Giacomo Nanni, La vera storia di Lara Canepa

Giacomo Nanni, La vera storia di Lara Canepa

Giacomo Nanni è autore di una storia circolare minimalista e piena di silenzi, che ripercorre il mito pop di Elvis Aaron Presley e attraverso questo affronta l'impossibilità di ritrovarsi nei gesti quotidiani e la mancanza di senso dell’esistenza quotidiana.

In occasione di Lucca Comics and Games 2010, Coconino Press presenta un nuovo libro di Giacomo Nanni, già celebrato per le avventure feline di Cronachette (giunto negli anni al terzo capitolo).
La vera storia di Lana Canepa
era atteso dal sottoscritto da un po’ di tempo. L’autore ne aveva parlato almeno due anni fa, e ha pubblicato svariate strisce sul proprio blog, strisce inedite e non raccolte in questo volume.

Non è semplice definire in cosa consista La vera storia di Lara Canepa: storia intimista, intrisa di inquietudine familiare, strutturata intorno al mito di Elvis Presley e al concetto antesignano di pop culture.
Forse, vera cifra del racconto sono l’incomunicabilità e la solitudine, temi che Nanni ha più volte affrontato, con quel suo sguardo geometrico, minimalista ma non freddo, sia nel segmentato ed ermetico Storia di uno che andò in cerca della paura, che nei migliori quadretti esistenziali di Cronachette. Ma se il primo risente di una voce ancora immatura, di uno stile evocativo ma non bene a fuoco, è invece nel continuum psico-artistico di Cronachette che l’autore trova la giusta modalità di coinvolgere il lettore. Cronachette è a tutti gli effetti una palestra espressiva per Nanni, dove ha saputo sperimentare, scomporre e ricomporre il proprio linguaggio a fumetti.

È da qui, da questa ricerca che prende vita Lara Canepa. Si potrebbe dire che il nuovo racconto prende forma per sottrazione (di contenuti, segni, schemi psicologici) dall’insieme di idee visive, estetiche e prettamente narrative già seminate negli anni.

Ma non bastano queste osservazioni per comprendere Lara Canepa e il suo mondo. Non bastano al lettore, non bastano a un’osservazione critica.
Il sottoscritto è immune al mito di Elvis Preasley, sia per gusti musicali che per fascinazioni. Troppo inutilmente celebrato; troppo “primo figlio di un meccanismo commerciale in movimento” che sarebbe stata l’industria discografica da lì in poi, fino alle attuali derive televisivo-pubblicitarie; troppo bianco per una musica nera; troppo difforme all’autenticità che tenta di riflettersi, malamente, nella celebrità. Elvis Preasley puzza di posticcio almeno quanto i suoi continui, infiniti avvistamenti dopo la morte.

Più efficace, per quella che sono le mia esperienze personali, il tema dell’inquietudine familiare e dell’impossibilità a trovare un luogo, una collocazione umana. Ma è proprio passando attraverso il simbolico pop di Elvis che in Lara Canepa Nanni arriva a mimetizzare con il racconto la mancanza di senso dell’esistenza quotidiana, che si perde nella circolarità dei gesti e dei rapporti, che soggettivizza il rapporto con gli oggetti (la televisione, il test di gravidanza, Elvis stesso) e disperde la coscienza, impossibilitata a raccontare una storia di sé (del Sé?) solida, incapace di distinguere tra realtà (psicologica) e sogno.

Elvis Preasley quindi, agli occhi di Nanni diventa schema geometrico, sagoma pop, si avvicina a Topolino e perde completamente ogni possibile valore di senso per le persone, per l’Umanità; proprio come la protagonista Lara, che, chiusa nell’impossibilità di comprendere ed esprimere le proprie emozioni, trasfigura, riducendosi a quadrato geometrico su un foglio, come disegnato dalla figlia.
Su un piano strettamente stilistico, La vera storia di Lara Canepa segna un ulteriore passo avanti per l’autore, che dichiara già dal titolo un atteggiamento paradossale, nell’impossibilità empirica di raccontare una vera storia e nella necessità di osservare le cose in controluce, per cercare di dare forma all’incomprensibile. I tempi della narrazione sono rarefatti, la griglia della tavola è schematica, il segno essenziale, tratteggiato, abbellito (o meglio, rilevato) da una colorazione grafica, anti-impressionista, artigianale e meccanica, piuttosto che artistica.

Da questi elementi, magicamente, Nanni trova una voce autentica, scivolosa, fortemente evocativa, statica perché priva di un pensiero in evoluzione, ma feconda. Un risultato che è davvero unico per il panorama del fumetto mondiale e non per questo, tuttavia, adatto a tutti i lettori. Perché La vera storia di Lara Canepa richiede un’attenzione e una curiosità per le potenzialità del linguaggio (visivo), una sensibilità personale e una disponibilità all’ascolto che non tutti hanno o sono disposti a mettere in gioco.


Abbiamo parlato di:
La vera storia di Lara Canepa
Giacomo Nanni
Coconino Press, 2010
144 pagine, brossura, colore – 16,00€
ISBN: 978-88-7618-191-7

Riferimenti:
Intervista a Giacomo Nanni su La vera storia di Lara Canepa: www.lospaziobianco.it/?p=22022
Il Blog di Giacomo Nanni: giacomonanni.blogspot.com
Il sito di Coconino Press: www.coconinopress.com
Il Post: http: www.ilpost.it
La galleria di Lara Canepa su Facebook: www.facebook.com/album.php?aid=3601&id=100001125328556&l=7a5e913661

Clicca per commentare

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *