DC Universe
La notizia apparsa nei giorni scorsi della messa in lavorazione di uno spin-off di Superman incentrato sul personaggio di Jimmy Olsen per la piattaforma HBO Max ha inserito un ulteriore tassello nel neonato DC Universe ideato da James Gunn che comunque non arriva come una vera e propria novità, visto che indiscrezioni sullo show erano già trapelate poco dopo l’uscita della pellicola sull’uomo d’acciaio nelle sale.

Se, nelle prossime settimane o nei prossimi mesi, dovesse trovare conferma anche l’indiscrezione riguardante uno show con protagonista Mr. Terrific (Edi Gathegi) ci troveremmo sempre più di fronte alla costruzione di un DC Universe impostato sulla figura di Superman o comunque su quei personaggi che hanno rivestito una certa importanza nella pellicola che ha rilanciato i fumetti DC Comics sul grande schermo. La messa in sviluppo di DC Crime, che secondo quanto rivelato finora vedrebbe Jimmy (Skyler Gisondo) occuparsi di casi che riguardano dei super-criminali (con Gorilla Grodd al centro della prima stagione), sembra in qualche modo volere allontanare l’attenzione dall’azzurrone e mostrare altri pezzi del nuovo universo, anche se così facendo sacrifica comunque qualcosa.
Sorge infatti spontanea la domanda sul perché mostrare dei villain collegati notoriamente ad alcuni eroi, come è il caso di Grodd per quanto concerne Flash, quando quegli stessi eroi ancora non hanno debuttato nel nuovo universo, in una impostazione narrativa che pare ricordare il paradosso dell’uovo e della gallina e che a molti potrebbe risultare confusionaria. È possibile, ma non probabile, che il tutto abbia in qualche modo a che fare con i futuri sviluppi che il regista e sceneggiatore ha in mente dopo il finale (sovraccaricato di aspettative dallo stesso Gunn) di Peacemaker e con il prossimo Man of Tomorrow.
Se questa teorica giustificazione si può dire accettabile se la si guarda da un certo punto di vista, da un’altra angolazione non si può fare a meno di notare come il co-presidente dei DC Studios stia in qualche modo commettendo i medesimi errori dei Marvel Studios, collegando i serial ai film e al quadro generale e costringendo quindi il pubblico a quei “compiti a casa” che proprio la major guidata da Feige confermò fu la causa di una certa pesantezza e perdita di attenzione da parte del pubblico. Questo errore è doppio se si pensa al fatto che la seconda stagione di Peacemaker è stata girata in contemporanea con la lavorazione di Superman, un fattore questo che secondo alcuni ha portato a una certa confusione e delusione per il finale dello show con protagonista John Cena e che potrebbe ripetersi anche con la serie su Jimmy Olsen.
Nei giorni scorsi, infatti, è stato rivelato che la produzione di DC Crime avverrà parallelamente a quella del nuovo film con protagonisti Superman e Lex Luthor, un elemento che evidenzia un collegamento tra i due progetti, sperando che questa volta però Gunn concentri completamente tutta la sua attenzione solo su uno dei due, limitandosi a fornire alcune indicazioni di base a Tony Yacenda e Dan Perrault, che si occuperanno di realizzare lo show.
Quello che vogliamo nuovamente sottolineare è quanto ormai questo DC Universe che sta prendendo forma sia completamente diverso da quello annunciato nel gennaio 2023 da Gunn. Per fare un esempio, della serie Paradise Lost, che rientrava nella lista dei primi progetti della fase Gods and Monster, col passare del tempo si è persa totalmente ogni traccia, tanto che ormai è lecito pensare che il progetto sia stato, in qualche modo, definitivamente accantonato.
Anche se l’attuale DC Universe risulta sempre affascinante e interessante per come viene portato avanti, e ogni annuncio è il benvenuto in quanto portatore di novità, l’impressione è che schiacciare il tutto su Superman e il suo pantheon di personaggi e sacrificare altri eroi non sia propriamente positivo. È ovvio che Warner e DC Studios vogliano sfruttare il più possibile il successo di Superman, ma nel 2026 avremo un DC Universe composto praticamente dagli stessi personaggi apparsi nel film di Gunn, a cui si aggiungeranno due Lanterne Verdi (Lanterns) e un villain di Batman (Clayface), rimandando un quadro più vasto probabilmente al 2027.
American Film Market
Si è svolto nei giorni scorsi a Los Angeles il consueto appuntamento con l’American Film Market, rassegna in cui i vari studios e le società di distribuzione stilano accordi per l’uscita di numerosi progetti cinematografici, tra cui quelli di animazione.
Tra i progetti più interessanti di questo settore che sono stati presentati segnaliamo A Banquet For the Hungry Ghosts, un film horror antologico animato presentato in prevendita come un pilastro fondamentale del catalogo internazionale della indiana Toonz Media Group.

Il film, della durata di 90 minuti, è basato su un libro dell’autore e chef sino-americano Ying Chang Compestine ed è prodotto dalla Robot Playground Media di Singapore, il cui co-fondatore, Ervin Han, è alla guida del progetto con un team di animatori provenienti da Indonesia, Malesia e Taiwan, uniti sotto l’egida dello studio Robot Playground. La storia si sviluppa in quattro racconti indipendenti ma interconnessi, ognuno ispirato a un iconico piatto cinese e legato da uno chef spettrale che dirige un misterioso ristorante ultraterreno. I produttori affermano che il film fonde “il macabro, il giocoso e il poetico” per offrire “un’esperienza cinematografica agghiacciante che esplora i temi della fragilità umana, del senso di colpa ancestrale e dell’avidità”.

Altro progetto è The Nut Job 3, il terzo capitolo di Operazione Noccioline (2014), dello studio di animazione coreano RedRover. Il nuovo film riprenderà personaggi noti del franchise e ne introdurrà di nuovi, seguendo la figlia di Surly, Hazel, in un viaggio che metterà alla prova il loro legame filiale, mentre il vecchio nemico di Surly, Raccoon, trama la vendetta.
Dalla tedesca Telescope Animation arriva invece The Last Whale Singer, un film di animazione che offre uno sguardo su una storia adatta alle famiglie che fonde sentimento, umorismo e avventura con un’estetica che mostra di cosa sono capaci i film indipendenti europei. Della pellicola, che è stata presentata all’AFM da Global Constellation, è già stato diffuso un trailer. Scritto e diretto da Reza Memari, The Last Whale Singer segue Vincent, una megattera adolescente orfana destinata a diventare il prossimo Whale Singer, un guardiano il cui canto mistico può guarire e proteggere gli oceani. Ma il viaggio di Vincent alla ricerca della sua voce è sia letterale che spirituale, rispecchiando le difficoltà di chiunque impari a superare le proprie paure e insicurezze.
