La redazione de Lo Spazio Bianco è composta, in primis, da lettori “forti”.
Ogni collaboratrice e collaboratore del sito legge molto di più di quanto riesce a scrivere e di quanto gli piacerebbe scrivere. Tante di queste letture sono spesso accompagnate da note o appunti, utili come schemi o embrioni di future analisi e recensioni.
Per non perdere queste analisi preliminari che tanti di noi fanno, ma soprattutto per dare spazio e visibilità a tutte quelle decine di fumetti che ogni mese escono oggi in libreria, fumetteria ed edicola ma a cui – giocoforza – non riusciamo a dedicare articoli completi, è arrivata la rubrica Letture in breve.
In ogni puntata ci troverete piccoli spot, teaser, microanalisi delle letture, recenti o meno, di vari spaziobianchisti.
The Day the Music Died di Giovanni Dacò e Giacomo Traini (Autoproduzione, 2022)
Brevissimo (8 pagine) omaggio a tre musicisti icone del rock ‘n’ roll: Buddy Holly, Ritchie Valens e “Big Bopper” J.P. Richardson che il 3 febbraio 1959 perirono in un incidente aereo, evento che ispirò al cantautore Don McLean la canzone del 1971 American Pie. In poche pagine gli autori riescono a giocare con la malinconia e l’ammirazione verso questi musicisti, immaginando il racconto di quel giorno attraverso le parole della moglie di Holly e, soprattutto, attraverso le parole delle canzoni che i tre artisti ci hanno lasciato. La forma del racconto breve non è semplice da gestire, ma il registro scelto è adatto e l’esiguo spazio ben gestito pur concedendosi anche molto “bianco” nelle tavole. Pulito e semplice il tratto di Traini, che sembra ispirato alla scuola americana indie e riesce a essere comunicativo e chiaro. L’opera è stata selezionata nel 2022 per la mostra legata al concorso Una lettura fra le nuvole del Corriere della Sera, in occasione del Passaggi Festival.
Ettore Gabrielli
Viaggio acido di Marco Rocchi e Martoz (Gallucci Balloon, 2024)
Il primo esperimento lisergico di Albert Hofmann, il chimico svizzero che nel 1938 sintetizzò l’LSD, raccontato da Marco Rocchi e illustrato dal tratto surreale e avanguardista di Martoz, perfetto per il tema del fumetto anche nella colorazione acida che adotta, tutti sui toni del rosa, del giallo e del verde.
Ma oltre al fumetto su Hofmann, il libro contiene una chicca nascosta dei due autori, un Viaggio acido nel mito che narra, appunto, il mito di Persefone, figlia di Demetra e sposa di Ade, costretta a passare sei mesi nell’oltretomba (autunno e inverno) e gli altri sulla Terra (primavera ed estate). Rocchi e Martoz umanizzano i personaggi mitici e le divinità della storia e, soprattutto, la legano all’uso di sostanze psicotrope che creano visioni, divertendosi a immaginare che gli aedi dell’antica Grecia traessero ispirazione per i loro canti epici proprio dalle cosiddette “piante degli dèi”, descritte nel piccolo “erbario lisergico” che chiude il volume.
David Padovani
Black numero 10 – Balcani di Carta di autori vari (Coconino Press, 2011)
L’occasione della media partnership con il Baba Jaga Fest e la preparazione per l’intervista a Igor Hofbauer mi fa imbattere in questo numero di Black, rivista antologica semestrale lanciata nel 2001 da una neonata Coconino per pubblicare piccole storie o estratti di storie più lunghe di vari autori più o meno noti in Italia, da Daniel Clowes a Seth, da Munoz e Sampayo a Suehiro Maruo, da Marco Corona a Francesca Ghermandi. Volumi da più di 200 pagine nati dalla frenetica e immaginifica mente di Igort per aprire finestre su mondi fumettistici nuovi, in piena linea con la missione della nuova e dinamica casa editrice da lui fondata. Il numero 10 è forse il più ambizioso e particolare, nonchè quello che chiude l’esperienza stessa della rivista, e forse un capitolo della storia Coconino. In questo volume si possono trovare non solo autori e autrici diventati poi molto famosi come Igor Hofbauer, Nina Bunjevac, Aleksander Zograf o Ulli Lust, ma anche testi ricchi di spunti, suggestioni e approfondimenti come quelli dei docenti universitari Paola Bristot e Paolo di Domenico. Uno dei pochi testi in italiano capace di dare una panoramica ampia e sfaccettata su una parte importante e molto originale, ma spesso dimenticata, del fumetto europeo.
