Tex #668 – I rangers di Lost Valley (Boselli, Biglia)

Tex #668 – I rangers di Lost Valley (Boselli, Biglia)

Tex e Carson giungono in soccorso di alcuni rangers tenuti in assedio, nella prima parte di una storia di Mauro Boselli e Stefano Biglia.

Tex_668I rangers di Lost Valley è un’avventura densa, in grado di coniugare il gusto classico della tradizione di G.L. Bonelli con un approccio moderno e non privo di una certa complessità narrativa. La Lost Valley del Texas settentrionale fa da scenario a un articolato assedio, in cui alcuni rangers sono tenuti in scacco da frange bellicose di Comanche e Kiowa. Tex e Kit Carson accorrono in loro aiuto, vedendosi però costretti a chiedere supporto al reggimento del colonnello Mackenzie. Come spesso accade nelle sceneggiature del prolifico curatore Mauro Boselli, la storia non segue un andamento lineare e prevedibile, tendendo piuttosto ad arricchirsi man mano di personaggi e situazioni. Non sono solo le figure di Tex e i suoi pards (in questo caso il solo Carson) a emergere, bensì tutto l’ampio campionario di comprimari, presenze variabilmente fugaci che lo sceneggiatore milanese riesce a delineare anche in pochi scambi di battute.
Ai disegni Stefano Biglia, all’esordio sulla serie regolare di Tex dopo aver lavorato per tanti anni su un’altra storica serie western della casa editrice meneghina: Magico Vento. Con tratto pulito Biglia rende in modo ugualmente efficace sia i passaggi più concitati che quelli maggiormente dialogati, dimostrandosi a proprio agio nel rappresentare la mimica dei volti.
In conclusione, l’episodio conferma la sensazione che la testata più longeva di Sergio Bonelli Editore sia perfettamente in grado di affascinare ancora i lettori con storie immaginifiche e riuscite.

Abbiamo parlato di:
Tex #668 – I rangers di Lost Valley
Mauro Boselli, Stefano Biglia
Sergio Bonelli Editore, giugno 2016
114 pagine, brossurato, bianco e nero – 3,20 €
ISSN: 977112156100860668

Tex 668 Immagine

1 Commento

1 Commento

  1. francesco

    23 Giugno 2016 a 08:44

    Peccato che storie così siano piuttosto rare

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