In un mercato saturo come quello degli shojo, si spera sempre di trovare qualcosa che trascenda dai canoni ormai rodati del genere, dove le guance arrossate, gli sguardi fuggiaschi tra i banchi di scuola, i batticuori e i dolcetti di cioccolato per San Valentino la fanno da padrone.
Purtroppo Girl’s Drop non si discosta da da questi cliché, offrendo per ben sette racconti brevi e auto-conclusivi il medesimo rituale, fatto di corteggiamenti velati e sentimenti incompresi, mezze verità, scaramucce e battutine tra adolescenti alle prese con i primi sussulti del cuore, alla continua ricerca dell’amore vero.
Solo la prima e l’ultima storia meritano una piccola menzione d’onore, complice l’apporto umoristico che solleva l’animo dalla monotonia e dalla noia generale.
Nemmeno le scene di sesso, più o meno esplicite ma comunque censurate, riescono a dare una qualche venatura di maturità a un prodotto che trova nel fan service emotivo la sua ragion d’essere.
Come se non bastasse, i disegni rientrano in uno standard medio-basso rispetto a quelli di prodotti similari, apparendo privi di un tratto distintivo e peccando tanto nella resa delle proporzioni quanto nel dettaglio, con una marcata ripetitività delle fisionomie dei personaggi che rende talvolta difficoltosa la distinzione dei vari protagonisti nello stesso racconto, provocando anche un fastidioso senso di déjà vu tra una storia e l’altra.
Abbiamo parlato di:
Girl’s Drop
Kanae Hazuki
Traduzione di Giovanni Lapis
GP-Manga, marzo 2014
226 pag, brossurato, bianco e nero – 5,90 €
ISBN: 9788866348733