Enzo Rizzi e il suo Zartana Blues

Enzo Rizzi e il suo Zartana Blues

Enzo Rizzi torna con un nuovo personaggio sopra le righe. Dopo Heavy Bones è la volta di Zartana, stregone blues che si muove in un west pieno di zombie, licantropi, vampiri e fantasmi, in un volume edito da Cut Up Publishing.

In un West in cui a fianco di indiani e cowboy troviamo zombie, licantropi e fantasmi, si muove Zartana.
Membro, come il fratello e l’amata Stella, di una comunità di vampiri che ha scelto di abbandonare le ancestrali abitudini predatorie della propria specie grazie a un serio che permette una vita da normali esseri umani, Zartana svolge la professione di stregone blues, capace di curare e di sconfiggere entità sovrannaturali grazie alla musica.

È questa la nuova creazione di Enzo Rizzi – diventato famoso per Heavy Bone, il serial killer delle rockstar – che debutta per la casa editrice Cut Up Publishing. Per questo esordio, l’autore pugliese decide di ritagliarsi il solo ruolo di sceneggiatore, avvalendosi di un gruppo di  disegnatori dallo stile variegato, che danno vita alle due storie contenute nel volume.

La prima, che vede all’opera Stefano Cardoselli, ci presenta il personaggio di Zartana per quello che è nel presente narrativo: uno stregone, un esorcista e, soprattutto un uomo solo e disilluso con il quale la vita ci è andata giù pesante.

Rizzi inserisce in questo primo racconto una serie di elementi narrativi che, da un lato, servono per inquadrare da subito con che tipo di personaggio si abbia a che fare e, dall’altro, aprono una serie di interrogativi nella mente del lettore, conscio da subito che Zartana ha alle sue spalle un passato tutto da esplorare.

Lo sceneggiatore, oltre a introdurre alcuni elementi di continuity importanti con la presenza del fratello Snake e della (ex) vampira e prostituta da saloon Canséra, setta da subito il tono di quella che nell’intenzione dell’autore dovrebbe svilupparsi come una serie di racconti autoconclusivi. Rizzi sceglie un melting pop di generi di tipico stampo tarantiniano, dove il western è il contenitore dentro il quale si mischiano pulp e horror, dando vita a una storia di azione in cui la riflessione e l’introspezione psicologica vengono accantonate. Si lascia spazio a un fluire degli eventi adrenalinico che si incarna nel segno di Cardoselli.

Il disegnatore toscano ha ormai raggiunto una sintesi stilistica assoluta che lo contraddistingue e lo rende riconoscibile. Il tratto grottesco, immediato e graffiato, che rifugge il realistico, insieme ai tagli di inquadratura sugli sguardi stravolti e stralunati dei personaggi, sono marchi di fabbrica che danno origine a tavole che più che l’azione illustrano e mettono su carta emozioni, violenza e stati d’animo.
L’impatto grafico nel bianco e nero è ancora più forte e immediato: può apparire ostico a chi incontra il disegno di Cardoselli per la prima volta, ma ciò non di meno è perfettamente adatto a presentare al lettore Zartana e il suo mondo.

Alla conclusione di questa prima tranche narrativa, che ha messo in scena una battaglia con un ectoplasma amante della buona musica, Rizzi compie un balzo indietro narrativo di cinque anni e comincia a indagare il passato del suo protagonista. Quelle che nella storia precedente erano vaghi accenni trovano qui una contestualizzazione e sicuramente l’autore dimostra di aver ben pianificato la storia del suo personaggio da sviluppare in successive tappe fumettistiche. Aumentano anche l’introspezione e l’approfondimento psicologico, seppur l’azione continui a essere il motore principe della vicenda.

Sono ben tre i disegnatori chiamati a illustrare questa seconda storia: Gian Marco De Francisco, Vincenzo Carratù e Alfonso Elia. I primi due hanno un tratto realistico, pulito e preciso, che strutturano in tavole dalla griglia ordinata di chiara leggibilità, adatte a illustrare le varie sequenze più posate e dialogiche della storia. Per la conclusione della vicenda subentra loro Elia e si ritorna a un segno più stilizzato, basato sui contrasti tra il bianco del foglio e il nero puro delle ombre da cui emergono forme, ambienti e fattezze dei personaggi. Il ritmo in questa parte torna a subire una accelerazione, strutturata però in una griglia composta e leggibile.

Con Zartana Enzo Rizzi dimostra di avere bene in mente la storia da raccontare e di sapere lasciare da parte il tono ironico e dissacrante presente in Heavy Bone per dei toni più cupi. Tuttavia il personaggio – che visivamente ricorda Lobo, il violento mercenario czarniano dell’universo DC Comics –  pare avere spazio anche per vivere vicende più leggere, venate di humor, seppur nero.

Tra le criticità, due appaiono maggiormente evidenti. La prima è l’uso del blues che rimane tangente e sullo sfondo delle vicende, anche se, da come è presentato il personaggio anche nell’introduzione di Stefano Fantelli, il lettore si aspetta che la materiale musicale sia una delle caratteristiche fondative di Zartana e della sua storia.

Sicuramente Rizzi, da esperto musicale quale si è dimostrato essere con le storie di Heavy Bone, avrà modo di approfondire nelle storie successive questo aspetto che potrebbe rivelarsi interessante anche ai fini narrativi.
Più grave ed evidente, invece, appare la mancanza di un attento lavoro di editing e coordinamento grafico tra i disegnatori.

A prescindere dallo stile di ognuno, alcune nette differenze nella resa dei personaggi spiazzano il lettore e inficiano la qualità generale delle storie. Pensiamo al volto sfigurato di Cansèra che Cardoselli e altri autori nella galleria di pin up in chiusura del volume rendono con una cicatrice al lato della bocca, mentre la donna nelle tavole di Elia ha l’intero faccia ustionata. O, ancora di più, la capigliatura di Stella che nel giro di poche pagine passa dal castano scuro di De Francisco al biondo di Elia.

Completa il volume un articolo di approfondimento sul blues firmato da Francesco Ceccamea, oltre alla succitata e cospicua galleria di omaggi firmati da vari disegnatori. Zartana è dunque il primo passo di Enzo Rizzi in un nuovo progetto che, anche se non esente da alcuni aspetti narrativi e grafici da registrare, dimostra di avere potenzialità interessanti.

Abbiamo parlato di:
Zartana, lo stregone blues
Enzo Rizzi, Stefano Cardoselli, Gian Marco De Francisco, Vincenzo Carratù, Alfonso Elia
Cut Up Publishing, 2018
108 pagine, brossurato con alette, bianco e nero – 12,00 €
EAN: 9788895246932

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