Emilio Cirri
Night of the Ghoul di Scott Snyder e Francesco Francavilla (Star Comics, 2024)
Forest Innman, appassionato di cinema, raggiunge un regista recluso in una casa di riposo per ricostruire un suo vecchio film horror incompiuto che, a detta del regista, racconterebbe invece una storia vera. Con questa premessa si apre l’horror Night Of The Ghoul di Scott Snyder e Francesco Francavilla, muovendosi tra un presente a colori e un passato cinematografico in bianco e nero impresso su pellicola. Tra misteriose sette che agiscono nell’ombra e mostri presi dalla mitologia più antica, Snyder imbastisce una storia avvincente che sfrutta pienamente il talento e il peculiare stile di Francavilla, creando un horror avvincente e capace di tenere col fiato sospeso fino al finale, per una delle graphic novel più interessanti del 2024.
Daniele Garofalo
Fioritura lenta di Federico Pace (ComicOut, 2024)
L’opera di esordio di Federico Pace racconta con delicatezza e un pizzico di fantasia non solo la transizione di genere, ma anche e soprattutto la scoperta di sé stessi, il lungo cammino per accettarsi e aprirsi all’amore. Nonostante alcune imperfezioni in alcune prospettive e nella rappresentazione di alcune espressioni, lo stile ispirato ai manga shojo, con la particolare scelta di inserire un ben preciso elemento fantastico (i fiori che coprono gli occhi del protagonista) per rappresentare le incertezze e la presa di coscienza sulla propria identità sessuale, e la sperimentazione con alcune costruzioni della tavola, unite alla genuinità della storia rendono questo piccolo fumetto una lettura piacevole, non appesantita dalla voglia di trasmettere un messaggio ma semplicemente di raccontare i personaggi e le loro vite.
Emilio Cirri
Batman/Nightwing: Bloodborne di Kelley Puckett e Toby Cypress (PlayPress, 2002)
Sotto la copertina di Ted McKeever si sviluppa un fumetto discreto, con una storia molto tesa, che mette in evidenza non solo l’affetto che lega Dick Grayson a Bruce Wayne, ma anche quanto Alfred e Tim Drake tengano a Batman.
A causa di una parte finale frettolosa e di una soluzione al problema posto nel racconto che sembra campata per aria, il thriller non sempre funziona nel tentativo di mostrare la missione di Nightwing alla ricerca del mentore scomparso.
I disegni sono particolari e assai diversi da quelli che oggi siamo abituati a guardare nella maggior parte dei comics di DC e Marvel, tuttavia proprio la loro peculiarità merita una certa attenzione. Mentre i volti sono troppo discontinui e quindi discutibili, invece i corpi e le ambientazioni convincono lungo tutta la narrazione.
Federico Beghin
The Horizon 1 (di 3) di Jung Ji Hun (Gaijin/ReNoir Comics)
Grazie all’etichetta di ReNoir dedicata a euromanga e manhwa, anche i lettori italiani possono leggere questa opera prima di Jung Ji Hun, nata come webtoon e poi trasposto in forma cartacea.
Pur rifuggendo qualsiasi tentativo di paragone, semplificando per amore di spazio The Horizon è una sorta di Conan il ragazzo del futuro contemporaneo: leggerlo è come leggere una storia di Miyazaki privata della poesia e della speranza, ma non dell’efficacia narrativa. Con un tratto sporco – spontaneo, immediato ma assolutamente sotto controllo – e un ottimo uso del medium – usato per trasmettere le sensazioni provate dai vari personaggi a chi legge – l’autore ci racconta una storia distopica, con protagonisti un ragazzino e una ragazzina in fuga in un mondo sconvolto da una imprecisata guerra. I due protagonisti sono sempre rappresentati con due occhi enormi, che come per tutti i giovani dovrebbero essere spalancati sulle meraviglie che li attendono: qua invece i loro occhi vedono solo orrore e disperazione a opera degli adulti.
David Padovani
Darwin’s incident #5 di Shun Umezawa (Dynit Manga, 2024)
Dopo i dolorosi eventi del #4, Shun Umezawa arricchisce di nuovi colpi di scena l’avventura di Charlie, lo Humanzee, Lucy e i loro alleati in lotta con l’organizzazione terroristica Ala. L’autore mette da parte le riflessioni sul rapporto tra uomo e animali, capitalismo e natura che avevano permeato i precedenti volumi per concentrarsi sull’avanzamento della trama e su nuove rivelazioni. Se questo da un lato dà maggiore ritmo alla storia, dall’altro toglie un po’ di drammaticità al racconto: resta poco tempo per riflettere sulla morte dei genitori adottivi di Charlie, ad esempio, ma anche sull’evoluzione del rapporto tra lui e Lucy; questo, che dovrebbe essere uno degli assi portanti della storia, viene affrontato in maniera ambivalente, tra momenti di intensità, altri molto ironici e altri forse troppo frettolosi e superficiali.
Emilio Cirri
Per questa puntata è tutto. Vi diamo appuntamento tra quindici giorni, con nuove letture, brevi o lunghe che siano.