Magritte: la realtà è un’immagine, non una risposta

Magritte: la realtà è un’immagine, non una risposta

Renè Magritte è stato un grande pittore surrealista: quale modo migliore di usare la sua opera in un fumetto per spiegare la sua poetica?

Magritte, fumetto di Vincent Zabus e Thomas Campi, non è una biografia e i due autori ci tengono a precisarlo fin dal sottotitolo (Questa non è una biografia), che da subito gioca con il titolo di uno dei quadri del pittore . Precisazione che può suonare pleonastica ma che, fin dalle prime pagine della storia, risulta invece assolutamente necessaria a indirizzare lo sguardo del lettore.

Il fumetto di Zabus e Campi non è la biografia illustrata del famoso pittore belga, bensì è Magritte stesso, o meglio la sua poetica, la sua tecnica raffigurativa, la sua opera poste al servizio di una storia che vuole provare a spiegare al lettore questi tre elementi e, di conseguenza, chi fosse lo stesso Magritte.

Charles Singullier, alla soglia di una promozione dopo vent’anni di lavoro, si concede una frivolezza: l’acquisto di una bombetta a un mercatino delle pulci. Indossato il cappello però, il nostro protagonista comincia a vedere la realtà in modo strano e, cosa più grave, gli è impossibile togliersi la bombetta dalla testa.

Quel cappello è appartenuto a Renè Magritte e finché Singullier non sarà riuscito a risolvere il “mistero” che si cela nella pittura dell’artista, non potrà né toglierselo, né tornare a vedere il mondo in modo normale.

Attraverso la vicenda del suo protagonista, Zabus mette in scena e prova a spiegare al lettore la poetica di Magritte. Il surrealismo delle sue opere, che prendono vita tra le vignette del fumetto e i cui soggetti accompagnano Singuillier nella sua ricerca, ha come scopo principale quello di insinuare dubbi sul reale attraverso la rappresentazione dello stesso per arrivare alla conclusione che tutta la realtà è un mistero indefinibile.

L’intero fumetto usa le deformazioni irreali presenti nell’opera di Magritte per mettere in atto una sorta di cortocircuito visivo (definizione spesso usata nei libri di storia dell’arte quando si parla di questo pittore surrealista). I quadri del pittore prendono vita, l’assurdità della realtà in essi rappresentata diventa il mondo nel quale Singuillier prova a muoversi, addentrandosi sempre di più nella mente dell’artista, comprendendone il modo in cui i suoi occhi vedono il mondo.

In questo modo Zabus racconta al lettore senza che quest’ultimo li percepisca come biografici, i passaggi fondamentali della vita di Magritte, dalla scoperta delle opere di De Chirico – che segnano il passaggio dalla pittura di affinità cubista e futurista a quella surrealista – al trauma infantile del suicidio materno che torna varie volte nella sua opera, fino all’importanza della moglie, amante e musa Georgette.

Il punto di forza di quest’opera a fumetti risiede però nella modalità con cui gli autori illustrano la loro storia. Detto che molti dei dipinti surreali di Magritte ben si piegano a essere usati in un contesto fumettistico fantastico (ne sanno qualcosa i lettori di Dylan Dog), l’idea vincente di Campi è quella di usare uno stile grafico che emula la raffinata tecnica raffigurativa del pittore, in modo che la sua opera artistica si fonda con la (sur)realtà della storia raccontata e i protagonisti dei quadri abbiano stesso valore “visivo” del protagonista e del suo mondo.

L’aspetto pittorico che rifugge l’illusionismo fotografico è una delle caratteristiche di Magritte che Campi sfrutta per decidere la cifra grafica da dare a questo fumetto. Ma il disegnatore e Zabus vanno ancora oltre, piegando la struttura stessa delle tavola alla vena surreale della narrazione, arrivando alla fusione estrema di grammatica del fumetto, storia raccontata e suo significato.

Tutto questo fa di Magritte – Questa non è una biografia una lettura appassionante e – al contempo – leggera che porta, arrivati all’ultima pagina, alla consapevolezza di conoscere l’opera e la poetica del pittore più di quanto sarebbe forse avvenuto leggendo un manuale di storia dell’arte o osservando le immagini delle sue opere in rete.

Abbiamo parlato di:
Magritte – Questa non è una biografia
Vincent Zabus, Thomas Campi
Traduzione di Emanuelle Caillat
Coconino Press – Fandango, 2017
64 pagine, brossurato, a colori – 16,00 €
ISBN: 9788876183430

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