Ogni mercoledì in USA esce quasi un centinaio di albi a fumetti, molti dei quali sono numeri di esordio di serie e miniserie, i first issue.
First Issue è la rubrica de Lo Spazio Bianco dedicata ai nuovi numeri uno in uscita negli States! In questo episodio #55 ci concentriamo sulle novità uscite mercoledì 2 e 9 ottobre 2019.
Marvel Comics
Dopo le vicende di Damnation, miniserie legata a doppio filo con Dr. Strange e altri personaggi mistici della Marvel, Johnny Blaze si è ritrovato ad essere il signore dell’Inferno, esiliando Mefisto. Come se la sta passando adesso il primo Ghost Rider, e anche come sta vivendo suo fratello Danny Ketch, ce lo raccontano Ed Brisson e Aaron Kuder in questo primo numero di una serie che si annuncia all’insegna dell’azione e dell’horror, senza trascurare l’aspetto psicologico dei personaggi.
In poche pagine Brisson ci fa capire dove vuole andare e ci mostra tutta la sua sintonia con i due protagonisti: né Johnny né Danny navigano in buone acque, il primo alle prese con un compito arduo e rischioso per la sua integrità, il secondo devastato dalla perdita della madre e deciso a chiudere la porta al passato.
I dialoghi che li vedono protagonisti mettono in luce le loro caratteristiche fondamentali, la spavalderia velata di oscurità di Johnny, la rabbia disillusa di Danny, che vengono fuori non solo nelle interazioni tra i due, ma anche con altri personaggi, tratteggiando i protagonisti in maniera tridimensionale e riconoscibile sin dalle prime frasi pronunciate.
L’introspezione psicologica attenta e rispettosa di Brisson viene rafforzata dall’arte di Kuder, che usa il suo tratto sottile per rimarcare i dettagli dei volti e il linguaggio dei corpi. Ma chi conosce gli autori sa anche quanto siano amanti dell’azione con venature horror-mistiche, e questo primo numero dà un assaggio di quello che i due promettono: le battaglie all’Inferno e sulla Terra sono caratterizzate da un ritmo forsennato, da tavole ricche di segni e linee cinetiche, da costruzioni complesse che aumentano il senso di dinamicità, il tutto condito da battute spavalde e violenza. La pagina finale dà il via a questa prima saga, e non possiamo che aspettare lo scontro tra i due Ghost Rider e con altri esseri mostruosi.
Un ritorno convincente, che tanti aspettavano dopo la parentesi dedicata a Robbie Reyes. Quindi che dire: bentornato Johnny, bentornato Danny, ben tornato Ghost Rider.
Emilio Cirri
L’esordio di Christopher Cantwell (autore della serie TV, ormai cult, Halt and Catch Fire) in Marvel non si presenta dei più semplici, dovendo fare i conti con uno dei più famosi e interessanti personaggi della Casa delle Idee: Victor Von Doom, il Dottor Destino.
Partendo dal rinnovato status quo di monarca di Latveria visto nei Fantastici Quattro dopo le avventure da antieroe vissute in Infamous Iron Man, Cantwell ci mostra un Destino che si trova ad affrontare minacce interne ed esterne al suo regno, mentre una nuova tecnologia energetica (creata dai suoi più acerrimi nemici, Stark e Richards) rischia di mettere a repentaglio la Terra.
Se la trama della nuova serie dedicata a Doom appare in questo numero d’esordio nebulosa ma ricca di spunti per il futuro, il vero pezzo forte dell’albo è la caratterizzazione del protagonista, un uomo camaleontico che cela il suo volto deturpato dietro una maschera di ferro. Cantwell mostra le diverse sfaccettature del sovrano, dell’uomo e del criminale nelle sue interazioni con altri personaggi: crudele e vendicativo nei confronti del giornalista Steve, tronfio e invidioso, fermo nella gestione del suo paese ma anche preoccupato per il benessere dei suoi sudditi e dei suoi più stretti servitori, compassionevole e addirittura affabile con loro, diviso tra una visione di messia illuminato e infallibile e i suoi incubi di uomo spezzato e folle. In trenta pagine, vediamo tutti gli aspetti salienti di Destino, sapientemente sviluppati fino al climax finale che lo mette con le spalle al muro.
Salvador Larroca segue la sceneggiatura con uno storytelling sicuro, che gestisce le inquadrature con sapienza, andando a concentrarsi su dettagli importanti (uno sguardo, un gesto) tagliando via tutto il superfluo, e cresce via via di intensità per seguire l’escalation che porta il protagonista in una situazione non semplice.
