Inerzia: i viaggi impossibili di Adam Tempesta

Inerzia: i viaggi impossibili di Adam Tempesta

Da Eris Edizioni la seconda graphic novel del giovane autore Adam Tempesta: “Inerzia” è un affascinante viaggio psichedelico tra mondi fantastici.

Cercare la parola inerzia su Wikipedia porta a una pagina di disambiguazione.
Il termine cioè può avere diversi significati, soprattutto nell’ambito della fisica, e anche all’interno di essi il concetto è polisemico.

Allo stesso modo Inerzia, nuova graphic novel di Adam Tempesta, può essere tante cose. Certamente non si tratta di un fumetto dalla lettura univoca, per la sua capacità di viaggiare sull’ambiguità, sul mistero, senza per questo scoraggiare il lettore.
Tempesta ha saputo trovare il giusto equilibrio per dare al pubblico un fumetto affascinante, capace di farsi rileggere non tanto o non solo per il suo essere ostico, quanto piuttosto per il piacere di gustare nuovamente un racconto stratificato, ricco, appagante ogni volta.

Da apprezzare principalmente il lavoro di scrittura di Melissa, la protagonista: tutt’altro che monodimensionale, comunica per mezzo di dialoghi asciutti e mai banali, anzi piuttosto spiazzanti. Il suo carattere spigoloso e intrigante si rivela perfetto per guidare il lettore attraverso le camere del misterioso hotel in cui s’imbatte all’inizio della storia.

Le camere sono il luogo ideale affinché l’autore possa sfogare la sua fantasia nel creare diversi mondi, eterogenei tanto nelle ambientazioni quanto nelle creature che li popolano, e nelle quali Melissa viene messa di fronte a un serie di situazioni al limite del paradossale. Attraverso queste, scopriamo via via nuove informazioni sulla protagonista, che non manca di stupire nel modo di affrontare gli eventi fino alla chiusura del volume.
È intrigante infatti il modo in cui il personaggio, immediatamente presentato in medias res, sia caratterizzato da un alone di mistero che rende la sua crescita una vera scoperta, mancando del tutto un pregresso che possa aiutare a inquadrarlo meglio.

Per analogia, anche a livello concettuale dell’opera, Tempesta sembra volersi concentrare sul tema del viaggio in sé, senza cioè tenere in grossa considerazione l’origine e la destinazione, quasi privilegiando l’etimologia della parola e prestando attenzione proprio alla via come mezzo per spostarsi da un punto all’altro.
Se questo è vero, anche il titolo dell’opera assumerebbe un senso specifico: in fisica l’inerzia, oltre che come immobilità, può essere anche definita come condizione di moto rettilineo uniforme o rotazione uniforme attorno a un asse. Nulla di più simile al peregrinare di Melissa senza soluzione di continuità, con il racconto che, per il solo trovare ogni volta una nuova ambientazione, si autocostruisce proprio per inerzia, seguendo semplicemente il flusso creativo del suo autore.

Il design delle tavole, non riconducibile a uno schema fisso, mostra una grande capacità di Tempesta nel saper scandire il ritmo di lettura rimanendo comunque nel recinto di una gabbia abbastanza riconoscibile, variando la composizione e la misura delle vignette in base alle esigenze narrative. Tra le diverse soluzioni grafiche sfoggiate nel fumetto, come le dominanti di colore diverse a seconda dell’ambientazione, si segnala il peculiare modo di comunicare il trascorrere del tempo all’interno delle tavole, ottenuto con un effetto di fade in/fade out operato direttamente sulle vignette, rendendo visivamente immediato il lasso temporale trascorso.

Interessantissima poi la composizione delle tavole a pp.34-35, un esempio lampante della cura che l’autore ha dedicato al layout.

Si tratta di due rappresentazioni a tutta pagina affiancate, di un campo lungo prima e un campo medio poi. Il primo, che rappresenta i personaggi di spalle mentre assistono a un evento, è però scomposto in sei vignette. Se osservati nell’insieme, i sei tasselli rappresentano appunto un’immagine unica; mentre seguendo la lettura di una vignetta alla volta la scena si forma mano a mano. La successiva è un piano medio di controcampo su un personaggio che sottolinea l’importanza della scena.

È d’obbligo una menzione al brillante lavoro di colorazione, caratterizzato da una curata ricerca delle tonalità, dei contrasti e degli abbinamenti davvero azzeccata, che impreziosisce l’opera donandole un tocco assolutamente unico. Un lavoro di colorazione che si amalgama perfettamente con la linea di Tempesta, continua, precisa, che descrive figure e ambienti con uno stile pulito, semplice e attento ai dettagli anche nelle ambientazioni, che rievoca in alcuni elementi la serie d’animazione Rick e Morty, pur mantenendo una tecnica molto personale.

Anche in Itero perpetuo, lavoro d’esordio, l’autore aveva affrontato il tema del viaggio, che qui viene ripreso in maniera del tutto particolare, e cioè come necessità dettata dagli eventi. Che il viaggio non sia uno di quelli classici lo si capisce da subito, e durante tutto il corso della storia ci si ritrova a interrogarsi su quanto sia precario il concetto di coordinate spazio-temporali, rimanendo sempre con un senso di straniamento che rappresenta il fascino principale di un’opera senz’altro difficile, ma meritevole di essere goduta.

Abbiamo parlato di:
Inerzia
Adam Tempesta
Eris Edizioni, 2018
190 pagine, brossurato, colore – 18,00 €
ISBN: 9788898644551

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