Un giovane e ricco imprenditore, che ha creato il suo patrimonio grazie ad una piattaforma social di messaggistica, è colpito da una malattia mortale. Decide allora di lasciare in eredità tutto il suo denaro a 140 persone sconosciute, scelte a caso grazie a un algoritmo.
Lo spunto iniziale di Unfollow è certamente intrigante: immerso nel tempo presente grazie alla centralità di app e social network nella trama, instilla un’immediata curiosità che viene rinnovata dal contesto inquietante che si viene a creare. Tra persone che divengono improvvisamente ricche, la particolare attenzione riservata dagli autori ad alcuni di costoro e la regola per cui se qualcuno degli “eredi” muore la sua quota viene ripartita agli altri, viene avviato un thriller psicologico che vorrebbe condurre una riflessione sulla natura umana che però non trova sbocchi soddisfacenti.
Inoltre l’uso di personaggi fin troppo sopra le righe e l’impianto che gioca troppo forzatamente sull’inquietudine e il mistero, fanno somigliare la storia di Rob Williams a un clone malriuscito di Lost, ricordandone alcuni elementi ma non riuscendo a coglierne i veri punti forti.
I personaggi fin qui più utilizzati non legano realmente tra di loro, né riescono a risultare davvero interessanti: anche quando caratterizzati in maniera eccentrica, la percezione è quella di voler distrarre da una narrazione troppo pretenziosa.
Il tratto di Mike Dowling e di R.M. Guèra, molto realistico e dal segno grezzo, accentua questa atmosfera anche grazie a una struttura poco dinamica delle tavole e alla colorazione piuttosto piatta di Quinton Winter e Giulia Brusco.
Abbiamo parlato di:
Unfollow #1 – 140 caratteri
Rob Williams, Mike Dowling, R.M. Guéra, Quinton Winter, Giulia Brusco
Traduzione di Riccardo Arpea e Giovanni Palilla
RW Lion, febbraio 2018
144 pagine, brossurato, colore – 13,95 €
ISBN: 9788833042244