Il disegnatore si esalta soprattutto nelle scene riflessive, in particolare nel dialogo tra Destino e il suo ospite speciale e inatteso, in cui le vignette seguono il flusso del discorso e i movimenti che si sviluppano in un gioco di luci e ombre quasi teatrali. Meno riuscite sono le scene dedicate al sogno di una vita diversa, visioni oniriche in cui il disegnatore non riesce sempre a conferire la giusta mimica alle espressioni dei personaggi. A sopperire a questi cali di intensità emotiva ci pensano i colori caldi e pieni di GURU-eFx, che ben completano le ombreggiature del disegnatore.
Un esordio convincente e promettente, per un personaggio che sembra non esaurire mai il suo fascino e il suo potenziale narrativo.
Emilio Cirri
Di seguito, le copertine delle altre novità targate Marvel Comics.
DC Comics
Il team creativo che ci ha regalato The Authority, Warren Ellis e Bryan Hitch, si riunisce sulle pagine di The Batman’s Grave, maxi serie in dodici numeri. Più che sull’intreccio -un murder mistery dai contorni abbastanza canonici, pur non difettando di competenza nella costruzione-, l’autore si concentra, in questo numero d’esordio, sull’approfondimento psicologico del Cavaliere Oscuro e sullo sviscerare la natura del rapporto che lo lega al suo fidato maggiordomo e figura paterna, Alfred. Il trauma subito da Bruce quando era un bambino si riflette, mentre pattuglia le strade di Gotham, nella particolare attenzione che egli ripone verso i vicoli situati nelle prossimità dei cinema, oltre che nell’impossibilità per lui di immedesimarsi negli assassini, ma solo nelle vittime.
Come mostrato in una suggestiva sequenza nella parte finale dell’albo, proprio quest’abilità costituisce il fondamento del suo metodo di indagine, in quello che può essere visto come un richiamo, a ruoli invertiti, al metodo investigativo del protagonista della serie tv Hannibal.
Dal canto suo, Alfred viene mostrato sotto una luce inedita, laddove l’apprensione per le sorti del suo figlio putativo lascia il posto a momenti di scoramento e aperta ostilità nei confronti di una crociata al crimine che, ai suoi occhi, ha perso di senso. Nonostante sia sempre pronto a dare il suo supporto a padron Bruce nella difesa della città, è però anche consapevole che proprio il suo aiuto è ciò che contribuisce all’approssimarsi del momento in cui anche la terza tomba, già predisposta al fianco di quelle dei coniugi Wayne, verrà riempita. Una tomba a cui manca solo un nome.
Sul versante artistico, un Bryan Hitch particolarmente ispirato regala dei disegni capaci di impressionare per la minuziosità di composizione e nella cura riposta nel riempire di dettagli gli sfondi, come testimoniato dalla splendida illustrazione di villa Wayne che campeggia nella prima tavola. Ottimo il lavoro svolto dall’inchiostratore Kevin Nowlan nel definire le fisionomie riempiendole di ombreggiature e buona anche la colorazione di Alex Sinclair, efficace nell’infondere personalità ai differenti ambienti e ai vari momenti in cui si svolge l’azione ma che appare in qualche occasione un po’ piatta.
Marco Marotta
Di seguito, le copertine delle altre novità DC.
Image Comics
Di seguito, le copertine delle novità Image Comics.
Editori indie
Lana vive in una piccola cittadina, da qualche parte negli Stati Uniti; ha una ragazza, Blair, che si esibisce come lap dancer e insieme alla quale si esercita al trapezio. È legatissima anche alla nonna materna, affidata a una casa di cura, che sta un po’ perdendo la testa, e che va a trovare molto spesso – sua madre no: pare aver chiuso il discorso con lei come con il padre di Lana e questo non è l’unica linea di contrasto fra la protagonista e la madre. Dalle chiacchierate con la nonna emerge il ricordo di un delitto, che spalanca davanti a Lana un mondo di possibilità, suggestioni e il desiderio di investigare. Contro i consigli di chiunque.
Questo lo scenario proposto nel debutto di Ruby Falls, mini serie in quattro uscite scritta da Ann Nocenti, disegnata da Flavia Biondi per i colori di Lee Loughridge e pubblicata da Dark Horse Comics nella collana Berger Books.
Molti elementi, proposti con un’atmosfera intrigante, nella quale si miscelano in maniera equilibrata emozioni di varie tonalità, dal sentimento fra Lana e Blair, alle tensioni interne alla famiglia della protagonista, passando per il senso di pericolo che nasce dalla riemersione delle memorie.
