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Le vicende relative al caso della scomparsa di Miss Finch

24 Gennaio 2010
di Neil Gaiman, Michael Zulli e Todd Klein Magic Press, 2009 - 56 pagg. cart. col. - 12,50 euro
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coverVicenda strana, quella di Miss Finch, una via di mezzo tra Alice nel paese delle meraviglie (é a questo che inevitabilmente si pensa all’ingresso dell’uomo travestito da zio Fester, tutto trafelato e preoccupato del ritardo degli ultimi ospiti, un gruppo di amici tra cui il narratore della vicenda) e The Rocky Horror Picture Show. E il paragone con il mitico musical va al di là della stessa esplicita citazione di Gaiman: tutta la presentazione del circo sotterraneo è un’evidente citazione all’orgia in casa di Frank-N-Furter che si troveranno di fronte agli occhi Janet Weiss e Brad Majorsnel. E se nel film a venire in un certo senso corrotti sono entrambi, in questo caso è Miss Finch a subire l’influenza del misterioso circo.

Le vicende relative al caso della scomparsa di Miss Finch, di Neil Gaiman e Michael Zulli, con la collaborazione di Todd Klein che adatta in forma fumettistica la storia di Gaiman, è un breve romanzo a fumetti uscito per la Dark Horse e tradotto in Italia, con copertina rigida, dalla Magic Press, che, persi i diritti Vertigo, continua comunque a proporci materiale di alta qualità. In questo caso l’opera di Gaiman è di evidente ispirazione gotico-vittoriana, sin dal titolo (basti pensare a Lo strano caso del Dottor Jekyll e Mr.Hyde o a Il caso di Charles Dexter Ward, ovviamente in riferimento ai titoli e all’atmosfera piuttosto che alle affinità tra le trame): i protagonisti del circo, da una parte, giocano con le atmosfere del Rocky Horror e dall’altra fanno attraversare al pubblico, in una sorta di percorso dantesco, varie stanze, ognuna con uno spettacolo circense divertente, ma dalla macabra conclusione.

La chiave di tutta la vicenda sta in tre stanze ben precise (le altre servono per preparare il lettore al gran finale):
nella quinta c’é un punto di ristoro dove il gruppo di amici del narratore discute con Miss Finch sulla possibilità che possano ancora esistere animali preistorici (possibilità già esplorata, ad esempio, da Conan Doyle ne Il mondo perduto). Al di là della spiegazione di Miss Finch, che esula dalla genetica (molti pesci sono, dal punto di vista genetico, dei diretti discendenti di specie acquatiche preistoriche, e per diretti discendenti intendo con pochissime modifiche nel dna), in quest’occasione la donna esprime il suo apprezzamento in particolare per le tigri dai denti a sciabola, gli smilodonti, e il desiderio di poterle vedere;
nell’ottava stanza una forma umanoide, quasi un gorilla, nascosta dietro a una forte luce che acceca gli spettatori porta Miss Finch in un lator luogo, per esaudire un suo desiderio (come si vedrà nella nona stanza): una giungla lussureggiante nella quale Miss Finch, con indosso semplicemente un perizoma e in mano una lancia, affronterà il gruppo di invitati accompagnata proprio da una coppia di smilodonti. Tensione, paura, ma niente di rotto, fino alla scomparsa, nella luce, del misterioso terzetto;
per finire l’ultima stanza, vuota, con il gruppo che se ne va, in un tacito accordo: nessuno cerca di capire, di aspettare la perduta Miss Finch, in un finale tra l’hitchkochiano per la tensione e il burroughsiano, dove un’ombra sui grataccieli che sembra Miss Finch con la sua coppia di tigri dai denti a sciabola osserva la città addormentata.

La storia di Gaiman, in un certo senso, è anche una variazione sul classico tema: Attenzione a quel che si desidera: potrebbe avverarsi! È quello che avviene a Miss Finch, una donna per la quale è difficile provare simpatia e forse questo rende più semplice tacere della sua scomparsa. E non poteva esserci disegnatore migliore di Zulli per adattare le atmosfere della storia, tra gotico, pulp e circo. In conclusione: Gaiman ha riscritto in questi anni, sia come sceneggiatore di fumetti sia come scrittore di libri per l’infanzia e per gli adulti, il fantasy e la favola, adattandoli ai nostri tempi con uno stile e delle tematiche che, a differenza di altri autori (penso, ad esempio, a Road Dahl) sono leggibili tranquillamente anche da un pubblico adulto.

Riferimenti:
Il sito della casa editrice: www.magicpress.it

Gianluigi Filippelli

Gianluigi Filippelli

Gianluigi Filippelli (Cosenza, 1977) ha conseguito laurea e dottorato in fisica presso l'Università della Calabria. Attualmente lavora presso l'Osservatorio Astronomico di Brera (Milano) dove si occupa di Edu INAF, il magazine di didattica e divulgazione dell'Istituto Nazionale di Astrofisica di cui è editor-in-chief.
Tra i suoi interessi, le applicazioni della teoria dei gruppi alla fisica e la divulgazione della scienza (fisica e matematica), attraverso i due blog DropSea (in italiano) e Doc Madhattan (in inglese). Collabora da diversi anni al portale di critica fumettistica Lo Spazio Bianco, dove si occupa, tra gli altri argomenti, di fumetto disneyano, supereroistico e ovviamente scientifico.
Last but not least, è wikipediano.

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