Sergio Toppi non ha mai amato i personaggi seriali. Sono davvero poche le collaborazioni in questo senso, tra cui ricordiamo alcuni numeri disegnati per Martin Mystere, Julia e Nick Raider della Sergio Bonelli Editore.
Ma nell’ormai lontano 1984, per la collana I Protagonisti di Orient Express, Toppi creò il suo personaggio seriale, il Collezionista; titolo esplicativo, in cui protagonista è un uomo che ha dedicato la sua vita alla ricerca di oggetti particolarissimi e quasi sconosciuti, che rintraccia attraverso le sue ricerche nei luoghi più disparati. Un uomo che per venire in possesso di tali oggetti non esita ad usare mezzi privi di qualunque scrupolo. Un uomo pericoloso, in ultima analisi. Ma non una persona priva di garbo; anzi si può dire che tra le sue peculiarità c’è una cortesia e un’eleganza da vero lord che vanno anche oltre al suo aspetto da damerino d’altri tempi. La sua passione per gli oggetti, infatti, non è portata da scopi economici o venali: è anzi puro, disinteressato, collezionismo, voglia di essere il migliore in questo campo, anche aiutandosi con i propri sterminati mezzi finanziari e con l’animo senza scrupoli che caratterizza i veri collezionisti nel mezzo delle loro ricerche.
Sono veramente incredibili le avventure che Toppi fa vivere a questo vero e proprio antieroe. Infatti il Collezionista pesca i suoi famosi oggetti in ogni angolo del globo terreste. Nelle cinque storie che Toppi ha dedicato al personaggio, il Collezionista ha praticamente toccato tutti i più remoti angoli della terra, dall’Etiopia all’Irlanda, dall’Afghanistan ai Carpazi.
Proprio nelle rappresentazioni di questi luoghi esotici e lontani dalla nostra cultura, Toppi dà il meglio di sé: nelle sue tavole sono vividissime le atmosfere di questi paesi; le sue vignette ricche di particolari sono una gioia per gli occhi, forse la parte migliore dei volumi. Infatti pur essendo un personaggio seriale, Toppi non rinuncia alla sua “autorialità”, evidente nella composizione delle tavole e soprattutto in quella delle vignette; ogni tavola ha una composizione diversa dall’altra: ci sono tavole con vignette orizzontali e con vignette verticali, tavole con la classica gabbia bonellide alternate con tavole che sembrano provenire da riviste come Metal Hurlant e Frigidaire.
In più, grazie alle vicende del Collezionista, Toppi può rivivere, e far quindi rivivere ai suoi lettori, vari momenti della storia, anche italiana. Nell’episodio L’Obelisco della terra di Punt narra della tragica disfatta subita dai soldati italiani durante il primo tentativo di colonizzare l’Etiopia e dei danni, anche psicologici, subiti dai pochi superstiti di quella tragica guerra. Ma la lente d’ingrandimento di Toppi si dedica anche a mostrarci la vita di popolazioni indigene residenti in lontane isole del Pacifico, i modi spicci dei banditi afghani, le battaglie e le vittorie di Gengis Khan. Insomma, la storia del nostro pianeta.
Le avventure del Collezionista sono cinque:
1. Il Calumet di Pietra Rossa.
2. L’ Obelisco della Terra di Punt.
3. La lacrima di Timur Leng.
4. Lo scettro di Muirdeagh.
5. La collana di Padmasumbawa.
L’ultima ristampa a loro dedicate è quella delle Edizioni Di, che alle avventure di questo stravagante personaggio nato dalla fantasia di uno dei più grandi illustratori italiani hanno dedicato un’edizione di lusso, con cartonati in grande formato. Le storie L’Obelisco della Terra di Punt, La Lacrima di Timur Leng e Lo scettro di Muiredwagh, sono state inserite anche nel Classico dei fumetti di Repubblica dedicato all’autore milanese.
Riferimenti:
Sergio Toppi su wikipedia.it: it.wikipedia.org/wiki/Sergio_Toppi
Edizioni Di/Grifo: www.grifoedizioni.com