La varietà dei toni emotivi trova corrispondenza in quella dei toni cromatici, con arancioni e ocra caldi che marcano le scene e i momenti di serenità della protagonista, quelli nei quali si sente a proprio agio, e grigi e blu che accompagnano quelli di tensione negativa o contrasto. La Biondi usa un tratto sottile, che delinea figure e volti senza tratteggi, e che li rende vivi giocando con pochi tratti. Scenario, personaggi, relazioni e mistero sono delineati in maniera essenziale, dando un quadro di riferimento preciso. In particolare, emergono con nettezza il temperamento di Ann, il suo desiderio di uscire dalla famiglia, di trovare una propria vi(t)a. Con molta naturalezza, il tentativo di costruire il proprio futuro si cortocircuita con quello di (ri)costruire il passato: l’aspettativa è quindi di un mistery che amplifichi le tensioni fra i personaggi, consentendoci di conoscerne non solo le vicende ma anche (di questa aspettativa è responsabile l’empatia suscitata dalla recitazione) l’animo più profondo.
Simone Rastelli
Matt Wagner, dopo aver portato a compimento a inizio 2019 la parabola narrativa del personaggio di Mage per la Image Comics, torna alla Dark Horse per raccontare una nuova avventura ambientata nell’universo della sua creazione più famosa, quello di Grendel.
Grendel’s Odissey è una miniserie in otto parti che riporta sulle pagine, come protagonista, Grendel-Prime, il cyborg guerriero votato alla protezione della stirpe degli Assante – i Grendel Khan (imperatori) – una delle più intriganti e amate incarnazioni dell’idea alla base di una storia che sta andando avanti dalla metà degli anni ’80 del secolo scorso, composta in un mosaico di tante miniserie.
A partire da Hunter Rose, capostipite e primo personaggio a indossare l’iconica maschera, Grendel è sempre stata l’incarnazione dell’aspetto violento e sanguinario dell’essere umano, presente in ogni individuo in maniera più o meno evidente, più o meno profonda. È proprio questa sua valenza allegorica che ha offerto a Wagner, in maniera naturale, lo spunto per fare indossare la sua maschera a vari personaggi, uomini, donne e cyborg, che nel corso dei secoli si trovano a dover fronteggiare situazioni tra loro diverse, ma tutte accomunate dalla presenza di una forte dose di violenza, al loro interno o nel mondo che ne fa da palcoscenico.
In questo nuova storia l’autore si apre a un racconto spaziale. In un lontano futuro, in una Terra ormai morente, l’ultimo Khan sull’orlo della distruzione dell’impero affida a Grendel-Prime la missione di trovare un nuovo pianeta, portando con sé il DNA del primo Khan, Orion Assante, delle sue due sorelle e delle sue mogli. L’obiettivo è far ripartire la razza umana, ripopolare un nuovo mondo con la stirpe dei Grendel senza ripetere gli errori passati che hanno portato all’annientamento della Terra.
Accompagnato da un drone caratterizzato da un intelligenza artificiale di genere femminile, a bordo di una astronave dall’evidente forma fallica (d’altronde la missione è quella di spargere il seme degli Assante nella galassia), Grendel-Prime inizia la sua odissea alla ricerca di una nuova terra ospitale.
Il segno di Wagner è quello tipico, fatto di spesse linee di contorno chiuse e precise che delineano corpi e oggetti, con uno stile che si avvicina molto alla linea chiara francese. L’autore nelle pagine si diverte a rendere omaggio a paesaggi e creature aliene che sembrano arrivare direttamente dalle pagine delle riviste di fantascienza della EC Comics.
Brennan Wagner – figlio di Matt – affianca il padre nella parte grafica occupandosi della colorazione (come già era avvenuto sull’ultima serie di Mage) ed è senza dubbio il valore aggiunto del progetto. Avvalendosi di una palette cromatica dai toni acidi – che fin dagli esordi ha sempre contraddistinto le pagine delle storie dei Grendel – il colorista crea ambientazioni in cui accostamenti improbabili di tonalità rendono vivi paesaggi alieni e in cui caldi toni di rosso caratterizzano tanto gli interni del palazzo del Khan sulla Terra quanto gli esterni del pianeta colmi di esplosione e distruzione.
