Che l’avventura di Crisma, la rivista di fumetti ideata lo scorso anno a Roma dal Lab.Aquattro e sostenuta dal Centro Sociale La Torre, non si fosse esaurita con l’uscita del primo numero nel 2016 era chiaro fin dall’intervista che alcune delle autrici ci avevano rilasciato in occasione della prima presentazione proprio alla Torre.
Ed ecco infatti puntuale il secondo numero della rivista a consolidare quanto già costruito con il volume d’esordio. Ritorna dunque l’idea di un tema centrale intorno a cui ruotano in piena libertà espressiva i segni e le narrazioni di una nuova squadra di autori che ha abbracciato quest’anno il progetto lanciato da Chiara Lanzieri, Emma Verdet, Martoz e Gemma Vinciarelli, i membri stabili del Lab.Aquattro.
Con un’importante novità: se in scaletta nel primo numero figuravano esclusivamente autori romani o gravitanti intorno alla Capitale, la nuova uscita invece ha aperto i confini verso un panorama più ampio, italiano e internazionale.
Tema della raccolta è quest’anno “Rione Borotalco”, un accostamento di nomi insolito che evoca scenari urbani infarciti di suggestioni visive e olfattive e che, nella sua voluta apertura interpretativa, ha consentito ai diversi autori di affrontarne nessi e sviluppi senza dover sottostare a rigidi vincoli.
D’altronde sarebbe stato impossibile imporre delle direttive uniformi se l’intento dichiarato fin dal primo numero è fare delle diversità espressive un punto di forza nella costruzione della rivista.
Le undici storie brevi – inframezzate dalle illustrazioni di Massimiliano Di Lauro, sospese fra l’antica decorazione vascolare a figure nere e la scomposizione espressionista – si possono forse raggruppare in due filoni, alternati fra loro anche nella scaletta all’interno del volume.
Da un lato, infatti, i linguaggi di Davide Bart Salvemini (“Casa dolce casa”), Chiara Lanzieri (“La fine del mondo”), Martoz (“Le cose accettabili”), Tuono Pettinato (“Raffiche di gentilezza”) e Nicoletta Baldari (“Una volta”) – pur nelle loro evidenti specificità – fanno del “Rione Borotalco” un punto di partenza per battaglie, viaggi e suggestioni di spiccato impianto surreale, di détournement linguistico, a volte esplicitamente ironico, sostenuti in questo da un apparato grafico che rielabora mondi volta per volta deformanti, (psycho)pop, segnici o cartooneschi.
Viceversa, con Emma Verdet (“Salutava sempre”), Lorena Canottiere (“Back home”), Serena Schinaia (“Vicolo cieco”), Gemma Vinciarelli (“Rame”), Martin Lopez Lam (“Senza titolo”) – autore anche dell’immagine di copertina – e Luigi Ricca (“400”), l’espressionismo visivo più o meno accentuato o scomposto, crudo o soffuso, ci guida in storie oscure, irrisolte o profonde, portatrici di un dramma che sa essere tanto contemporaneo quanto ancestrale, fatto di vita e di morte, di rapporti umani che si rivelano solo passatempi, di attese, sfratti o fallimenti incombenti.
Ciò che ne viene fuori è un impasto eterogeneo di lingue e codici, di narrazioni e soluzioni, in cui il crudo realismo di alcuni autori convive e si incastra con rapide fughe fuori dal tempo.
Basta scorrere in sequenza i racconti per ritrovarsi in un percorso sinuoso fra il lucido dramma di una verosimile esperienza urbana e narrazioni o avventure-lampo fra mondi di pura immaginazione fantastica, sguardi e suggestioni tanto incongrui e molteplici quanto significativi nel restituire le possibilità e i binari attraverso cui elaborare il linguaggio.
E questa molteplicità, apparentemente frastornante, si conferma l’imperativo di Crisma, una linea guida ribadita qui dalla scelta di intercettare autori anche al di fuori del Raccordo (fino all’America Latina, come per Lopez Lam), testimoni di sguardi e visioni necessariamente altri.
Abbiamo parlato di:
Crisma #2
Nicoletta Baldari, Davide Bart Salvemini, Massimiliano Di Lauro, Lorena Canottiere, Chiara Lanzieri, Martin Lopez Lam, Martoz, Luigi Ricca, Tuono Pettinato, Serena Schinaia, Emma Verdet, Gemma Vinciarelli
Lab.Aquattro – C.S.A. La Torre, 2017
112 pagine, brossurato, bianco e nero – 15,00€