Un bimbo, un adulto e un anziano; un nipote, un padre e un nonno. Con questa tavola autobiografica con tre generazioni a confronto si apre Questione di vita, il graphic novel di Jeffrey Brown che dei tre è l’uomo di mezzo. Quel figlio ora diventato padre si trova ad affrontare il tema dell’educazione da impartire al figlio e di riflesso rivive con continui flashback la formazione religiosa che gli fu trasmessa dal padre, con i conseguenti atti di ribellione da parte dell’autore: dall’heavy metal ai fumetti di fantascienza, dalle ricerche su Scientology a quelle sull’educazione sessuale non censurata.
Famoso nel mondo per Darth Vader and Son e vincitore di due Eisner Awards (nel 2013 e nel 2014), Brown utilizza il graphic novel come proprio bildungsroman a ritroso dove la formazione dell’autore avviene nel confronto con temi delicati e passaggi fondamentali della propria vita. Una formula quasi diventata un linguaggio specifico e autonomo tra graphic novel e psicanalisi in cui l’autore si mette a nudo e cerca di far sorridere, riflettere e immedesimare il lettore. Compito tutt’altro che facile soprattutto se, come in questo caso, non c’è equilibrio tra i differenti toni enfatici della narrazione e la lettura procede a scatti quasi come fosse una raccolta di strisce e non un racconto unitario. Ed è un peccato perché a Brown il talento non mancherebbe, come si evince dal tratto espressionista (tavole intense divise in dodici vignette con colori accesi e forme irregolari) che alterna uno stile più minimalista e delicato, come nelle splash page iniziali e finali, a quello più sovraccarico in cui sottolinea i difetti dei personaggi, quasi fossero caricature, e il contrasto degli ambienti.
Abbiamo parlato di:
Questione di vita
Jeffrey Brown
Traduzione di Leonardo Favia
Bao Publishing, marzo 2016
96 pagine, cartonato, colori – 15,00 €
ISBN 978-88-6543-239-6