Vania Santi immagina “Lo Spazio Bianco”

Vania Santi immagina “Lo Spazio Bianco”

Cos'è “lo spazio bianco”? Com'è possibile riempirlo? La risposta a queste domande è affidata in questa puntata alla fumettista e illustratrice Vania Santi.

Quale concetto migliore per esaltare l’inventiva di un artista? Quale tema più liberamente interpretabile dello spazio bianco può esistere, a parte forse il suo opposto, l’oscurità?

Per questo abbiamo dato vita a uno spazio dove gli autori possano dare forma alle proprie idee e interpretazioni e, allo stesso tempo, a una piccola celebrazione del nostro sito, che intorno al concetto di “spazio bianco” è nato e che vedeva nel contorno vuoto delle vignette un non-luogo “dove i fumetti sono tutti uguali”.

Ospite di questa puntata è Vania Santi con la sua  illustrazione “Ricordo Bianco”Buona visione.

Ricordo Bianco

Era una tipa tosta nonna Marina, tatuaggi e testa canuta sfoggiati con estrema disinvoltura. I suoi capelli in particolare, di un bianco candido e somiglianti a una nuvola, avevano ai miei occhi un non so che di rassicurante. Le volevo bene nonostante mi proibisse di bere bibite gassate. Persino in estate al mare se mi scovava a consumarne una, la sequestrava e la versava sulla sabbia. Di lei ricordo bene il bianco dei capelli e le bibite sprecate” – Vania Santi

Bianco Ricordo

Vania Santi

Vania Santi nasce a Firenze e dopo alcune esperienze all’estero, si trasferisce a Milano, dove risiede ormai da svariati anni. Sviluppa sin dalla tenera età una passione per il disegno e l’arte in generale, così, dopo molti anni da autodidatta, decide di frequentare un corso triennale di illustrazione presso la Scuola Superiore di Arti Applicate del Castello Sforzesco e alcuni corsi di approfondimento presso la Nuova Accademia di Belle Arti (NABA) di Milano. Negli ultimi anni ha collaborato con varie case editrici tra cui Pearson Italia e CEM Mondialità. Da due anni collabora inoltre come illustratrice con l’agenzia grafica Gnosys. La passione per la musica, rock e punk in particolare, influenza molto il suo lavoro che è in continuo cambiamento e sviluppo e che trae ispirazione dalle persone e dal mondo che la circonda allo scopo di trovare modi sempre nuovi di raccontare storie.

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