di:
Capitan America presenta Hail Hydra #1
Rick Remender, Josh Williamson, Roland Boschi, Luca Pizzarri
Traduzione di Pierpaolo Ronchetti
Panini Comics, gennaio 2016
48 pagine, spillato, a colori – 2,90 €