David Padovani
La prima apparizione fumettistica di Vampirella risale al 1969 nelle pagine dell’horror-comics magazine a lei dedicato dalla Warren Publishing. Personaggio liberamente ispirato alla Barbarella di Roger Vadim, acquisisce negli anni uno status di icona grazie anche alla perizia grafica del maestro Frank Frazetta. Illustratore, pittore e scultore con uno stile improntato al fantasy e alla fantascienza, Frazetta fissa un punto di sintesi realmente contrassegnante le caratteristiche insite nella natura del personaggio collocabili tra orrore ed erotismo. Vampira e donna sensuale, emancipata e guerriera, si erge a protettrice della terra contrastando la calata sul nostro pianeta di mostri e creature spaziali. Personaggio che intercetta il fenomeno delle Bad Girls fumettistiche degli anni ’80 e ’90 grazie alla sua natura forte ed aggressiva, vive diverse incarnazioni/genesi che la vedono dapprima nei panni di un’aliena proveniente dal pianeta Drakulon e successivamente come una creatura originaria dalle profondità infernali. Dopo una riuscita parentesi in casa Harris Comics negli anni Novanta e l’uscita di un film a lei dedicato, i diritti del personaggio Vampirella vengono acquisiti da Dynamite Entertainment, suo attuale editore, che riporta ora in fumetteria Vengeance of Vampirella, serie originariamente pubblicata nel 1994. È questo un evento celebrativo del cinquantesimo anniversario della nascita del personaggio che vede lo scrittore Tom Sniegoski ritornare alla sceneggiatura della serie da lui tenuta a battesimo venticinque anni fa.
La vicenda che prende le mosse cinque lustri dopo i fatti della prima serie, mostra la Terra come un luogo apocalittico, triste e desolato. L’umanità, impegnata in una stenua lotta per la sopravvivenza, cerca di rialzare la testa schiacciata sotto il tallone di una moltitudine di mostruosità, esseri che si sono di fatto impossessati del pianeta che ora è governato dalla villain Nyx. Sniegoski riprende le redini del racconto con una sceneggiatura che trova nell’assenza della protagonista un punto di forza. Una mancanza che carica la narrativa di un particolare pathos per le sorti del personaggio divenuto per gli abitanti della Terra, dopo la sua scomparsa/morte, leggendario.
Grazie a un racconto circolare, costruito attorno all’attesa del possibile ritorno di Vampirella, lo scrittore colloca attori e comprimari al giusto posto, garantendo a tutti adeguato spazio e voce, e riuscendo, nel contempo, a immergere il lettore in una storia che si preannuncia come votata alla resa dei conti ed alla vendetta.
Michael Sta. Maria, alle matite, tratteggia i contorni credibili di un mondo triste e desolato, intriso di distruzione e decadimento al quale fa da contraltare la spiccata sensualità delle figure femminili.
Dynamite ha dunque il merito di festeggiare il cinquantesimo anniversario di Vampirella con una nuova avventura che si dimostra appetibile ai fans e ai neofiti del genere e che, di fatto, celebra la morte e la prossima resurrezione della sexy vampira.
Vampirella è morta! Lunga vita a Vampirella!
Ferdinando Maresca
Di seguito, le copertine delle altre novità degli editori indipendenti.
Wednesday Warriors
Nella puntata #44 di Wednesday Warriors su Dimensione Fumetto, Andrea Gagliardi ha parlato di Superman – Up in the sky #4, miniserie dedicata all’Azzurrone firmata da Tom King e Adam Kubert, pubblicata originariamente in esclusiva per la catena commerciale Walmart.
Tom King e Andy Kubert presentano una storia composta da racconti autoconclusivi che si propone di indagare sull’essenza stessa di Superman: su cosa davvero rende Superman il supereroe per antonomasia. L’evento scatenante, e la macrotrama che fa da collante ai singoli episodi, è tanto semplice quanto effettivamente pretestuoso: una ragazzina viene rapita dagli alieni e Superman lascia tutte le sue responsabilità per correre in suo soccorso, riproponendo così il dilemma etico che contrappone “le esigenze dei molti” a quelle dei pochi (tante grazie Star Trek II e III).
King adatta il suo collaudato stile di scrittura ricco di ellissi e frasi frammentate e lo estende alla trama generale: i primi sei racconti (e quindi i primi tre albi) hanno pochissimi legami di contiguità, sono slegati tra loro e spesso non si prestano a nessun tipo di spiegazione al lettore, lasciando a quest’ultimo l’onere dei collegamenti logici.
Più che una storia coesa Up In The Sky si presenta una serie di interessanti saggi sul personaggio di Superman, sulla sua umanità, forza morale, determinazione e quant’altro lo rende un eroe prima ancora che un supereroe. L’impressione è che King avesse una serie di storie brevi in testa e abbia deciso di piazzarle in questa mini senza preoccuparsi troppo di rendere coerente tutto l’impianto narrativo.
LEGGI LA RECENSIONE COMPLETA QUI
Per questa puntata è tutto. First Issue ritorna con la puntata #56 il 6 novembre 2019.
Stay tuned!
[Un ringraziamento al nostro Paolo Garrone, che cura la gallery delle cover su Facebook per ogni puntata di First Issue.]