Al prossimo Lucca Comics viene presentato dalla casa editrice Bookmakers Comics, una delle poche realtà indipendenti italiane con un respiro internazionale, l’albo Love me like a psycho robot, scritto da Valeriana Cretella, disegnato da Stefano Cardoselli (che abbiamo intervistato a tal proposito qui)e colorato da Angela Tittarelli. La trama è presto detta: la Maha, una megamultinazionale del futuro, vuole impossessarsi dell’ultimo avamposto ecologico sul pianeta, controllato da un gruppo di frikkettoni atipici alla Mad Max, adoratori di Pachamama, le “Angry Monkeys”: per far ciò sfrutterà i sentimenti di un piccolo robottino romantico, ma dalle capacità belliche immani.
La storia è piuttosto semplice, niente colpi di scena e cose mai viste, anzi anche qualche forzatura narrativa, soprattutto ultraviolenza demenziale, come nella miglior tradizione del Lobo di Simon Bisley e Alan Grant, appena leggermente speziata dalla classica riflessione sull’emotività delle macchine.
Il pregio dell’albo sono i bei disegni di Stefano Cardoselli, autore dal 2005 emigrato in America con la sua produzione e tornato in Italia grazie all’opera della Bookmakers, creatore del personaggio del killer robottino romantico. Già impegnato su riviste come la britannica 2000AD e la statunitense Heavy Metal, solo per citarne un paio, il suo tratto è fortemente influenzato dal citato Bisley, da Frank Miller, da Mike Mignola e dal Geof Darrow di Hard Boiled (come non riconoscere i fiumi di bossoli che si riversano nelle scene di sparatorie).
Oltre ai disegni barocchi e surreali di Cardoselli, nell’albo si nasconde una citazione-cameo di Chuck Palahniuk, posta sopra la torre di avvistamento delle Angry Monkeys, e uno stupendo tributo a un videogame degli anni’ 90 molto famoso, Worms, quando una pirotecnica banana bomb viene lanciata all’interno del campo dei frikkettoni. Entrambe le citazioni sono probabilmente scaturite dall’ossessione della Cretella per le banane e le scimmie.
In Italia, come si è detto, il fumetto viene presentato a Lucca dove, allo stand della casa editrice, troverete ad aspettarvi gli artisti, ma l’anteprima mondiale, in lingua inglese, è spettata al F.A.C.T.S., convention belga sui fumetti che si è tenuta dal 19 al 20 ottobre. Inoltre il fumetto approderà anche sul mercato americano, a marzo del 2014. Love me like a Psycho Robot è un divertissement che regala qualche sorriso e una manciata di buoni sentimenti, oltre a delle stupefacenti tavole ed una spettacolare doppia splash page iniziale.
Abbiamo parlato di:
Love me like a Psycho Robot
Valeriana Cretella, Stefano Cardoselli, Angela Tittarelli
Bookmaker Comics, novembre 2013
56 pagine, brossurato, colori – €7,99
ISBN: 9788898093168
Vale Paz
25 Ottobre 2013 a 20:11
Permettetemi di dire che le citazioni a Palahniuk e a Worms sono tutt’altro che involontarie …
la redazione
25 Ottobre 2013 a 22:20
Grazie del commento! A “difesa” di Riccardo, solo la citazione a Worms viene sospettata di involontarietà.
Riccardo
26 Ottobre 2013 a 11:52
Grazie per il commento. Mi fa piacere che la citazione non sia involontaria, Worms è un gioco che mi ha sollazzato non poco. Per quanto riguarda la critica all’ambientalismo da setta e al capitalismo sfrenato, mi trova pienamente d’accordo, non metterei però sullo stesso piano il suddetto capitalismo con l’estremismo pacifista (cosa sarà poi quest’ultimo sarebbe da chiarire), lo trovo un’accostamento piuttosto qualunquista. La morale mi sembra esagerata, soprattutto per un albo così semplice e demenziale. Sono grato per il vostro lavoro che mi ha sollazzato… certo non quanto Worms, mi permetta la piccola ironia. Buon lavoro.e buona fortuna per le prossime creazioni.
Vale Paz
26 Ottobre 2013 a 13:34
Lungi da me il qualunquismo!! Solitamente le mie riflessioni sono scaturite da esperienze vissute in prima persona: parlo di estremismo pacifista, solo dopo essermi confrontata con pacifisti, freaks e hippie di ogni sorta.
C’è una comune a cui ho fatto pieno riferimento, quella di Mutonia ( http://www.youtube.com/watch?v=RKmY0IFrzP0 ); gli attivisti di questo movimento ad esempio si proclamano a difesa del libero arbitrio, del recupero del rapporto dell’uomo con la natura, in un’ottica post-industriale, risultando paradossalmente molto cattivi.
Ci sarebbe da approfondire l’argomento e cianciare per delle ore, mi auguro che scansando la forte vena demenziale, i più svegli riescano a trovare dei reali spunti di riflessione.
Ti ringrazio nuovamente, il tuo sollazzo mi riempie di gioia e mi regala nuovi stimoli creativi.
Buon lavoro e complimenti per il sito!
Valeriana
David Padovani
26 Ottobre 2013 a 14:53
Ciao Valeriana, grazie per i tuoi commenti alla recensione. Fa sempre piacere quando un nostro pezzo suscita l’attenzione degli autori. Intervengono brevissimamente solo per dirti che la recensione di Riccardo è stata ampiamente discussa in ambito redazionale e posso assicurarti che l’uso del termine demenziale non vuole avere un’accezione negativa. È per intenderci il “demenziale” di opere come Lobo, di autori come Grant e Bisley, ma anche Giffen, De Matteis e Maguire con la loro JL. Fumetti che hanno saputo veicolare contenuti restando leggeri, non prendendosi troppo sul serio, ma senza essere mai semplicistici.
Grazie per i complimenti che rinnoviamo a te, Stefano e BM Comics per quest’opera!