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Burn baby burn: un noir tra i fuochi di due rivolte

18 Aprile 2024
Palloni racconta fragilità e coraggio dell'essere umano in un'opera ambiziosa tra noir e poliziesco in contesto storico molto particolare.
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Los Angeles, 1992. Mentre la città brucia nelle proteste seguite alla morte del cittadino afroamericano Rodney King per mano della polizia, le vite di numerosi personaggi si intrecciano sullo sfondo di misteriosi e brutali omicidi ai danni di alcuni poliziotti. Tra i protagonisti della vicenda c’è anche l’ex sergente di polizia Syd Bonanno, che in questo delitto rivede eventi molto simili a quelli accaduti anni prima, agli inizi della sua carriera, durante le sommosse scatenate dall’arresto del cittadino afroamericano Marquette Frye a Watts, Los Angeles, nel 1965.

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Basandosi su questa struttura speculare, Lorenzo Palloni costruisce quella che è finora forse la sua opera più ambiziosa, frutto di un lavoro decennale che unisce la sfida narrativa di raccontare una storia con ben 14 personaggi (più altri comprimari) a quella di ricerca storica per ricreare due ambientazioni e due atmosfere credibili. Il risultato è un thriller a bassa tensione che si mescola al poliziesco urbano, generi che Palloni padroneggia con sicurezza e che riesce a piegare ai suoi scopi narrativi gestendo le strutture e topoi classici di questi generi per costruire una storia solida, condita da buoni colpi di scena e momenti di grande azione e contenutistici. Come già visto ne La lupa o in Delusi dalla preda, la trama del racconto serve all’autore per indagare l’animo umano, le sue debolezze e fragilità, ma anche i momenti di riscatto e coraggio.

In questo senso, la presenza di così tanti  soggetti diversi, in un numero per molti autori difficile da maneggiare, diventa per Palloni un pretesto per costruire tante piccole storie, arricchite con pochi ma efficaci dettagli, che vanno a coprire un ampio spettro della natura umana. Ci sono il coraggio, la correttezza e l’empatia di Eve Delarue, incarnazione del buon poliziotto, l’opportunismo e il cinismo della giornalista Taima Greisky, l’altruismo del pompiere Terrel Eckland, capace di fare la cosa giusta in una società che lo discrimina, l’onestà e il buon cuore della prostituta Wanda Barlow e del tossico Lee.

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L’autore è bravo a dare loro una caratterizzazione dotata di piccole sfumature che rende i personaggi tridimensionali e che dà loro una certa dignità, sebbene non tutti trovino lo stesso spazio nello sviluppo della storia. Alcuni  svolgono infatti un ruolo più funzionale alla trama o alla costruzione dell’ambientazione e meno centrale in termini di approfondimento e sviluppo nel corso del libro. Emblematico è il commerciante coreano Choi-Son Dju, che rappresenta lo sguardo dell’uomo comune di fronte alle rivolte e al contempo anche uno degli episodi più eclatanti delle rivolte del 1992, quello delle sparatorie dai tetti di Korea Town.

L’abbondanza di personaggi non deve però far pensare a un racconto corale, perché fin dall’inizio la storia trova un protagonista in Syd Bonanno, anello di congiunzione tra passato e presente della storia, colui di cui si vede l’evoluzione da giovane entusiasta a uomo ormai disincantato, ma sempre pronto a battersi per fare la cosa giusta e per risolvere questioni aperte seguendo un profondo senso di giustizia. La sua parabola e la definizione dei suoi rapporti famigliari (quello turbolento con il padre, poliziotto e marito violento, e quello difficile con la figlia che da lui si è alienata) seguono lo sviluppo della trama, creando un personaggio sfaccettato e vivido che cambia, ci prova, sbaglia e si rialza, un personaggio degno dei libri di quel James Ellroy a cui Palloni si ispira dichiaratamente.

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Dal punto di vista artistico, l’autore aretino sceglie una tavola orizzontale che, insieme alla scansione molto fitta della pagina con abbondanti vignette dalla forma sempre diverse, conferisce un ritmo veloce al racconto, quasi da storyboard cinematografico e restituisce la densità della trama, degli eventi che avvengono nella storia e intorno a essa e dell’azione che la fa muovere in maniera costante e vorticosa.
Palloni fa un lavoro eccellente nel costruire ogni tavola e nel guidare l’occhio del lettore con l’utilizzo di vignette di dimensioni diverse a seconda che si debba porre l’attenzione su un’azione in campo largo o a dettagli in campi strettissimi e primi piani su particolari dei volti dei personaggi. Il segno dell’autore si fa qui ancor più chiaro per concentrarsi sulla ricerca del dettaglio emotivo e recitativo dei personaggi, ma anche nella ricostruzione storica di abiti, accessori e scorci della città. Al tempo stesso, per restituire l’atmosfera caotica e la tematica cupa, i disegni si riempiono di ombreggiature e chiaroscuri, con l’incursione del colore ocra per rappresentare le calde giornate del presente e il blu per raccontare il passato: una semplice idea che però rende più comprensibile la lettura e che permette anche di giocare in alcuni momenti con lo sfasamento dei piani temporali.

Purtroppo non sempre la combinazione tra ricchezza di dettagli e densità delle vignette raggiunge gli effetti sperati, con alcune tavole che appaiono fin troppo sovraccariche e in cui il tratto sembra perdere definizione, facendosi troppo sintetico o troppo sgranato: a questo effetto concorre anche la scelta di Saldapress di ridurre il formato dall’originale francese, da 265 × 190 mm a 255 x 180 mm, andando così a comprire i disegni.Burn Baby Burn 3
Nonostante alcuni piccoli difetti, Burn Baby Burn conferma ancora una volta la capacità di Lorenzo Palloni di saper raccontare storie di genere come nessun altro in Italia, riuscendo a unire una rilettura di tópoi ben codificati a un’ottima costruzione narrativa e una sensibilità personale per lo studio della natura umana.
Un talento che ha avuto la possibilità di svilupparsi attraverso la libertà dell’autoproduzione da un lato e dalla fiducia datagli dall’editore Sarbacane in Francia dall’altro e che finalmente ha da alcuni anni la possibilità di esprimersi anche con produzioni tutte italiane, da Scary Allan Crow di edizioni Inkiostro del 2017 al recente Fortezza Volante, realizzata con Miguel Vila e prodotta da Minimum Fax, e con l’annuncio di una nuova serie per Saldapress che suggella una proficua collaborazione.

Una strada che inserisce  Lorenzo Palloni in quella schiera di autori che hanno riscosso i primi grossi riscontri proprio in Francia, da Hugo Pratt a Vittorio Giardino: chissà che Palloni non sia il prossimo ad seguire questa tradizione.

Abbiamo parlato di:
Burn Baby Burn
Lorenzo Palloni
Saldapress, 2023
240 pagine, cartonato, bicromia – 29,00 €
ISBN: 9791254612316

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