Osvaldo Cavandoli, in arte CAVA, nasce nel 1920 a Maderno sul Garda, in provincia di Brescia, ma ben presto si trasferisce a Milano con la famiglia.Appassionato fin da bambino di fumetti, comincia a disegnare per l'animazione all'età di 23 anni: dopo qualche anno passato all'Alfa Romeo come disegnatore tecnico, entra a far parte della squadra della Pagot Film, partecipando alla lavorazione del primo lungometraggio a disegni animati italiano: I fratelli Dinamite (1947).
La collaborazione con Nino e Toni Pagot dura fino al 1950, anno in cui inizia l'attività di produttore e regista: Cavandoli ha la possibilità di mettere in evidenza il suo talento poliedrico creando pupazzi in piombo e gommapiuma, ricchi di espressività e animati con singolare perizia.
Nel 1969 crea il personaggio che gli ha dato fama internazionale consacrandolo come uno dei maestri contemporanei del cinema d'animazione: La Linea, l'omino brontolone dal grosso naso che vive su una linea bianca potenzialmente infinita.
La Linea appare all'interno del programma televisivo Carosello per la pubblicità della “Lagostina”: il successo è tale da permettere a Cavandoli di abbandonare l'ambito pubblicitario e usare la sua idea in serial televisivi prodotti in quattro riprese, dal 1975 al 1984, e anche in libri a fumetti pubblicati nel 1973 e nel 1985. Nel 1978 e nel 1988 crea anche due nuovi personaggi con le medesime caratteristiche grafiche: Sexilinea ed Eroslinea.
Con La Linea, Cavandoli coglie in pieno l'insegnamento disneyano del disegno animato inteso come spettacolo di attori. Infatti, la sua creatura, benché ridotta all'essenziale, esprime le reazioni psicologiche tramite una spiccata gestualità; inoltre, seguendo la lezione impartita dall'UPA (United Productions of America), che negli anni Cinquanta aveva avviato il processo di rivoluzione stilistica del cinema d'animazione americano, dà vita a un disegno essenziale in cui tutto il superfluo viene eliminato.Il personaggio “Mr. Linea“, come era solito chiamarlo affettuosamente lo stesso Cavandoli, non riesce mai a combinare nulla di buono ma è proprio questa sua sfortuna a renderlo simpatico. Si muove in un universo rettilineo in cui a volte è ostacolato e altre è aiutato dalla mano dello stesso disegnatore, filmata dal vero, che come un demiurgo interviene per riportare l'ordine.
A rendere interessante Mr. Linea è anche la voce prestatagli dall'attore Carlo Bonomi: l'omino borbotta un linguaggio incomprensibile nel quale solo ogni tanto si possono riconoscere espressioni gergali milanesi. Questo brontolìo non richiede traduzioni, è universalmente intuibile e risulta gradevole anche per gli stranieri.
Gli ingredienti del successo de La Linea sono dunque l'originalità dell'immagine, l'essenzialità grafica, la velocità del racconto e il senso del ritmo, tutte caratteristiche condite con una buona dose di comicità e umorismo.
Nella sua lunga carriera Cavandoli ha ricevuto parecchi premi e riconoscimenti (in verità più all'estero che non in Italia): l'edizione 2006 del Festival di Annecy -la più importante kermesse internazionale dedicata all'animazione- lo ha omaggiato invitandolo come ospite d'onore in seno alla retrospettiva Viva l'Italia. La Linea campeggiava per le strade di Annecy ed è stata la più applaudita durante la proiezioni.
Chi ha avuto la fortuna di conoscerlo o di assistere a qualcuna delle sue lezioni, tenute nelle scuole di disegno e animazione, serba il ricordo di un uomo gentile, appassionato, gioviale e sempre pronto alla risata. Un vero artista che, con il suo talento e la sua carica ironica, ha dato vita a un personaggio che ha conquistato il cuore della critica e del pubblico di ogni età e nazionalità, perché in quel brontolone, buffo, tenero omino sono riconoscibili le qualità e i difetti tipici di ogni essere umano.
Riferimenti:
Cavandoli su Wikipedia.it: it.wikipedia.org/wiki/Osvaldo_Cavandoli
L'agenzia di disegnatori Quipos: www.quipos.net