Il Mr. Bad Guy di Dario Moccia e Tuono Pettinato

Il Mr. Bad Guy di Dario Moccia e Tuono Pettinato

Da fan dei Queen, Dario Moccia e Tuono Pettinato omaggiano la figura di Freddie Mercury a 25 anni dalla scomparsa, in una strana biografia a fumetti.

“Cosa farò io nel prossimo ventennio? Ma io sarò morto, tesoro!”
[Freddie Mercury – Monaco, luglio 1984 – Conferenza stampa tour europeo dei Queen]

Lo scorso 5 settembre 2016, Freddie Mercury (nato Farrokh Bulzara a Zanzibar, in India), frontman e anima del gruppo rock britannico dei Queen, avrebbe compiuto 70 anni. L’avrebbe fatto se non si fosse spento 25 anni fa, il 24 novembre del 1991, stroncato da una broncopolmonite  aggravata dalle complicazioni dovute all’AIDS, di cui si era scoperto malato nel 1987 e a poco più di 24 ore dall’annuncio ufficiale della sua malattia.
Freddie Mercury è stato uno dei più grandi talenti musicali della scena rock britannica e mondiale dei decenni ’70 e ’80 del secolo scorso. Soprattutto, ha incarnato lo spirito e le contraddizioni della società occidentale del penultimo decennio del Novecento, finanche nella sua morte, avvenuta a causa di quella che fu definita la peste del XX secolo e che colpì numerosi rappresentanti del mondo del cinema, dello spettacolo e della musica, come diretta conseguenza del vivere sfrenato e senza limiti dell’epoca.

queen

We are the champions

Nei cinque lustri dalla sua scomparsa, di biografie più o meno autorizzate sulla sua figura ne sono uscite, comprensibilmente, molte.
Per trovare le uniche due opere a fumetti sull’artista, entrambe in inglese, bisogna però risalire a tempi relativamente recenti. Nel 2008 Mike Dawson dà alle stampe per Bloomsbury Freddie and me, un racconto autobiografico in cui l’autore ricostruisce alcuni episodi della sua vita in relazione ai grandi successi dei Queen. Nel 2014, la Bluewater Productions, casa editrice specializzata in biografie a fumetti di personaggi celebri, pubblica Tribute: Freddie Mercury di Mike Lynch, in cui vengono narrate la vita e la carriera del cantante.

Adesso è la volta di Tuono Pettinato e dello youtuber Dario Moccia presentare, per la prima volta in italiano, un volume a fumetti dedicato a Freddie Mercury, una biografia poco ortodossa ma per vari aspetti interessante intitolata We are the Champions e pubblicata da Rizzoli Lizard.
La poca ortodossia risiede nel fatto che i due autori realizzano prima di tutto un tributo da fan appassionati dei Queen e del loro leader, diventando essi stessi personaggi della storia, cercando tuttavia di raccontare l’intera esistenza di Mercury, dall’infanzia in India fino alla prematura scomparsa.

Non diventerò una stella, diventerò una leggenda!

we-are-championsConosciamo tutti la passione per la musica di Tuono Pettinato: già in Nevermind il fumettista pisano aveva reso omaggio a Kurt Cobain attraverso una storia molto particolare che andava oltre la semplice biografia.
Per certi aspetti il mood narrativo di We are the Champions si riallaccia all’opera appena citata, sebbene nel racconto dell’intera esistenza di Mercury ci sia una maggiore ricerca di oggettività biografica.

Tuttavia la presenza degli autori all’interno del racconto, pur limitandosi al ruolo di spettatori appassionati, e anche lo stile grafico tipico di Tuono distaccano la narrazione dal realismo dell’esistenza vissuta dal cantante, infondendo alla storia un tocco fiabesco più che da documentario biografico.

Se da una parte le circa 120 pagine del volume sono sufficienti a contenere i fatti salienti e le tappe fondamentali della vita di Freddie Mercury, al contempo risultano poche per riuscire a restituire pienamente gli aspetti della sfaccettata e complessa personalità del cantante, il suo carattere esuberante, la rigida etica del lavoro che lo contraddistingueva e l’incessante ricerca di amore che lo ha accompagnato fino alla fine.

Moccia e Tuono Pettinato semplificano forse troppo l’immagine del personaggio, edulcorando alcuni passaggi complessi e critici della sua vita (l’infanzia non facile, la necessità continua di circondarsi di affetto e amicizia, i giorni difficili della malattia). Di contro i due autori si dimostrano esperti conoscitori di questo loro idolo musicale – quantomeno del suo lato pubblico – e inseriscono efficacemente nel racconto tutte quelle caratteristiche e quegli aspetti che hanno concorso a rendere Freddie Mercury una leggenda.
L’amore per le feste (e i festini orgiastici) in cui amava stupire i suoi ospiti, contrapposto ai periodi in cui ricercava la tranquillità isolandosi nella sua abitazione; l’amore incondizionato per i gatti di cui amava circondarsi; l’abitudine di spostarsi sempre – e da sempre – solamente in taxi, non avendo mai preso la patente; la vera e propria venerazione per il soprano Montserrat Caballé con la quale incise Barcelona.
Tutti elementi ben evidenziati nella narrazione che contribuiscono a restituire un’immagine ben delineata di Freddie Mercury.

A ciò va aggiunto il lavoro grafico svolto da Tuono Pettinato che concorre a trasmettere altri aspetti della personalità del protagonista. Il fumettista ridisegna (quasi) tutte le copertine degli album dei Queen, con il suo stile inconfondibile ma lasciandone inalterata la riconoscibilità, in una sorta di omaggio all’amore per l’arte che contraddistingueva Mercury. Laureato in arti grafiche e design, il cantante fu l’autore del logo dei Queen (con l’immagine dell’araba fenice e i simboli zodiacali dei componenti del gruppo) e l’ideatore di numerose delle copertine degli album.
La stessa rappresentazione che Tuono dà di Freddie Mercury, mettendone in evidenza la dentatura sporgente, si ricollega a un’altra reale caratteristica del cantante, che non volle mai correggere quel suo difetto fisico per paura di modificare il timbro della propria voce.

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Anche l’escamotage narrativo della parte finale dell’opera, con la corsa a perdifiato che i due autori intraprendono attraverso le pagine che descrivono gli ultimi anni di vita del cantante, se da un lato mostra una certa confusione cronologica nella presentazione degli avvenimenti rispetto alla loro reale sequenza, dall’altra è estremamente efficace nel trasmettere la frenesia che invase Freddie Mercury e lo spinse a lavorare a ritmi forsennati, nonostante la malattia lo stesse debilitando, per cercare di comporre e registrare più canzoni possibili prima che arrivasse la fine.

We are the champions è dunque un sentito tributo a un grande artista che potrà venire sicuramente apprezzato dagli appassionati conoscitori della vita e delle canzoni di Freddie Mercury, scritto dai due autori più per rivivere la propria passione che per scavare e capire il cantante.
Resta comunque un semplice e riuscito omaggio a un grande artista, il racconto della favola di un uomo che è riuscito a vivere per sempre.

Abbiamo parlato di:
We are the champions
Dario Moccia, Tuono Pettinato
Rizzoli Lizard, 2016
128 pagine, brossurato, colore – 16,00 €
ISBN: 9788817090247

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